Pochi giorni fa a Budrio un giovane uomo è stato arrestato e successivamente rimesso in libertà con la misura cautelare del Divieto di avvicinamento ai luoghi normalmente frequentati dalla persona offesa dopo che la compagna si era rivolta alle Forze dell’Ordine denunciando maltrattamenti e minacce. Il tema della violenza sulle donne è purtroppo ancora fortemente attuale e presente nella società, perché legato a quanto la cultura ci insegna e ci trasmette in termini di valori e credenze.
QUANDO A COMMETTERE LA VIOLENZA E’ UNA PERSONA DI FIDUCIA E’ FREQUENTE PENSARE A UNA NOSTRA RESPONSABILITA’
La cultura influenza inevitabilmente il nostro modo di crescere, educare e leggere quanto accade intorno a noi rendendo così più difficile il superamento degli stereotipi esistenti da sempre, in particolare quelli tra uomini e donne. La violenza sulle donne si manifesta sotto diverse forme in cui una donna è vittima di comportamenti ed atteggiamenti che la espongono a forme di aggressione verbale, fisica, sessuale, psicologica ed economica che alimentano nella stessa vissuti di inadeguatezza, paura, insicurezza e sintomatologie diverse come disturbi del sonno ed alimentari, attacchi di panico. Quando a commettere la violenza è una persona in cui si era risposta fiducia, è molto difficile per le donne, che ne sono vittime, non pensare ad una propria responsabilità arrivando anche a pensare che ciò che le accade è quanto si merita e quanto può ottenere in un rapporto amoroso. Queste donne vengono svalorizzate, umiliate, disprezzate, ridicolarizzate e trattare come un oggetto: questi comportamenti danneggiano l’identità e l’autostima della donna e la sua possibilità di benessere, soprattutto se persistenti e ripetuti nel tempo.
LA VIOLENZA DOMESTICA
Per queste donne diventa difficile denunciare quanto stanno subendo in quanto possono pensare di non essere credute oppure di essere giudicate, anche per non aver chiesto aiuto subito aspettando tempo prima di farlo. Queste situazioni di violenza sono ancor più gravi ed allarmanti quando coinvolgono dei minori che possono assistere e/o subire, direttamente o indirettamente, le violenze protratte verso la donna. Quanto accaduto a Budrio l’1 marzo può essere ricondotto ad una situazione di violenza domestica che rappresenta una delle forme di violenza di cui una donna può essere vittima.
“SONO COSE CHE CAPITANO”, QUELLA GIUSTIFICAZIONE CHE COLPISCE
Colpisce ciò che il giovane uomo sembra aver dichiarato al momento del suo fermo: “Sono cose che capitano tra conviventi”, come a giustificare atti di aggressività e violenza all’interno di una coppia. Questo rappresenta uno dei aspetti più importanti che fanno sì che la violenza sulle donne, la violenza di genere sia ancora tollerata in diversi contesti ed in differenti culture e società che sostengono e rinforzano, in maniera più o meno marcata, quelle differenze di genere che guidano il pensiero collettivo, le convinzioni e le idee di un determinato gruppo sociale rispetto all’”essere uomo e all’essere donna” (Ruspini, 2003). L’idea che ognuno di noi si costruisce internamente su quali debbano essere le caratteristiche e le aspettative dell’ “essere uomo e donna” è condizionata, non solo dalla cultura di appartenenza, ma anche dalle relazioni sociali e familiari e dai contesti in cui ogni persona, fin da piccola, sperimenta se stesso in relazione all’altro.
I BAMBINI DI OGGI SARANNO GLI ADULTI DI DOMANI: NON DIAMOGLI CATTIVI ESEMPI
Proprio l’educazione rappresenta, uno strumento prezioso per far crescere in ogni individuo la libertà di pensiero e di giudizio per incoraggiare una maggiore uguaglianza tra i sessi, oltre che per sfidare ipotesi rigide e stereotipate. Diventa necessario perseguire, sia in famiglia sia in contesti scolastici e lavorativi, azioni che creino luoghi di riconoscimento ed accettazione delle differenze reciproche senza che queste divengano fonte di discriminazioni. Tutto ciò passa attraverso l’esempio che l’adulto dà al bambino sul significato intrinseco della parola rispetto, amore, confronto e differenza: i bambini di oggi saranno gli adulti di domani che attraverso le loro azioni potranno ripercorrere la strada del passato oppure cambiare la visione del futuro.
Barbara Bacco
Budriese, è psicologa e psicoterapeuta biosistemica.
E’ specializzata in psicologia della famiglia e della coppia, psicologia dell’eta’ evolutiva ed adulta e psicologia giuridica.
mi piace rimesso in libertà avrei io la soluzione
Anch’io.