Più sicurezza lungo le strade del paese e meno inquinamento prodotto dai veicoli. Sono questi i motivi che hanno portato la giunta comunale ad estendere il limite dei 30 Km/h su quasi tutto il capoluogo budriese. La ‘Zona 30’ – così si chiama l’area interessata dal divieto – è stata introdotta per la prima volta in Italia nel 1995. Clicca e scopri la mappa con l’indicazione della zona. Il nuovo obbligo sarà attivo una volta che il settore dirigenziale avrà dato disposizione per l’installazione della segnaletica stradale.
ANCHE VIA PARTENGO CON IL DIVIETO DEI 30 KM/H
Da via Gramsci a via Massarenti, dalla zona Frati a quella della ex Coop. E anche via Partengo. Sono praticamente quasi tutte le strade del centro abitato di Budrio quelle all’interessate dall’introduzione del divieto di superare i 30 Km/h. Si aggiungono alle ‘Zone 30’ già attive (Centro Storico, zona Creti, vie Yecla e Gyula e zona M.L.King e Olof Palme). Fra le strade che manterranno il limite dei 50 Km/h sono da citare via Edera e via Cesare Battisti. La giunta ha spiegato che “l’obiettivo è quello di rendere maggiormente sostenibile la mobilità urbana attraverso provvedimenti che concilino il diritto alla mobilità di tutti i cittadini con l’esigenza di ridurre l’inquinamento e di rendere le strade urbane sicure per ciclisti e pedoni, garantendo una ciclabilità diffusa”.
MENO FERITI E MENO INQUINAMENTO: I CASI DI LONDRA E MADRID
L’istituzione di una Zona 30 comporta un aumento della sicurezza stradale: abbassando la velocità dai 50 km/h ai 30 km/h si riduce di oltre la metà lo spazio di arresto e si aumenta il raggio del cono visivo di chi conduce il veicolo. Le statistiche indicano che nelle Zone 30 si riduce il numero di incidenti e di feriti, e le lesioni fisiche sono meno gravi. A Londra, tra il 1986 e il 2006, nelle zone 20 (20 miglia orarie equivalgono a circa 32 km/h) si è registrata una diminuzione del 42% del numero totale di incidenti e del 46% di quelli che hanno provocato morti o feriti gravi.
Con l’istituzione di una Zona 30 – inoltre – si riduce la fase di accelerazione dei veicoli, con conseguente diminuzione del consumo di carburante e di emissioni inquinanti. In un esperimento condotto a Madrid si è misurata una diminuzione del consumo di benzina (-15%) e delle emissioni inquinanti (-27% ossidi di azoto, -20% monossido di carbonio, -22% polveri sottili).
Si è portati a pensare che una diminuzione a 30 km/h del limite di velocità porti a un aumento consistente dei tempi di viaggio. In realtà, a causa di fattori come il traffico cittadino, i semafori, gli attraversamenti pedonali, la presenza di pedoni e ciclisti, i passaggi a livello e la ricerca di parcheggio, i tempi di percorrenza aumentano solo di poco.
Non so voi, ma io questi menestrelli non li sopporto piu’. Per quel che mi riguarda, il limite dei 30 possono prenderlo ed infilarselo nel curriculum.
chiedevo se inquina una macchina che va piano o va ai 50 orari grazie.
A che pro inondare Budrio di cartelli (limite 30 KM) se poi non c’è nessuno che controlla?
Osservazione doppiamente sacrosanta.
L’assenza di controlli è uno dei ns problemi.
Di pali e cartelli ve ne sono già più che finestre, figuriamoci ora…. Durante un qualsiasi tragitto provate a contarli: vi spaventerete. E molti sono ridondanti…
Aspetto con ansia la consueta pletora di criticoni al provvedimento, da sommarsi a quelli che amano la sosta ma non il disco orario, a quelli del photo Red su via partendo e della ciclabile su via Gramsci…
La filosofia giusta quindi sarebbe tacere e basta? 🙂 … lei è sfortunato: è nato nel posto sbagliato.
Mi spieghi lei quale sarebbe la filosofia giusta.
Dal momento che ho visto gente che critica il provvedimento a Budrio (dove è stato attuato) ma lo vorrebbe nelle frazioni (dove non c’è), gente che odia i rallentatori perchè rompono le sospensioni delle auto ma li vorrebbe al posto del limite orario, gente che si lamenta per i pochi controlli ma che contemporaneamente si lamenta se il controllo avviene quando loro, sfortunatamente, si sono dimenticati di apporre regolare disco orario.
Provi a spiegarmelo lei che ha sempre tutte le risposte giuste.
🙂 … era già un po’ sbalestrato l’intervento del suo predecessore, ed io m’ero fermato a considerare la parte più “pregiata” che appunto prevede che si possa pensare e ci si possa esprime, ma lei lo batte!
CMQ! Visto che per lei esistono concittadini così contraddittori, ci appunti qualche link che li evidenzi. Perchè è vero che si legge tutto ed il contrario di tutto, ma da persone diverse (almeno, a me è parso). E non dimentichi che la parola “gente” non è una persona ma molte 🙂 … e molte teste, molte idee… 🙂
Trenta chilometri sono troppi io la abbasserei a 15,no facciamo 5.Magari ciclalizziamo tutto il centro abitato poi il limite lo applichiamo alla velocità delle biciclette.E se le biciclette risulteranno essere ancora troppo veloci per la sicurezza dei pedoni,pedonalizzassero..Quando si abbassa la velocità dei veicoli é sintomo che la viabilità fa schifo.Lasciassero i limiti così come sono e introducessero più sensi unici e costringessero aunche le biciclette a rispettarli.
Anche le frazioni dovrebbero essere assoggettate a questi limiti. Abiti infatti a Vedrana e qui sfrecciano a velocità sostenuta. Abito in via Ascari, strada senza via di uscita, e qui estranei e residenti sfrecciano, con auto e s
opotutto moto, ad alta velocità. Sarebbe opportuno anche un controllo più assiduo. Grazie
a tutti i “lamentoni”: le zone 30 vengono istituite grazie a tutti i piloti che sfrecciano per i centri abitati a velocità improbabili, omettendo di dare la precedenza ai pedoni che attraversano sulle strisce. Sarebbe interessante beccarne uno e comminargli la pena di attraversare ripetutamente la strada, per esempio di fronte alla farmacia Gnudi.Forse si renderebbero conto…
Infatti e’ dagli anni 50 che a Budrio ogni giorno viene investito un pedone, e tutti li’ a chiedersi quando mai sarebbe arrivato un qualche genio a porre rimedio. Piloti che sfrecciano ? Cos’e’, dopo la BudriocomeParigi di Pagani, la BudriocomeMadrid di Budrionext, ora la BudriocomeMontecarlo di Robertone. Il punto e’ : se non sapete guidare, o se non sapete attraversare la strada, andate a letto e copritevi.
Ieri ho percorso varie strade ai 30,per inciso di seconda marcia e mi sono beccato 3 clacsonate in 20 minuti di strada!
Mio personalissimo parere è una grande idiozia,chissà forse per fare cassa, proprio non capisco! che si rispettassero i 50, sarebbe abbondantemente sufficiente! intanto ci sono incroci pericolosissimi a Budrio dove la visuale è alquanto compromessa per via delle auto “regolarmente” parcheggiate sulle strisce bianche….ma di questo nessuno ne parla!
………..”Se la soluzione adottata porterà ai risultati sperati, ossia, l’abbassamento dei livelli di PM10 è ancora tutto da dimostrare, o meglio da sperimentare, come dichiara Giorgio Martini ricercatore CCR Ispra. Esso afferma che ridurre la velocità può far scendere i livelli, ma per altri aumentare. È stato dimostrato che i veicoli Euro 5 ad esempio, andando a 30 all’ora, hanno emissioni di ossido di azoto come gli Euro 1 o 2. È anche vero che in un centro urbano, ridurre la velocità, passando da 50 a 30, la differenza non è poi così ampia. Parlare di benefici o meno, è molto complesso: andrebbe fatta un’analisi ma è difficile anche dare una risposta definitiva, anche perché siamo in un campo di ricerca di frontiera.”
Manuel Mazzoleni – Meteorologo
Ai posteri l’ardua sentenza…..
come disse il poeta:
andate sempre in prima e non finirete mai nel fosso.
…..il poeta disse anche:
andate sempre in bianco e non vi sporcherete.