Un ‘prontobus’ per andare da Budrio all’ospedale di Bentivoglio, visto che in due anni sono raddoppiati gli spostamenti per andare a curarsi in quel nosocomio. E’ la novità, annunciata sabato scorso dal sindaco Giulio Pierini, nell’incontro dedicato ai due anni dalla riorganizzazione dell’ospedale di Budrio. “Ho fatto quello che avevo detto” – ha ripetuto Pierini. Gibertoni (Direttore Generale): “Evitare che la sanità sia legata al proprio codice postale”.
PIERINI: “A BENTIVOGLIO STRUTTURE E TECNOLOGIE CHE DANNO PIU’ SICUREZZA”
A due anni di distanza dal tumultuoso incontro sulla riorganizzazione dell’ospedale di Budrio, il sindaco Pierini è ritornato alle Torri dell’Acqua per illustrare gli sviluppi del nostro nosocomio. Insieme a lui, i vertici della sanità bolognese, fra cui Chiara Gibertoni (Direttore Generale – Azienda USL Bologna) e Mario Cavalli (Direttore Generale Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna) che hanno raccontato alla sala, in maniera molto più garbata di quanto fece allora l’ex direttore generale Francesco Ripa di Meana, i risultati della riorganizzazione ospedaliera. Fra i dati c’è una novità annunciata proprio da Pierini: da settembre sarà attivo il ProntoBus, un mezzo di trasporto pubblico per recarsi all’ospedale di Bentivoglio. “I cittadini della nostra zona – ha detto – per un certo tipo di interventi chirurgici si operano di più a Bentivoglio. Questo è assolutamente normale perchè a Bentivoglio ci sono strutture e tecnologie che danno maggiore sicurezza per fare interventi di maggiore complessità”. Per questo – “da settembre sarà attivo il ProntoBus, un collegamento di trasporto pubblico, per collegare più volte al giorno l’ospedale di Budrio con quello di Bentivoglio. Lo faremo in collaborazione con i comuni di Castenaso, Granarolo e Minerbio. Non importa quante persone serviranno per gestire il servizio, questa cosa va messa in campo e sperimentata”. Anche a causa del trasferimento della chirurgia del Dott. Del Prete, infatti, negli ultimi due anni c’è stato un raddoppio degli spostamenti a Bentivoglio da parte dei cittadini del nostro territorio (dal 17% del 2013 al 35% del 2015). In pratica, un cittadino su tre si va a far operare a Bentivoglio (video).
PIERINI: “HO FATTO QUELLO CHE AVEVO DETTO”, GIBERTONI: “EVITARE CHE LA SANITA’ SIA LEGATA AL PROPRIO CODICE POSTALE”
Durante l’incontro Pierini ha espresso parole di soddisfazione per il percorso fin qui messo in campo. “Ho fatto quello che avevo detto – ha rimarcato – anche contro chi diceva che l’ospedale sarebbe stato smantellato. Oggi siamo qui a dimostrare che non è così”. E ancora: “L’ospedale di Budrio c’è, esiste, ha la sua identità, la sua funzione irrinunciabile, dentro la rete ospedaliera e territoriale bolognese. Cito solo un numero: nel 2015 sono stati effettuati 3500 interventi chirurgici”. A lui ha fatto eco Mario Cavalli (Direttore Generale Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna): “Abbiamo voluto fortemente questa riorganizzazione due anni fa e oggi possiamo dire che ha funzionato e che la sperimentazione messa in campo può diventare un modello stabile e permanente”. Chiara Gibertoni (Direttore Generale – Azienda USL Bologna) è stata ancora più risoluta: “Dobbiamo evitare che la sanità sia legata al proprio codice postale” – ha detto. “Se vogliamo garantire la soddisfazione dei bisogni non possiamo pensare che i servizi dipendano dal territorio in cui viene praticata la medicina”.
Rispetto all’appuntamento di due anni fa tre elementi di diversità mi sono apparsi evidenti: c’era la metà del pubblico, non vi erano lavoratori dell’ospedale, non vi era un rappresentante delle tre opposizioni in consiglio comunale.
Poi, così per dire, non è stata data la possibilità di fare domande: che sia questo il motivo dei tre elementi di cui sopra?
non ho trovato i numeri della chirurgia di Budrio, ho partecipato sabato e mi sono sembrati importanti.
Sono stata contenta di aver partecipato sabato perché i n molti pensavamo che l’ospedale chiudeesse, invece non è così.
e più volte si é sottolineata l’importanza di un progetto di qualità e innovazione, che ha difeso l’ospedale. Benissimo il collegamento tra ospedali
Abbiamo capito. L’operazione di accentramento dei servizi ospedalieri continua. Gli ospedali sul territorio saranno smantellati, col tempo, certo, per rendere meno amara la pillola.
Ai cittadini però sarà concesso il ProntoBUs!
Ma quando introdurranno un bel ProntoBUs con biglietto di sola andata per i politici e gli amministratori che raccontano frottole?
Sono decenni che la nostra classe politica ha deciso, alla faccia della disposizione contenuta nell’art 5 della Costituzione, di accentrare i servizi. Sono state chiuse scuole, smantellati uffici postali, ambulatori medici, ospedali, uffici giudiziari, chiuse le reti ferroviarie locali etc.
Ai nostri politici piacciono i bei quartieroni di periferia, con tanti bei palazzoni dormitorio, gli ospedaloni grandi, con tanti piani, le cucine accentrate, che preparano piatti raffinati e monocolore.
Chissà perchè?
Ma dobbiamo sopportarli ancora?
Le solite idee folli delle amministrazioni targati pd.Sarebbe fisilogico per chi risiede a Budrio che nel caso non possa essere curato a in loco venisse indirizzato a Bologna.Invece per questioni di ingerenza della politica nella sanità locale ti costringono ad emigrare a Bentivoglio.Complimenbti amministratori del pd continuate così che al peggio non vi é mai limite e voi ne siete la prova!
Penso che i Budriesi vadano a Bentivoglio proprio per farsi operare dell’eccellenza raporesentata dal dottor Del Prete che con il suo ottimo staff ben conoscevamo e apprezzavamo nel nostro gioiellino di ospedale appena rimodernato e a due passi da un servizio su rotaia che lo collega da Bologna a Portomaggiore
Non credo che i numeri di questo esodo forzato siano casuali… e adesso oltre al danno l beffa: spenderemo dei soldi pet un servizio di trasporto che sarebbe stato inutile se l’eccellenza l’avessimo tenuta noi.
Beh,non è che a operare a Budrio vengano dei novellini.Un esempio su tutti il dott.Lumia del S.Orsola tutte le settimane è qui a Budrio
Non ci voleva il mago Zurlì per immaginare che i malati sarebbero andati a Bentivoglio dal dott. Del Prete!
1) si rifanno le sale operatorie con i soldi di Lamberto Cesari
2) si trasferisce il chirurgo
3) si fanno bus di malati per raggiungere il chirurgo
4)… alla maggior fertile fantasia!!!
Chi vive a Budrio da almeno 5 o 6 anni non puo’ che constatare il profondo svilimento perpetrato ai danni dell’ospedale ma soprattutto della comunita’ budriese. Basti pensare a quanti medici vi lavoravano, a quanti posti letto c’erano, a quali e a quanti interventi vi si facevano, a come i medici che vi lavoravano assurgevano al ruolo di veri e propri punti di riferimento per la collettivita’. Insomma : avevamo un validissimo ristorante e oggi abbiamo invece una piadineria. Pero’ ci sara’ messo a disposizione il pullmino per andare al ristorante di Bentivoglio. Son soddisfazioni !
Sì ci vorrebbe un ospedale in ogni paese. Anche nelle frazioni possibilmente…
Mi ha fatto sorridere di primo acchito, ma al pensiero di quanti soldi le amministrazioni hanno sprecato o messo in opere decisamente poco utili od incomplete mi sa che un ospedale anche in frazione potremmo averlo.
Il sindaco ha dato numeri di interventi eseguiti a Budrio, ma a me sarebbe piaciuto che accanto ai numeri ci fossero state voci: che tipo di interventi? Annuncia, come se fosse un vanto, che gli ammalati da Budrio a Bentivoglio sono raddoppiati! Perché? Perché a Bentivoglio ci sono più attrezzature e i soldi spesi per costruire le nostre sale operatorie piene di attrezzature avveniristiche che fine hanno fatto?ancora una volta signor Pierini lei ci vuole intortare con un linguaggio politichese, ma non attacca più!!!!! Questa amministrazione, ancora una volta, si é dimostrata un bluff, un grosso, costoso, abominevole bluff!!!!!
Discutere va bene ma dire falsità no.
Allora sabato c’ero e la sala era piena: ho visto molti infermieri e medici dell’ospedale ma anche normali cittadini.
L’esposizione è stata chiara, può anche non piacere, ma non ci sono stati toni trionfalistici: solo il resoconto di due anni di sperimentazione.
Il Dottor Del Prete sarà sicuramente un ottimo chirurgo che ha dato tanto al nostro ospedale ma non è che a Budrio venga ad operare Paperino Paolino. Il Dottor Greco ed il citato Dottor Lumia sono fior di professionisti.
Non credo si voglia “intortare” nessuno, come dice la signora Giorgi, ma solo dare conto di un dato di fatto: lo sanno anche i sassi che non si fanno più operazioni importanti ma queste sono scelte aziendali che stanno investendo non solo la nostra regione ma l’intero paese. Quindi magari evitare di spalare letame su una realtà che comunque è molto attiva e funziona ancora bene. Realtà che io personalmente ringrazio perchè quando ho avuto bisogno, per me e per la mia famiglia, sono stata assistita con solerzia e professionalità. Poi è chiaro che avrei voluto pure io che restasse un ospedale in cui si operavano anche appendiciti o facessero interventi più complessi. Non è più così: facciamocene una ragione.
Non ho detto che la sala non era piena, ho detto che c’era metà della gente rispetto a due anni fa (quando erano forse più le persone in piedi di quelle sedute).
La “torta”, gentile Amelia, sta piu’ che altro nel fatto che nell’era a.P. (avanti Pierini) c’era un ospedale in grado di fronteggiare un ampio spettro di casistiche e quindi consentiva ai budriesi di trovare risposte “a km zero” a gran parte dei loro problemi di salute. Oggi quell’ospedale non c’e’ proprio piu’ : Le ricordo che la cosidetta “chirurgia breve” altro non e’ che un vero e proprio reparto del Sant’Orsola, dislocato a Budrio sino a quando fara’ comodo all’ASL che cosi’ sia. Idem per l’accordo con l’Ateneo : l’accordo e’ tra il S.Orsola e l’Universita’, e Budrio non ci entra nemmeno di striscio, se non in qualita’ di attuale “location” del reparto. Lei dice bene : oggi non resta che farsene una ragione. Ma ci sono stati tempi, non troppo lontani, nei quali molti budriesi ritenevano valesse la pena opporsi a questa riorganizzazione, che garantisce oggi un certo flusso di attivita’ ma che rende inevitabilmente piu’ incerto il futuro meno prossimo, quello in cui (per pura ipotesi) qualcuno potrebbe decidere che la chirurgia breve del Sant’Orsola debba fare ritorno a Bologna. Sindaco e pd non fecero una piega e oggi festeggiamo, per cosi’ dire, i numeri di un reparto del Sant’Orsola, e sta bene. Personalmente, avrei preferito poter continuare a contare su di un ospedale come quello che avevamo sino a 5 anni fa e lasciare che a brindare fossero i bolognesi. Ma ciascuno ha i propri gusti, e non saro’ certo io a volerLa persuadere di qualcosa di diverso dal suo convincimento.
Anche avrei preferito Signor Madaro, come per altro ho scritto sopra. Però non mi scaglio ora con veemenza contro l’ospedale perchè mi ritengo soddisfatta dei servizi di cui ancora posso usufruire: perchè sono buoni servizi, perchè la base è buona e gli operatori veramente preparati. E’ chiaro che se dovessi ravvisare il pericolo della chiusura del PS, sarei la prima ad incatenarmi a Filopanti per protestare. Cosa che per altro mi sarei aspettata dalle opposizioni (un atto di forza non una manifestazione di piazza con quattro gatti), un atto che richiamasse davvero i media.
io credo che state parlando per il fiato che avete in gola…
Non voglio offendere nessuno, intendiamoci, ma per ogni proposta del Sig. Sindaco , purtroppo, c’è già la decisione presa.
Il fatto di fare incontri è solo per dimostrare che ciò che ha promesso in propaganda elettorale, la mantiene, mi ricordo bene che sosteneva che le decisioni sarebbero state prese in consiglio comunale con tutta la cittadinanza e che i consigli sarebbero stati fatti in piazza a dimostrazione della trasparenza.
Io purtroppo ho bisogno dell’ ospedale spesso e volentieri, gli operatori sanitari, che ci lavorano, dicono che ancora il fondo non lo abbiamo toccato e che se ci arrivassimo, troveremmo comunque qualcuno con una pala che ci direbbe che per vederlo dovremmo scavare.