Su internet, nelle ultime settimane, si è diffuso un potente virus che sta facendo parlare molto di se: si chiama Criptolocker e ha colpito anche alcuni computer di budriesi. La polizia postale ha messo in allerta sul temibile virus Cryptolocker, che “prende in ostaggio” i file sul pc criptandoli e chiedendo un “riscatto” per ottenere la chiave di decrittazione.
COME INFESTA I PC
L’utente riceve sulla propria casella di posta elettronica un messaggio che fornisce indicazioni ingannevoli su presunte spedizioni a suo favore oppure contenente un link o un allegato a nome di Istituti di credito, aziende, enti, gestori e fornitori di servizi noti al pubblico. Cliccando sul link oppure aprendo l’allegato (solitamente un documento in formato pdf o zip), viene iniettato il virus che immediatamente cripta il contenuto delle memorie dei computer, anche di quelli eventualmente collegati in rete. A questo punto si realizza il ricatto dei criminali informatici che richiedono agli utenti, per riaprire i file e rientrare in possesso dei propri documenti, il pagamento di una somma di alcune centinaia di euro in bitcoin a fronte del quale ricevere via e-mail un programma per la decriptazione.
LA POLIZIA POSTALE: “IMPORTANTE NON CEDERE AL RICATTO”
L’estesa diffusione del fenomeno ha indotto la polizia postale ad aumentare le misure di prevenzione attraverso ogni strumento utile a garantire la sicurezza di chi naviga in Rete. Oltre a inseguire i criminali informatici: proprio di recente le forze dell’ordine hanno sgominato un’associazione per delinquere finalizzata all’accesso abusivo informatico, estorsione on line e riciclaggio degli illeciti proventi realizzati mediante la diffusione del virus in argomento, di cui sono rimaste vittima privati cittadini ma anche aziende, private e pubbliche. In una comunicazione la polizia postale avverte: “È importante non cedere al ricatto, anche perché non è certo che dopo il pagamento vengano restituiti i file criptati”