Si chiama ghiandaia perchè i suoi frutti preferiti sono proprio le ghiande. Nello specifico, per l’estroverso volatile fotografato da Sergio Cardin, quelle del Parco Giovanni XXIII di Budrio, dove vive e si fa ammirare dai passanti.
La dieta della ghiandaia è composta da uova, cuccioli, topi, grandi insetti e larve. Per arricchirla, non disdegna alimenti vegetali come noci, fagioli, patate, mele, fichi, bacche e cereali.
Se qualcuno vuole osservarla, può provare a cercarla proprio fra i rami degli alberi del Parco di Budrio.