Ritorna lo spettro delle trivellazioni a Mezzolara. E’ stato infatti revocato dalla Regione Emilia-Romagna lo stop alle autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi, dopo che nell’aprile 2014 erano state bloccate in quanto non era stata esclusa una correlazione con i terremoti. Il sindaco Pierini ha convocato una riunione con i cittadini di Mezzolara dove ha espresso le sue perplessità: “Il nostro giudizio non è positivo. Con i suoi 24 pozzi, dagli anni 50 a oggi, Mezzolara ha già dato”. Ma sul suo blog pubblica un articolo molto più possibilista.
IL PROGETTO, LO STOP E IL NUOVO AVVIO DELLA PROCEDURA
Nel luglio 2013 viene presentata domanda di valutazione di impatto ambientale da parte della ditta Po Valley Operation, per mettere in piedi un pozzo esplorativo di ricerca di gas naturale a 900 metri dal centro abitato di Mezzolara. L’area su cui si chiede di operare è quella compresa tra il Podere Gallina e il Podere Maiar, ora – nel nuovo progetto presentato – spostata poco più in là, di fianco al cimitero di via Pianella [sotto, la nuova mappa]. Nell’aprile 2014, tuttavia, il progetto viene bloccato, a seguito dei risultati portati sul tavolo della Regione da parte di un team internazionale di geologi (Commissione Ichese). Nel report presentato si dice che “l’attuale stato delle conoscenze e l’interpretazione di tutte le informazioni raccolte ed elaborate non permettono di escludere, ma neanche di provare, la possibilità che le azioni inerenti lo sfruttamento di idrocarburi nella concessione di Mirandola possano aver contribuito a innescare l’attività sismica del 2012 in Emilia”. Ma nel luglio del 2015 la Regione cambia rotta e revoca lo stop. “In seguito alle indagini tecnico scientifiche effettuate sia dalla commissione sia sul sito di Cavone, che hanno escluso ogni correlazione tra l’attività di estrazione e le scosse – spiegano gli assessori Paola Gazzolo (Difesa del suolo) e Palma Costi (Attività produttive) – è venuto a cadere il principio di precauzione che aveva motivato la sospensione e, coerentemente, è stata revocata”. Così, la domanda di perforazioni esplorative a Mezzolara riprende il via del percorso autorizzativo.
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PIERINI: “GIUDIZIO NON POSITIVO, LA COMUNITA’ NON HA ALCUN VANTAGGIO”
Così la scorsa settimana il sindaco Pierini ha convocato un incontro pubblico a Mezzolara per informare i cittadini della riapertura del percorso autorizzativo. “Il nostro giudizio non è positivo – ha detto. Con i suoi 24 pozzi esplorativi messi in campo dagli anni 50 a oggi, Mezzolara ha già dato”. Inoltre – ha aggiunto – “la comunità non ci ricava alcun vantaggio, visto che essendo il pozzo esplorativo (e non estrattivo) il Comune non ci guadagna nessuna royalty”. La nostra idea – ha continuato – “è quella di mettere in campo un percorso partecipato con la cittadinanza e di confrontarci, in un nuovo incontro pubblico, con la ditta Po Valley e con la Regione. Il ruolo del Comune – ha spiegato – è quello di partecipare alla Conferenza dei Servizi in Regione (l’ufficio che vaglia la richiesta autorizzativa, ndr) e di far valere tutte le criticità di natura tecnica, come la distanza dalle abitazioni o il rumore che provocherà la struttura. Chiederemo spiegazioni anche sui tipi di materiali utilizzati perchè, sebbene ci dicano che sono prodotti naturali, sono sempre sostanze che vengono introdotte nel nostro terreno. C’è poi un ruolo politico che possiamo far valere: la decisione verrà assunta comunque dal Ministero in accordo con la Regione, ma noi possiamo provare a mettere sul tavolo le nostre richieste”. Più timido – invece – è stato il commento che il Sindaco ha riservato al suo blog, pochi giorni dopo la riunione con i cittadini: “Nell’incontro con i cittadini – ha scritto – si è condiviso un metodo per portare avanti insieme questo percorso partecipato: coniugare l’approfondimento su tutti gli aspetti e le conseguenze di un progetto di questo tipo con l’esigenza di manifestare un’idea diversa di ambiente e di utilizzo delle risorse naturali, coerentemente con le tante azioni messe in campo a livello comunale, sovracomunale e anche regionale sul tema della transizione, dell’economia circolare, del consumo di suolo e del risparmio energetico”.
IL REFERENDUM DEL 17 APRILE. PIERINI: “POSSIAMO DARE UN SEGNALE”
Sebbene poco pubblicizzato, il 17 aprile si terrà un referendum in tutta Italia legato al tema delle trivellazioni. “E’ vero che si vota sulla distanza dalla costa di perforazioni che riguardano il petrolio – ha detto il Sindaco all’incontro pubblico – ma è anche vero che il tema è quello generale delle trivellazioni. Bisognerebbe che più persone possibili prendano consapevolezza del tema e vadano a votare per dare un segnale”.
L’INTERROGAZIONE IN REGIONE DI FRATELLI D’ITALIA-AN: “A MEZZOLARA EVIDENTI PROBLEMATICHE AMBIENTALI”
Intanto, sulla questione delle trivellazioni a Mezzolara, si è alzata la voce del gruppo di Fratelli d’Italia-AN nell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna. “L’istanza presentata ha seguito il previsto iter amministrativo – ha scritto Tommaso Foti (Fdi-An) in una interrogazione rivolta alla Giunta – pur risultando evidenti le problematiche ambientali inerenti il sito di localizzazione e le attività proposte, che suggerivano l’espressione di un parere negativo di compatibilità ambientale sul progetto in questione”. Foti ha chiesto anche quali iniziative intenda assumere l’esecutivo regionale “per assicurare i cittadini rispetto all’ipotizzata attività di perforazione”.
PERCHE’ LA QUESTIONE NON VIENE TRATTATA DAL CONSIGLIO COMUNALE?
Sebbene la volontà dell’Amministrazione sia stata quella di mettere al corrente i cittadini di Mezzolara sulla ripartenza del percorso autorizzativo, non si comprende perchè, ancora una volta, non venga portata la questione dinnanzi al Consiglio Comunale di Budrio. Sarà pur vero che la decisione finale non sarà assunta dal Comune, ma sicuramente, su un tema di questa portata, sarebbe rilevante assumere una posizione comune nell’organo più importante del nostro territorio.
Insomma, chissà, può darsi, ma in fondo…le solite tiritere in attesa delle decisioni supreme del partito. Tanto a cambiare opinione si fa presto.
Personalmente penso che dopo le numerose porcate delle biomasse, sarebbe indecente che il territorio venisse nuovamente violentato con insensate trivellazioni. Il pensiero di vivere in un territorio tra i più inquinati del pianeta dovrebbe angosciare il sindaco di Budrio e fargli assumere una posizione seria e netta: basta con lo sfruttamento ignobile del territorio.
Già, ma il coraggio uno non se lo può dare.*
(*da I Promessi Sposi di A. Manzoni, cap. 25)
Immagino che il sig. Roi, la mattina, si faccia il caffè con uno specchio solare e non con il metano della rete cittadina; quando è nuvolo, la colazione salta. Anche l’acqua per gli spaghetti bolle miracolosamente solo con energie rinnovabili e il tubo del gas, ormai inutile, è stato piombato già da anni.
Chi di voi non usa le fonti fossili, scagli la prima pietra contro i pozzi di metano.
Pierini : giudizio non positivo
Quanti fenomeni che ci sarebbero in giro….
Ci sono persone che pur di giustificare le cose più stupide si tuffano beate nelle banalità più ovvie.
Nessuno di noi va per strade fangose o per sentieri di campagna per evitare l’asfalto inquinante: ciò non toglie che ci si possa opporre fortemente a una bestialità come il passante nord.
Nessuno esclude, tanto meno io, di usare il metano: ma la ricerca del metano con conseguente inquinamento in una zona già densamente sazia di depositi sotterranei di metano e di biomasse che producono metano e lo disperdono nell’atmosfera, é una assoluta bestialità.Se poi si aggiunge che il nostro territorio é uno dei più inquinati del pianeta, disperdere altro metano e altro inquinamento, nell’aria che respiriamo, é un delitto.
Se qualcuno non lo capisce, peggio per lui ma, purtroppo, anche per noi.
Su questo aveva ragione Einstein.
Se poi vogliamo parlare di argomenti seri, io sono sempre disponibile.