La Ferramenta Moreschini è l’attività commerciale più longeva di Budrio: tra alcuni mesi, nel 2017, compirà 170 anni. Da cinque generazioni i componenti della famiglia Moreschini si passano il testimone della loro Bottega, ancora collocata nello stesso edificio. Parlare della Ferramenta equivale a raccontare la storia di Budrio: osservata, vissuta ed amata da una famiglia che nel 1845 arrivò da Pejo (in Trentino). Il prossimo anno sarà l’occasione per raggiungere un’età anagrafica sorprendente, ma l’obiettivo è quello di mantenere viva una tradizione fondata sulla passione e sulla professionalità, intravedendo all’orizzonte il 200esimo anniversario, che porterebbe la Ferramenta budriese ad essere inserita nell’antichissimo registro londinese delle attività commerciali più longeve d’Europa.
QUASI 170 ANNI DI STORIA
Quante cose sono cambiate nel corso degli ultimi 169 anni della storia budriese. Allo Stato Pontificio sono subentrati il Regno e poi la Repubblica d’Italia; ai Moti Risorgimentali, alle Guerre d’Indipendenza sono seguiti i catastrofici Conflitti Mondiali; il regime dittatoriale di stampo fascista è stato sostituito dalla democrazia; l’eroismo del Colonnello Luigi Cocchi ha ceduto il testimone ai Garibaldini e poi ai soldati della Iª e della IIª Guerra Mondiale. Quanti eventi e quanti volti si sono alternati dal 1847, l’anno di nascita della Ditta Moreschini. Le cinque generazioni che si sono passate il testimone hanno assistito ai vari cambiamenti, difendendo strenuamente la propria tradizione. Dall’interno della bottega – collocata nello stesso edificio dove è ancora in piena attività – i Moreschini hanno assistito a mutamenti radicali, dovendo fare i conti con la perdita di alcuni cari nel corso dei conflitti.
La Ferramenta si appresta a compiere, nel 2017, il proprio 170 esimo compleanno. Per comprendere il significato profondo di questa ricorrenza non ci si può limitare ad una fredda analisi dei dati commerciali, ma è necessario porre ogni aspetto in una prospettiva più ampia, che sia in grado di restituire il giusto valore ad una avventura professionale, capace di adeguarsi a rivoluzioni sociali e tecnologiche facendo affidamento su una componente umana legata all’orgoglio famigliare e all’amore per il lavoro.
LA FAMIGLIA MORESCHINI
La famiglia Moreschini ha origini trentine, in particolare dalla località di Pejo. Da questo paese giunge a Budrio Giuseppe – figlio di Giovanni Antonio e di Domenica – attorno al 1845. L’auspicio del ventenne è di poter svolgere l’attività di battirame, molto diffusa in Trentino, ma poco praticata nella pianura emiliana. Giuseppe si ferma a Budrio e comprende di aver trovato il luogo in cui dare libero sfogo, in maniera redditizia, alle abilità artigianali forgiate nel paese natale. Il rame in quel periodo è un metallo utilizzato per numerosi scopi e saperlo “lavorare” significa offrire un servizio di prima necessità. Dopo alcuni mesi, Giuseppe invita i fratelli maggiori Giacomo (1823) e Lorenzo (1820) a raggiungerlo, affiancandolo nell’attività.
Nel 1847 nasce la Ditta Moreschini, situata nello stesso edificio dove è ancora oggi presente. I tre fratelli – affittuari della famiglia Gotti, da cui acquisteranno lo stabile all’inizio del ‘900 – sono fabbri, maniscalchi, battirame e iniziano a commerciare materiali ferrosi. Nel 1856 giunge a Budrio anche Rocco, il quarto fratello maschio, che morirà dopo due anni.
I Moreschini diventano un punto di riferimento per i budriesi e per gli abitanti delle zone circostanti: la professionalità con cui svolgono il loro mestiere appare in anticipo sui tempi. La profonda conoscenza delle pratiche artigianali permette a Giuseppe, Giacomo e Lorenzo di occuparsi di una lunga serie di problemi pratici, che quasi sempre hanno bisogno di buon senso e duttilità.
Nel corso di pochi decenni l’attività si consolida, propiziando così il primo passaggio generazionale. A raccogliere l’eredità è Giovanni Antonio – figlio di Lorenzo e Maria Gabrielli – che prosegue tenendo fede al solco tracciato dai predecessori. Dal matrimonio con Assunta Benvenuti nascono sei figli. I tre maschi – Lorenzo, Tommaso e Giuseppe – affiancano il padre sin dall’età di cinque anni, dedicando tutto il tempo libero dagli impegni scolastici alla Bottega. Nel 1895 Giovanni Antonio è chiamato alle armi in occasione della guerra tra Italia ed Etiopia. Poco tempo dopo giunge la tragica notizia della morte di Antonio. La moglie – da sempre accanto al marito – non si perde d’animo e, nonostante l’enorme sofferenza, riesce a mantenere viva l’attività di famiglia. I tre figli maschi collaborano con la madre, riuscendo così nell’impresa di gestire la Bottega.
LA PASSIONE PER LA FERRAMENTA
Attorno al 1910 Lorenzo diventa il titolare della Ditta che, nel breve volgere di alcuni anni, è protagonista di una evoluzione fondamentale. Accanto alle attività svolte nel corso dell’800, Lorenzo comincia ad occuparsi anche del commercio di pellame, suole, tacchi chiodi per scarpe; il numero di articoli trattati aumenta radicalmente, attribuendo alla Bottega la connotazione di Ferramenta. Il commercio di bombole di gas, di stufe per il riscaldamento, la sostituzione e il taglio di vetri e la vendita di vernici completano il quadro della profonda rivoluzione realizzata da Lorenzo, che deve fare i conti con la perdita del fratello Tommaso, morto nel corso della Iª Guerra Mondiale. La famiglia Moreschini si allarga ulteriormente: Lorenzo sposa Maria Noemi Martinolli e dalla loro unione vedono la luce sei figli. Cesare, l’ultimo genito (nato nel 1930), comincia sin da giovanissimo ad affiancare il padre nel lavoro in Ferramenta: all’inizio l’incarico è quello di pulire la Bottega e poi, con il passare degli anni, le responsabilità aumentano in modo progressivo, fino a quando – alla fine degli anni ’70 – resta solo alla guida. Per molti decenni, fino a circa sei anni fa, Cesare resta il punto di riferimento, adattando l’attività ai vari periodi e insegnando al figlio Andrea, oggi titolare della Ferramenta, tutti i segreti del mestiere.
BOTTEGA STORICA
Da decenni la Ferramenta Moreschini riceve premi e riconoscimenti che ne attestano la longevità e la professionalità. La Camera di Commercio di Bologna, la Provincia e il Comune di Budrio hanno organizzato eventi per conferire onorificenze alla Bottega Moreschini, inserita a pieno titolo nel Registro delle Botteghe Storiche. La Ferramenta è l’attività commerciale più longeva di Budrio e la terza in tutta la Provincia di Bologna (compresa la città).
Andrea – l’attuale proprietario – che da 26 anni lavora nel negozio di famiglia, parla con piacere della lunga storia della sua ferramenta – la terza più antica in Italia – non nascondendo l’orgoglio, ma facendo riferimento anche al senso di responsabilità nei confronti di chi lo ha preceduto. Andrea ha studiato a fondo la storia degli antenati, riportando alla luce alcuni dettagli significativi. Ricorda ancora con piacere quando, all’età di circa 10 anni, si fece regalare alcuni libri scritti da Fedora Servetti Donati, per capire e approfondire tutto ciò che stava alle sue spalle. L’amore per la Ferramenta è scattato sin da bambino, quando trascorreva interi pomeriggi tra martelli e chiodi. Gli insegnamenti del nonno Lorenzo e del padre Cesare, assente dalla Bottega da soltanto sei anni, hanno formato Andrea che, dopo il Diploma di Perito Meccanico, ha scelto di raccogliere la lunga tradizione e di portarla avanti. I cambiamenti sono stati molti negli ultimi decenni, che hanno visto mutare il mercato in maniera radicale. Oggi la Ferramenta Moreschini ha ben 31000 articoli (230 fornitori attivi) e per essere in grado di offrire al cliente una consulenza adeguata è necessario seguire dei frequenti corsi di aggiornamento. La preparazione e l’affidabilità sono i punti di riferimento, in particolare in questo periodo storico che vede la presenza dei grandi centri commerciali. La cura del dettaglio, l’assistenza ed il rapporto umano instaurato con i clienti, che ancora oggi possono usufruire dei proverbiali “cartocci” con oggetti sfusi, scandiscono le giornate in Bottega, dove Andrea, la moglie Cristina Carati, Valter e Mohammed collaborano per fornire il miglior servizio possibile.
Entrando nella Ferramenta Moreschini, per conoscerne la storia, ad un certo punto mi sono chiesto cosa vendesse, capendo presto di aver posto la domanda sbagliata, perché quella corretta è: cosa non si vende nella Ferramenta Moreschini? La risposta l’ha data Tiziano Casella in un testo – rigorosamente in dialetto – scritto su una ceramica voluta dai clienti: «In questa Bottega c’è un po’ di tutto».
Ringrazio Andrea Moreschini, Cristina Carati, Maurizio Montanari e Fernando Pazzaglia.
Leonardo Arrighi
Quando nel 1972 venni ad abitare a Budrio e chiesi di una ferramenta, mi indicarono Moreschini, in piazza Matteotti, in quanto, come dice Tiziano, ” c’è un pò di tutto “… e , aggiungerei…… ” anche di più ” ……. professionalità e cortesia hanno sempre caratterizzato le persone che hanno guidato nel tempo questo storico negozio…………..un sincero augurio per il raggiungimento del prestigioso traguardo dei 200 anni di attività…!!!