Ciclabile di via Gramsci, dal periodico comunale: “Le opposizioni insinuano un costo fuorviante”

8 luglio, 2016

“La pista ciclabile non è costata 87mila euro”. Lo scrive a gran voce il periodico comunale di Budrio, nell’ultimo numero in distribuzione nelle buchette in questi giorni, prendendosela con le minoranze. “L’importo destinato è di 37mila euro – si legge, solo dopo “è stato necessario spendere 50 mila euro (in più, ndr) per ripristinare le caditoie”. In altre parole per il Comune: “è volutamente fuorviante parlare di una pista ciclabile da 87 mila euro e sono insinuazioni di esponenti dell’opposizione”. Non è la prima volta che viene usato il periodico comunale per attaccare le minoranze.

LE INSINUAZIONI
Da 37mila euro a quasi 87mila euro: è l’aumento che la giunta ha deliberato, la scorsa primavera, per i lavori di riqualificazione in via Gramsci a Budrio. Il motivo è il seguente: la strada è soggetta a frequenti allagamenti e occorre rifare i canali di scolo (caditoie) per permettere il drenaggio delle acque. L’Amministrazione, però, ha scoperto la cosa solo a lavori iniziati (il 10 marzo) e ha quindi deliberato d’urgenza un aumento che se fosse stato deciso anzitempo non avrebbe permesso l’assegnazione diretta dei lavori a favore della ditta appaltatrice. A sollevare la questione sulla vicenda è stato Maurizio Mazzanti (NOI per Budrio) che era arrivato a sostenere che in questo modo “si superava la gara d’appalto”. Infatti, per legge, sopra i 40mila euro le pubbliche amministrazioni devono procedere all’assegnazione di lavori con regolare bando. Ecco dunque il dubbio su quei 37 mila euro, di poco sotto al limite. Poi, la deliberazione di una spesa urgente (urgente e quindi assegnabile senza bando) del valore di 50mila, alla ditta che realizzava la ciclabile, ha aumentato le perplessità dell’opposizione.

LA RISPOSTA DEL COMUNE
“A seguito delle ricostruzioni e ipotesi apparse su internet e alle insinuazioni di esponenti dell’opposizione, desideriamo fornire una chiara visione dei costi della ciclabile di via Gramsci”. Così inizia l’articolo redatto dall’Amministrazione, sul periodico comunale questo mese. “L’importo destinato, già dal dicembre 2015, alla realizzazione della pista ciclabile era di 37mila euro e comprendeva la sistemazione del marciapiede e la nuova quota delle caditoie esistenti. Dunque è sbagliato, e volutamente fuorviante, parlare di una pista ciclabile da 87mila euro. Infatti, 50mila euro rappresentano il costo di un lavoro la cui necessità è emersa dopo l’avvio del cantiere. Si tratta del ripristino delle caditoie e delle condotte di collegamento delle caditoie al collettore principale per la raccolta delle acqua, di cui si è accertato il cedimento solo dopo l’avvio dei lavori per la pista ciclabile”. Quindi – si legge ancora – non c’è stato “nessun frazionamento surrettizio delle opere al fine di evitare la procedura di evidenza pubblica. La procedura è perfettamente regolare”.

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7 Commenti


  1. Proverbio del giorno : “Chi ha torto fa clamore contro l’accusatore”.

  2. Maurizio Mazzanti

    Quando ho rifatto il bagno di casa, diversi anni fa, ho comprato i sanitari e i rubinetti e l’idraulico mi disse: “E gli scarichi pensa di non doverli rifare dopo 30 anni di vita?”
    E cosi feci, sommando al costo dei sanitari quelli dei lavori per gli scarichi.
    Venendo a oggi chi ha progettato la pista ciclabile di Via Gramsci non poteva non considerare il costo del rifacimento delle caditoie che erano un’opera integrata alla costruzione della pista.
    La controprova è che finché non è stata costruita la pista non sono stati spesi soldi per le caditoie, né erano previsti dal piano di manutenzione, semplicemente era impossibile costruire la pista senza fare quei lavori.
    Non è mai stato detto che la procedura è stata irregolare.
    Si è solo utilizzato la norma per evitare una evidenza pubblica.
    Perché credere che ci si è accorti che si dovevano rifare le caditoie al primo colpo di piccone è come credere che l’Ospedale è stato potenziato o che la Step chiuderà con 700 mila euro di perdite.
    Io non ci credo.

    Maurizio Mazzanti
    NOI per Budrio

  3. Però le “caditoie” le hanno fatte bene, è “caduta” un sacco di gente…..

  4. Il giorno in cui non ci saranno più giudici che chiudono un accertamento della verità semplicemente chiedendo “Questa firma è sua?” davanti ad un qualsiasi scarabocchio ed accettando la risposta incoerente, allora spariranno anche ragionamenti come quelli espressi dalla Sindaci Riuniti S.p.A. . Prima no.

  5. Basterebbe fare qualche preventivo di spesa, io ho la sensazione che per quella prima modesta cifra non troveremmo nessuno disposto a fare un lavoro del genere, comunque rimane una mia considerazione non confortata dai numeri.
    In questi quattro anni ho visto, per i miei gusti, troppi affidamenti diretti, per un motivo o per un altro si preferisce questa strada, pensare male diventa una conseguenza…….

  6. Gabriele Carlotti

    E’ incredibile vedere come il notiziario comunale (pagato da tutti i cittadini) venga continuamente usato come un banale giornaletto di partito, per diffondere BALLE alle quali le minoranze non possono ribattere se non per altri canali.
    MAI NESSUN consigliere di minoranza ha mai parlato di irregolarità nel conferimento dei lavori, anzi abbiamo sempre premesso che nelle carte c’è una regolarità formale.
    Chiaro che poi se qualcuno vuole leggere fra le righe può notare che è strana la cifra pattuita di 37 mila Euro, leggermente inferiore alla cifra sopra la quale si sarebbe dovuto fare un bando.
    Ed ancor più strano è vedere come l’ufficio tecnico si sia accorto di una cosa che sanno tutti i budriesi, ovvero che se vengono 2 gocce d’acqua, via Gramsci diventa una laguna a causa del sistema di recupero acque piovane che ha grossi problemi.
    Ed è ancora più strano leggere che il Comune dichiara di “essersi accorto della necessità di rifare le caditoie solo dopo aver iniziato i lavori”.
    I lavori sono iniziati il 2 Marzo e dopo appena una settimana (con in mezzo un sabato ed una domenica) già era pronto il documento di assegnamento dei lavori extra per un importo di 50 mila euro., che vengono sempre assegnati alla stessa ditta perchè ormai ha iniziato i lavori….
    Così, si tirano fuori dal cappello 50 mila euro non preventivati in un batter di ciglia, come se fossero briciole…
    Nessuno ha detto che sia IRREGOLARE. Abbiamo detto che facendo in questa maniera, guarda caso, si è evitato di fare un bando pubblico ed è stato assegnato un lavoro a chi ha scelto il Comune.
    Guarda un pò….

  7. EXCUSATIO NON PETITA,ACCUSATIO MANIFESTA

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