E’ dall’inizio dell’anno che i famigliari dei partigiani budriesi morti durante la II Guerra Mondiale non possono deporre un mazzo di fiori dinnanzi alla tomba dei loro cari. Al cimitero di via Olmo a Budrio, infatti, sorge un Sacrario a loro dedicato che oggi, per il suo stato pericolante, è stato interdetto alle visite e lasciato in stato di abbandono. Il sindaco Pierini, sentito sulla questione da Budrio Next, ha detto che “l’Amministrazione sta studiando un progetto di recupero”.
IL SACRARIO PERICOLANTE
Camminando lungo il percorso del cimitero di via Olmo di Budrio, è ben visibile il Sacrario dei budriesi morti per la Liberazione. Lo si nota subito, proprio per la sua imponenza. La struttura non è solo un monumento celebrativo, ma al suo interno sono collocate le salme di 35 giovani partigiani budriesi, morti in guerra per difendere la Nazione. Da vari anni il Sacrario è in continuo stato di deterioramento, tantoché da qualche mese è stato interdetto alle visite, anche quelle dei famigliari, con un nastro segnaletico rosso e bianco. A prima vista appare proprio in stato di abbandono: dinnanzi alla struttura si incrocia una corolla di alloro, caduta per terra e consumata dal tempo, che l’Amministrazione ha fissato lo scorso autunno alle mura del luogo sacro. Dando una occhiata più approfondita all’interno, si intravedono cocci di intonaco, pareti scrostate, vasi rovesciati, che fanno da cornice alle tombe dei giovani, alcune mancanti del nome completo, visto che delle lettere sono cadute per terra. Impossibile in queste condizioni, per i parenti delle vittime, fermarsi dinnanzi alle tombe.
PIERINI: “STIAMO STUDIANDO UN PROGETTO DI RECUPERO”
Il Monumento è stato realizzato grazie alla volontà della comunità budriese, e manutenzione e gestione sono affidate in maniera esclusiva al Comune, che ne è proprietario. Il sindaco Giulio Pierini, sentito da Budrio Next sulla questione, ha parlato di “un progetto di recupero” che però non ha ancora data, né specifiche. “Stiamo studiando un progetto per risolvere il problema delle infiltrazioni del soffitto della struttura, che ha causato alcuni distaccamenti. Per farlo, pensiamo a un costo di diverse migliaia di euro. Ma appunto, per il momento, siamo ancora in fase di studio”.
INAUGURATO NEL 1952
L’idea di costruire un Sacrario che contenesse le salme dei budresi morti per la Liberazione è nata subito dopo la conclusione della II Guerra Mondiale, ma ha cominciato a prendere forma nel 1946-1947, quando è iniziata la ricerca sui nomi delle persone morte per la causa partigiana. Il lavoro non è stato semplice. Una volta individuati i nomi è iniziata la raccolta fondi, protrattasi per alcuni anni. Nel 1952 il Monumento è stato ufficialmente inaugurato.
Lo dico con amarezza. Molta. Oggi non é più di moda occuparsi della storia di coloro che hanno sofferto e dato la vita per i valori di libertà, uguaglianza, fratellanza, giustizia. Troppo di sinistra e troppo patriottica per la nostra, come per tante altre, amministrazione comunale.
Fate caso ai tanti monumenti ai caduti sparsi nelle nostre città e cittadine. Noterete che, per lo più, sono abbandonati.