Finchè ci sarà lui ci saranno le feste di Primaveranda e Agribu, che sono state riconfermate in toto dal presidente Carlo Pagani rieletto, poche settimane fa, alla guida della ProLoco di Budrio. Fra i nuovi obiettivi quello di esporre in strada le opere d’arte dei nostri luoghi della cultura, perchè – ci ha detto – “Budrio è come una piccola Parigi ed è piena di tesori di cui andare fieri”. Ecco tutto quello che ci ha raccontato.
Carlo, parlaci di questa nuova idea di esporre nelle strade del paese…
Abbiamo luoghi preziosi a Budrio, come la Pinacoteca, i nostri musei, la biblioteca e il teatro, che racchiudono al loro interno opere d’arte e oggetti di assoluto valore e prestigio. Quello che ci siamo impegnati a fare è esporli nelle strade del paese, durante le manifestazioni di Primaveranda e Agribu, per metterli a disposizione di tutti i budriesi e dei turisti che partecipano a queste iniziative. Sarebbe bello portare, anche solo delle riproduzioni, nelle vetrine dei negozi del centro. L’obiettivo è uno solo: far conoscere i tesori di cui Budrio va tanto fiera e incentivare poi le visite ai luoghi della cultura del paese. In fondo, Budrio è una piccola Parigi…
Wow, ma in che senso?
E’ uno dei pochi paesi del territorio che vanta un teatro attivo da più di 200 anni e collezioni importanti all’interno della Pinacoteca e dei suoi musei. Il nostro contributo deve essere quello di portarle a conoscenza della collettività. Questo va ad aggiungersi alle tante idee che la ProLoco ha in serbo per i prossimi anni.
Per esempio?
Innanzitutto, riconfermiamo Primaveranda e Agribu che sono stati i motori delle iniziative del nostro paese. E poi puntiamo a innovarle, ma cercando sempre di valorizzare il tema dell’ambiente, che è il filone principale dal quale queste manifestazioni sono partite.
Budrio, nei momenti di festa, sarà di nuovo allestita con fiori e decorazioni?
Proprio così. Ma l’aspetto estetico non sarà l’unico motivo di impegno da parte nostra: puntiamo a realizzare momenti di incontro e riflessione sui temi ambientali, che sono molto vasti e spesso trattati in maniera sbrigativa sui giornali. Per fare questo cercheremo la collaborazione dell’assessorato all’ambiente e di tutta l’amministrazione, con la quale abbiamo un rapporto proficuo per mettere in campo azioni comuni che vadano a beneficio della comunità. Altri pilastri importanti, nella realizzazione di queste iniziative sono gli agricoltori, i commercianti, il mondo della cultura e dell’associazionismo.
Sarà riconfermata anche la Festa della Birra, che tanto è cresciuta in questi anni?
Certamente. La festa è riuscita a catalizzare l’attenzione di moltissimi, dai giovani alle famiglie, e a imporsi come una delle kermesse più conosciute sul territorio. Anche grazie al lavoro di Fabio Bonora e di tutto il suo staff. Per questo, ci sarà.
E’ palese che la ProLoco abbia fatto un salto di qualità negli ultimi anni, ma purtroppo nell’assemblea per rinnovare il consiglio, parte dei giovani non si è ricandidata. Questo fatto non è fonte di preoccupazione per il futuro dell’associazione?
Non credo, sebbene mi dispiaccia per coloro che non hanno voluto ripetere l’esperienza di mandato, come Luca Capitani che tanto ha dato alla ProLoco. Ma il consiglio è ora rinnovato, anche con persone di esperienza, le cui idee non sono certo meno valide rispetto a quelle dei giovani. Già dal primo consiglio abbiamo ascoltato i progetti proposti proprio da ragazzi e ragazze di varie associazioni del territorio, quindi l’apporto dei giovani ci sarà.
Un altra critica che si può fare alla ProLoco è quella di aver ristretto l’accesso alla candidatura per il consiglio dell’associazione. Per candidarsi, infatti, erano necessari ben tre anni di iscrizione. Non è forse un limite alla partecipazione, per quella che è l’associazione più importante del paese?
E’ stata l’assemblea a decidere questa norma, e io l’ho condivisa. Abbiamo voluto premiare la fedeltà di impegno e di appartenenza all’associazione, coloro che sempre ci hanno sostenuto con il tesseramento. Ma la ProLoco, ripeto, non è fatta solo dai componenti del consiglio, ma dai tanti che partecipano alle nostre iniziative e mettono il loro impegno a disposizione della collettività.