Non è bastato il forte impegno profuso dalla nostra amministrazione per incentivare la partecipazione al voto. Come non sono bastati i banchetti, gli incontri e l’attività di promozione svolta dai volontari del Comitato per il Sì. Anche la maggioranza dei budriesi (oltre a quella degli italiani) ha disertato le urne, visto che l’affluenza a Budrio si è fermata al 37,76% (ore 23). Sopra la media nazionale (32,15%), e in linea con la media bolognese (36,87% parziale seggi). Nel nostro paese i Sì sono stati l’80,49%, i No il 19,52%.
FALLISCE IL REFERENDUM
Di budriesi in giro se ne sono visti parecchi. La chiamata al voto messa in atto con il cosiddetto “referendum sulle trivelle” ha smosso comunque una buona parte degli abitanti desiderosi di dare il proprio contributo alla decisione democratica. Ma l’affluenza non è stata sufficiente nemmeno qua, nei nostri territori, dove il voto è sempre stato considerato un dovere oltre che un diritto. Non è bastato il piano di incontri pubblici promosso dall’amministrazione per promuovere la partecipazione al voto (negli ultimi anni, mai così in prima linea), come non è bastato l’endorsement del sindaco Pierini e di tutte le forze politiche budriesi (esclusi i renziani) a favore del sì. Già da stamattina il dato delle ore 12 (10,31% Budrio, 8,35% Italia) non aveva reso buone speranze, poi affossate definitivamente con il dato delle ore 19 (28,57% Budrio, 23,48% Italia). Nel nostro paese i Sì sono stati l’80,49%, i No il 19,52%, le schede bianche lo 0,75% e le schede nulle 0,82%. 5310 budriesi si sono recati a votare, su 14055 aventi diritto.
PIERINI: “SI VADA A VOTARE PER DARE UN SEGNALE PER MEZZOLARA”. MA NELLA FRAZIONE IL RISULTATO E’ SOLO POCO PIU’ ALTO
Il sindaco Pierini si è speso in prima persona per il sì al referendum (quindi, per l’abrogazione della normativa). Lo aveva fatto anche all’incontro che convocò lo scorso marzo per parlare delle trivellazioni esplorative richieste sul territorio di Mezzolara. “E’ vero che si vota sulla distanza dalla costa di perforazioni che riguardano il petrolio – aveva detto ai mezzolaresi – ma è anche vero che il tema è quello generale delle trivellazioni. Bisognerebbe che più persone possibili prendano consapevolezza del tema e vadano a votare per dare un segnale”. I mezzolaresi, tuttavia, non hanno accolto alla lettera l’appello lanciato, visto che la media dell’affluenza nei due seggi della frazione è stata del 39,78%, solo due punti in più della media del territorio. Poco fa, a seguito dei risultati dell’affluenza, il Sindaco ha voluto ringraziare chi si è adoperato per consentire le operazioni di voto: “In queste settimane – ha scritto sulla sua pagina Facebook – ho visto lavorare con abnegazione e professionalità i dipendenti comunali degli uffici che si sono occupati del referendum. Li voglio ringraziare e ringrazio anche tutti coloro che hanno permesso lo svolgimento delle operazioni di voto nei seggi, compresi gli operatori delle forze dell’ordine di presidio”.
32.15% di votanti sul totale degli aventi diritto (dato nazionale).
Renzi dice che è stato un flop.
Renzi ha appena emanato una legge (che a ottobre sarà sottoposta a referendum, e in quel caso non ci sarà quorum) in cui è scritto tra le altre cose che i referendum, qualunque quindi anche quello di ieri, per essere valido deve avere la partecipazione di almeno il 50% +1 elettore non di tutto l’elettorato ma dell’elettorato recatosi a votare nelle ultime politiche.
32.15 x 2 fa 64.30%: vedendo l’andamento delle ultime tornate elettorali potrebbe anche non essere raggiunto alle prossime politiche (probabili nel 2018), per cui questo non mi sembra un bel segnale per Renzi: se la sua legge fosse già in vigore, quella di ieri sarebbe stata una sonora bocciatura per lui.
Quello di Ottobre sarà un referendum costituzionale e quindi non soggetto a quorum secondo la Costituzione vigente…. ma sempre per la stessa il signorino non dovrebbe essere li e soprattutto non dovrebbe essere li con il bene placido di ben due Capi dello Stato. Quindi è palese che nella ns Repubblica delle banane si può fare tutto e di più: la Legalità è andata. Come da sempre la vera Democrazia. Ci resta la Libertà di pensiero e d’espressione: per quanto?
Il rapporto annuale di Reporter senza frontiere colloca il nostro Paese al 77° posto in merito alla libertà di stampa. Quindi solo “alcuni” possono fare e dire di tutto e di più… non tutti.