È stata inaugurata il 19 dicembre in Sala Rosa la mostra Ciro Testoni, la passione di un collezionista. La mostra, che è molto interessante e di qualità, comprende terrecotte, ceramiche e bronzetti dalla collezione di Ciro Testoni. È stata organizzata dalla sua famiglia e dagli amici in collaborazione col Comune, portando a compimento un progetto interrotto dalla morte del collezionista.
CIRO TESTONI
Testoni, scomparso quest’anno, era una personalità di grande spessore e cultura, come dimostra questa stessa mostra. Di lui i suoi amici ci hanno raccontato che non era un collezionista fiscale, di quelli che seguono un unico filone, ma eclettico e curioso. La sua collezione, oltre a terrecotte e bronzetti, comprende antichi giocattoli di latta e dipinti, alcuni di Augusto Majani di cui era un grande estimatore. L’interesse per il Nasica lo ha portato anche ad organizzare mostre su di lui, l’ultima nel 2011.
La mostra Ciro Testoni, la passione di un collezionista sviluppa e porta a termine un suo progetto interrotto dalla morte, “Mi piacerebbe fare una mostra sulla terracotta… la facciamo a Natale… Ci metterei anche qualche bronzetto”. Gli amici hanno seguito alla lettera queste indicazioni selezionando una trentina di opere dalla sua collezione, in prevalenza terrecotte, e inserendo alcuni bronzetti, come lui voleva.
LA PASSIONE DI UN COLLEZIONISTA
In mostra ci introduce alla collezione il busto che ritrae lo stesso Testoni, realizzato in terracotta da Adelfo Galli. Proseguendo si ammirano le opere in terracotta di Carlo Anleri, Roberto Barbato, Angelo Biancini, Gianni Buratti, per terminare con Bruno Righini. Tutti artisti contemporanei e di formazione bolognese. Fanno da contrappunto alcuni bronzetti otto e novecenteschi che contrastano con le terrecotte, donando risalto ad entrambe le tecniche.
Nelle terrecotte in mostra si riscontra una notevole coerenza stilistica, dovuta in particolare all’influenza dell’opera dello scultore Cleto Tomba su alcuni degli artisti rappresentati. A questo proposito va ricordata l’amicizia tra Testoni e Barbato, artista che Testoni stimolò indirizzando a soggetti popolari e allo studio di Tomba. Da questa nuova ricerca nasce la sezione Omaggio a Cleto Tomba in cui Barbato interpreta con successo alcuni soggetti molto gustosi, come l’emblema di tanti matrimoni La croce (o Le croci se si considera anche il punto di vista femminile), La critica o Don Chisciotte e Sancio Panza. Il sodalizio artistico tra Testoni e Barbato ha portato anche a opere importanti per il nostro comune, come La processione in San Domenico, o i due gruppi in terracotta al Museo dell’Ocarina. Sempre di Barbato è presente in mostra il gruppo Concerto ocarinistico, tema interpretato con successo anche da Bruno Righini. Di Righini va inoltre citato il bellissimo gruppo La disputa, scelto per il volantino, in cui la controversia riguarda le carte.
Merita un discorso a parte Angelo Biancini, autore di due generazioni precedenti rispetto agli altri citati e che si distingue per stile e tecnica (le sue opere sono smaltate). Testoni lo apprezzava particolarmente e in mostra è presente con sette ceramiche, alcune di qualità molto alta, come la Madonna col bambino e Fornaio.
La mostra sarà aperta fino al 17 gennaio, di sabato, domenica e il 6 gennaio, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30.
Ludovica Piazzi