A partire dal 2015 è partita la sperimentazione di Poste Italiane per la consegna della posta a giorni alterni. Per l’azienda si tratta di “un’ottica di ottimizzazione dei processi di lavorazione della corrispondenza”, e riguarderà 5200 comuni in Italia. A Budrio, la nuova modalità di consegna scatterà dal 24 ottobre 2016. Ma i sindacati sono già sul piede di guerra e chiedono l’intervento del Governo: in Regione ci sarebbero quintali di posta non consegnata.
DAL 24 OTTOBRE A BUDRIO LA POSTA A GIORNI ALTERNI
L’introduzione del nuovo sistema è prevista in tre fasi successive. La prima, avviata lo scorso ottobre, una seconda che è scattata il 1 aprile e l’ultima che partirà a ottobre. La riforma, nella sostanza, introduce la consegna a giorni alterni oltre a prevedere incrementi tariffari sia per la posta ordinaria che per quella prioritaria. In provincia di Bologna la sperimentazione è già partita nei centri di recapito di San Lazzaro, Calderara e San Giovanni in Persiceto. A settembre si aggiungeranno quelli di Castiglione, Loiano, Porretta e Castel San Pietro, mentre il 10 ottobre toccherà a Casalecchio, Zola Predosa e Imola. Due settimane più tardi (24 ottobre) partiranno Anzola, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale e Budrio.
POLEMICA DEI SINDACATI. L’ASSESSORE REGIONALE INCONTRA POSTE ITALIANE
In regione i sindacati sono già sul piede di guerra. Nei magazzini – a detta loro – giacciono quintali di corrispondenza non consegnata per via del recapito a giorni alterni voluto dall’azienda e sperimentato da qualche mese nelle principali città della regione. L’assessore regionale Petitti e Anci hanno incontrato i rappresentanti nazionali e regionali di Poste italiane, proprio nei giorni scorsi. “E’ stato attivato un presidio congiunto – spiega Petitti – per garantire lo scambio di informazioni in tempo reale su tutti i Comuni coinvolti dalla riorganizzazione del servizio postale, per assicurare il corretto avviamento del nuovo modello e la soluzione rapida di eventuali criticità. Per noi si tratta di garantire ai cittadini la qualità di un servizio così importante per il suo valore sociale”.
Già la consegna della posta fa schifo così.Per avere un pacchetto si aspetta il doppio(minimo) di un corriere espresso e si spende di più…Non parliamo poi della posta ordinaria.Detto questo un domani potremmo anche pagare le tasse ad anni alterni…così per essere al passo con i tempi
E’ un’indecenza, dopo i folli aumenti degli ultimi due anni non ci sono giustificazioni per una decisione del genere, e non posso fare a meno di ricordare quando ero piccolo che il postino consegnava la corrispondenza due volte al giorno.
Che schifo!
Aggiungici che all’ufficio Postale di via D’Ormea hanno pure tolto la buchetta delle lettere fuori.
della serie: ti permettono di fare operazioni bancomat senza limiti di orario ma se devi imbucare buste già affrancate, o usi altre buchette nel paese (che svuotano l’anno del mai) o ti fai la tua brava e lunga fila allo sportello, con perdite di tempo e squasso di velenie al seguito.
Le poste hanno proprio cambiato mestiere.