“Le mie radici nel mio nuovo film”. Il budriese Stefano Accorsi al cinema con ‘Veloce come il Vento’
C’è una grande aspettativa dietro a Veloce come il Vento, il nuovo film dell’attore budriese (anzi, bagnarese) Stefano Accorsi, che è uscito ieri sera nelle sale cinematografiche italiane. E’ un film sulle corse d’auto, legami famigliari scombussolati e passioni pulsanti, con tanto cuore, adrenalina e momenti di comicità. E’ il terzo lungometraggio del regista romano Matteo Rovere, prodotto da Fandango e Rai Cinema, che 01 distribution ha portato nelle sale in oltre 300 copie (a Bologna lo potete vedere nei cinema Arlecchino, Rialto Studio, The Space Cinema e Capitol Multisala).
11 CHILI PERSI PER INTERPRETARE IL PILOTA
Stefano Accorsi è Loris De Martino: un personaggio insolito, di sicuro tra i più iconici finora interpretati da Accorsi sul grande schermo: per dargli vita ha perso 11 chili, ha messo per giorni la sveglia alle 3 di mattina per sembrare più emaciato, oltre a farsi crescere i capelli. Ex pilota di rally, tossicodipendente, Loris trascina la propria esistenza dentro una roulotte buttata nella campagna romagnola. Lontano da dieci anni, si rifà vivo alla morte del padre, con compagna al seguito (Roberta Mattei), deciso a ristabilirsi nella casa dove ormai vivono la sorella diciassettenne Giulia (Matilda De Angelis) e il fratellino che non aveva mai conosciuto, il taciturno e perennemente triste Nico (Giulio Pugnaghi). Superate a fatica le inevitabili ostilità, Giulia – promettente pilota della categoria GT rimasta orfana non solo di un padre ma anche di una guida sulla pista – decide di affidarsi a Loris per affrontare le ultime gare del campionato.
“NEL FILM LE MIE RADICI: IL DIALETTO E I MOTORI”
E’ un ritorno alla sua terra quello che Stefano Accorsi ha realizzato con l’interpretazione del personaggio di De Martino.”Quando Matteo Rovere – ha detto Accorsi – ha deciso che la lingua da parlare fosse l’emiliano-romagnolo è stata una grande sfida. Proprio nella mia terra, nel mondo dei motori, tutte cose nelle quali sono piantate le mie radici. Era da Radio Freccia che non recitavo nella mia lingua e parlandolo mi sono reso conto che solo in questo modo riuscivo a tirare fuori il personaggio”.
STEFANO ACCORSI, UN ATTORE ‘MADE IN BUDRIO’
Nato 45 anni fa a Bagnarola di Budrio inizia la sua carriera cinematografica nel film Fratelli e sorelle di Pupi Avati. Nel 1998 vince il David Di Donatello con il film di Luciano Ligabue, Radiofreccia.
Nel 2001 vince i Nastri d’Argento per il film, Le fate ignoranti e il Ciak d’oro, nel film L’ultimo Bacio di Muccino, girato insieme a Giovanna Mezzogiorno. Nel 2002 con Un viaggio chiamato amore di Michele Placido si aggiudica la coppa Volpi a Venezia.
Tra i suoi film anche: La stanza del figlio di Nanni Moretti, Romanzo criminale di Michele Placido, Baciami ancora di Muccino, Saturno contro di Ferzan Ozpetek, Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi. Nel 2015 è protagonista della serie tv 1992, che racconta i fatti di quell’anno cruciale per la storia italiana, a causa di Tangentopoli e Mani pulite.