‘Dancers’, la mostra che dopo Budrio andra’ al Palais de Tokyo di Parigi

28 gennaio, 2016

Venerdì 29 gennaio alle ore 21 inaugura alle Torri dell’Acqua la mostra dell’artista e designer francese Aurelie Hoegy, dal titolo Dancers, in una serata tutta dedicata all’arte e alla danza, con la performance della violista Silvia Mandolini.
Il giorno dopo, sabato 30 gennaio, presentazione in Art City White Night alle ore 18 presso De Diseño. La mostra, dopo le Torri dell’Acqua di Budrio, andrà al Palais de Tokyo di Parigi.

CHI SONO I DANCERS -9OO9
I Dancers sono stati concepiti da Aurelie Hoegy nel 2011 in Olanda. Nel 2015 il primo originale fu creato su commissione per la Biennale Internationale de Saint-Etienne 2015 The Essence of Beauty (sotto la direzione di Benjamin Loyaute) nell’ambito della mostra Did you say bizarre? (curata da Alexandra Jaffré & Bart Hess). In seguito si sono aggiunti tre nuovi pezzi originali in occasione di Paris Design week Now le off! 2015 e hanno ricevuto il premio della giuria Rado 2015, con lode da parte dei membri, fra cui anche Lidewij Edelkoort.

UNA VERA RICERCA SUL MOVIMENTO
Il protagonista della mostra di Aurelie Hoegy è il movimento. Catturato attraverso il suo corpo contorto, cerca di annullare la distanza fra la sua presenza all’interno dello spazio architettonico e lo spettatore apparentemente distaccato. Il legame si crea quando il movimento intorno a questi “non-oggetti” stimola nello spettatore una sorta di riflessione della propria esistenza. I Dancers si presentano come immagini catturate all’interno di una serie infinita di trasfigurazioni proiettate. Rompendo con la loro condizione statica e fisica, diventano entità che sono in costante movimento, come se stessero catturando la stessa essenza cinetica di un essere vivente.
Ogni corpo in movimento lascia una traccia invisibile di sé nello spazio ed esercita una certa influenza sul movimento costante di questo mondo.

AURELIE HOEGY: “MI PIACEREBBE CHE TUTTI ENTRASSIMO NEL REGNO DELLO SQUILIBRIO”
“Come designer, osservatrice e persona sento che è mia responsabilità interrogarmi sui pregiudizi della società e sugli errori verso la natura umana, nostre qualità individuali”. Così l’artista Aurelie Hoegy ha raccontato il suo lavoro. “Il mio compito è quello di spingere le persone ad andare oltre l’usuale, la sicura regolarità, per vedere ed esplorare i rituali della vita quotidiana da un’altra prospettiva. Mi piacerebbe che tutti entrassimo nel regno dello squilibrio per trovare lo spazio per questa libertà di espressione e vedere il vero valore che contiene. Dietro al velo della normalità ogni persona ha un lato misterioso che è in attesa di emergere”.

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