Il 5 luglio alle 21.30 si terrà il concerto jazz ad ingresso gratuito del Barend Middelhoff Quartet nella meravigliosa cornice di villa San Marco a Vigorso. Il concerto fa parte della rassegna di Borghi e Frazioni in Musica, giunta già alla diciassettesima edizione. Ad esibirsi sarà il sassofonista olandese Barend Middelhoff, accompagnato da Stefano Senni al contrabbasso e Alessandro Minetto alla batteria. Il trio interpreterà sia composizioni originali che standard del Jazz internazionale.
Alle 20 anticiperanno il concerto una degustazione di salumi e vino curata dalla Bottega del Maiale e dal Bar Le Torri (al costo di 8 euro) e una presentazione sulla storia della villa. Per chi si fosse perso l’apertura di villa San Marco durante le giornate di primavera del Fai non potrebbe esserci occasione migliore per recuperare!
VILLA SAN MARCO
Villa San Marco, nota anche come villa Zani, è tra le più belle e importanti della nostra ricca campagna. Costruita a inizio Cinquecento come residenza estiva dei conti Zani, una delle famiglie bolognesi più in vista, rimase di loro proprietà fino alla seconda metà del Settecento. Da allora ha cambiato diversi proprietari: prima l’importante famiglia senatoria Lambertini, poi i conti Mattei, i Tomba, Dino Grandi, i Martelli, i Puddu, fino a quelli attuali.
La villa ha subito molti cambiamenti nel corso dei secoli e diversi danni durante la seconda guerra mondiale, tra cui una significativa riduzione del parco che la circondava e l’abbattimento degli alberi secolari. Dopo l’intelligente operazione di restauro che Fedora Servetti Donati riconosceva alla famiglia Puddu, la villa ha recuperato buona parte dell’antico splendore. L’aspetto attuale della fabbrica è dovuto ai lavori di ampliamento e rinnovo settecenteschi, come si nota dalla bella facciata. All’interno diversi ambienti sono caratterizzati da pregevoli affreschi e stucchi di fine Settecento.
La villa ha ospitato nel corso dei secoli importanti personalità, quali il poeta Giovan Battista Pio, ospite degli Zani a inizio Cinquecento, Gioacchino Rossini e Paolo Costa nella prima metà dell’Ottocento.
Foto: Giulia Vecchi
LA MADONNA DELLA ROSA DI PARMIGIANINO
Prova eccezionale dell’antico prestigio della villa è la celeberrima Madonna della rosa di Parmigianino (immagine,sotto), che era qui conservata quando la vide Anton Francesco Doni nel 1566. L’opera è uno dei capolavori di Parmigianino che l’aveva dipinta per Pietro Aretino per poi donarla a papa Clemente VII, presente a Bologna nel 1530 per l’incoronazione di Carlo V. La tavola tuttavia non partì per Roma insieme al papa e, come racconta Vasari, divenne proprietà di Dionigi Zani in circostanze non chiare: “Poi comunque s’andasse la cosa, egli [il quadro] capitò nelle mani di messer Dionigi Gianni [Zani], e oggi l’ha messer Bartolommeo suo figliolo, che l’ha tanto accomodato, che ne sono state fatte (cotanto è stimato) cinquanta copie”. Le cinquanta copie dimostrano l’immediato successo dell’opera che rimase presso la famiglia fino al 1752, quando Pietro Zani la vendette ad Augusto III di Sassonia, dalla cui collezione è confluita nella Gemäldegalerie di Dresda, ove è tuttora conservata.
Madonna della rosa di Parmigianino
Ludovica Piazzi
Una splendida villa circondata da un grande parco alberato….peccato che lo stato rovinoso della chiesa vicina limiti un pò la bellezza della piccola borgata di campagna…..
Concordo con il commento precedente e aggiungo che è veramente triste quando si passa per Vigorso vedere questo complesso, completo nei suoi elementi architettonici, cedere pezzo dopo pezzo, giorno dopo giorno all’incuria del tempo e all’indifferenza dei più: cittadini, autorità civili e religiose…se si pensa poi che molte chiese, con rammarico delle comunità, presentano segni tangibili e irrimediabili dell’ultimo evento bellico come la mutilazione del campanile o sono ancora transennate per il recente sisma; questa era completa e doveva rimanere come valida testimonianza dell’ identità culturale di un paese; località conosciuta a livello internazionale grazie all’importante centro protesico INAIL famoso in tutto il mondo, i cui ospiti ne potevano conservare un piacevole un ricordo… anzichè di degrado di un monumento, a mio avviso, importante.