A seguito dell’incidente ferroviario avvenuto la scorsa settimana nel barese, l’attenzione dei cittadini si è rivolta alla percorrenza dei mezzi sul binario unico. Anche la tratta Bologna-Portomaggiore, che passa per Budrio, viaggia su un solo binario. Abbiamo chiesto all’ufficio stampa di FER Emilia-Romagna di spiegarci quali misure di sicurezza vengono adottate per evitare lo scontro tra treni in percorrenza in direzioni diverse. Ecco cosa ci hanno risposto.
FER, 364 KM A BINARIO UNICO
Fer (Ferrovie Emilia-Romagna) è la società unica che gestisce l’intera rete ferroviaria regionale, con 52 stazioni, 68 fermate viaggiatori e 8 punti di carico e scarico merci. I suoi 364 Km di rete sono tutti a binario unico, sul quale viaggiano treni in direzioni opposte. La scorsa settimana, a seguito dello scontro frontale avvenuto sulla linea pugliese tra Corato e Andria, in molti hanno polemizzato sull’utilizzo di un solo binario per tantissime tratte ferroviarie italiane. “Il binario unico – si è affrettato a specificare Raffaele Donini, assessore ai trasporti in Regione – non comporta di per sé insicurezza. In Svizzera e Germania ci sono un mucchio di binari unici che hanno sistemi evoluti di controllo”. In realtà il sistema antiquato che non ha garantito un elevato standard di sicurezza è stato il “via libera telefonico”, con capostazione, macchinista e capotreno che si sentono al telefono per avere il semaforo verde. Questo sistema è presente nella nostra regione solo sulla tratta Reggio-Ciano, mentre le altre adottano sistemi più evoluti.
Foto: Sergio Cardin
BOLOGNA-PORTOMAGGIORE CON IL SISTEMA ‘BLOCCO CONTA ASSI”. “ERRORE UMANO? POSSIBILE”
Dopo il grave incidente del 2015 di Crevalcore, dove morirono 17 persone, la Regione si è impegnata a installare sulle tratte regionali l’SCMT, il Sistema controllo marcia treno, già in uso sul 100% delle linee di RFI. Si tratta di un meccanismo per il quale se due treni si avvicinano l’uno all’altro la loro percorrenza viene automaticamente bloccata dai computer. In questo modo si supera l’errore umano: se il conducente ignora il rosso semaforico, il treno si ferma comunque. Per ora solo 70 Km (su 364) sono coperti da questa tecnologia. “La stiamo installando sulla tratta Bologna-Vignola – ci dice l’ufficio stampa FER – “ma è previsto un piano per coprire tutta la linea, compresa la Bologna-Portomaggiore”. Quando accadrà, dipenderà dai finanziamenti che arriveranno dalla Regione. Per ora il tratto ferroviario che passa per Budrio deve accontentarsi del sistema di sicurezza chiamato “Blocco conta assi”, che conta le ruote dei veicoli in entrata e in uscita dalle stazioni per capire se un mezzo sta occupando o no una determinata area. Altri sistemi di sicurezza sono i semafori apposti su tutta la linea che indicano al macchinista se c’è un pericolo. Ci sono nei pressi delle stazioni e 350 metri prima di ogni passaggio a livello: se anche solo la stanga che chiude gli incroci viene abbattuta il semaforo diventa rosso. “L’errore umano è sempre possibile perchè non ci sono sistemi infallibili – spiega l’ufficio stampa FER – ma con queste tecnologie è veramente improbabile e ancora di più lo sarà quando sarà attivo il sistema SCMT”. E sul raddoppio del binario ha specificato: “Non è possibile, raddoppierebbero i costi. Per la sicurezza non servono altri binari, basti pensare che gli ultimi due gravi incidenti avvenuti in regione si sono verificati su tratte a doppio binario”.
Interessante servizio su un argomento che interessa e che verosimilmente tranquillizzerà un pò tutti…………consapevoli che la sicurezza totale è praticamente impossibile, fa piacere constatare, che ci sono diversi sistemi automatici, per prevenire questi incidenti sulla nostra linea ferroviaria a binario unico e se ne stanno studiando altri , ancora più sofisticati per ridurre al minimo la possibilità di tragedie….