Si è spento ieri Paolo Poli, dopo una lunga malattia. È difficile trovare le parole giuste per ricordare un artista del suo calibro, ammiccante ed estroso sì, ma soprattutto intelligente e ironico, capace di raccontare storie diverse senza tradirsi e in maniera mai banale.
È una grande perdita per il teatro italiano di cui è stato grandissimo interprete e innovatore. È una grande perdita per il nostro teatro, al quale ha concesso dal 1996 l’onore della prima nazionale con I viaggi di Gulliver, tradizione che ha mantenuto fino all’ultima tournée nel 2012, Aquiloni.
In mezzo ci sono stati spettacoli straordinari, ricordo i miei preferiti: Aldino mi cali un filino? da Aldo Palazzeschi, Jacques il fatalista di Diderot e Sei brillanti.
Ed è per questo legame che Tiziano Casella, ex responsabile del settore cultura del nostro Comune, ha lanciato una proposta: dedicargli il teatro di Budrio. E in effetti non potrebbe esserci intitolazione migliore.
Ludovica Piazzi
Spero che il Sindaco accolga l’idea di Casella. Un tributo dovuto a chi ha fatto di Budrio la sua palestra e laboratorio. Un onore per noi budriesi.
Questa proposta mi trova completamente d’accordo. Paolo Poli è stato sicuramente quello che ha donato di più al Teatro di Budrio
Condivido pienamente la proposta di Tiziano Casella e trovo che non ci sia modo migliore per ricordare Paolo Poli e tenerlo vivo tra noi.