E’ arrivato settembre. Ed è tempo di incontri, manovre e tentativi di accordo per decidere chi si presenterà alle prossime elezioni di Budrio e quali promesse elettorali spenderà per farsi eleggere. La data in cui si voterà sarà fissata solo il prossimo anno, ma il mese più gettonato è maggio 2017. Per ora i candidati che hanno fatto un passo avanti sono gli stessi del 2012, ovvero l’attuale sindaco Giulio Pierini e il capogruppo di NOI per Budrio Maurizio Mazzanti. Ma ci potrebbero essere altri outsider, in attesa di sapere se si ripresenteranno i grillini.
ANDIAMO A COMANDARE
Se qualcuno ritiene che i toni e gli scontri di questi ultimi quattro anni siano stati decisamente sopra le righe, forse non si immagina come saranno i prossimi mesi quando la campagna elettorale prenderà il via. Pulizia del paese, conti del comune e ciclabili, fino alla tanto amata e odiata raccolta porta a porta sono solo alcuni dei temi che torneranno oggetto di quella che si annuncia una stagione politica irruenta, che non lascerà tregua ai contendenti. In palio c’è la poltrona di sindaco di uno dei paesi più importanti della provincia di Bologna, che nei prossimi anni potrebbe addirittura diventare il terzo più popoloso se la proposta di unificazione con Castenaso e Granarolo arriverà a traguardo. Ma soprattutto c’è l’amministrazione di un paese che negli ultimi anni ha visto una parte della cittadinanza assumere un atteggiamento critico verso la gestione del bene comune.
Sulla scheda elettorale potrebbero esserci di nuovo loro, Giulio Pierini e Maurizio Mazzanti, che già si erano scontrati nelle elezioni comunali del 2012. “Potrebbero” perché, sebbene i due abbiano manifestato il loro interesse a scendere in campo, i loro partiti/movimenti di riferimento ancora devono decidere ufficialmente se accettare di averli come candidati. Dopo il voto del referendum costituzionale, intorno a dicembre, il PD e NOI per Budrio dovrebbero sciogliere le riserve.
LE COALIZIONI E IL DUBBIO DEI GRILLINI
I candidati a sindaco dovranno valutare anche con quale formazione scendere in campo. L’attuale Primo cittadino si presentò nel 2012 insieme ai Verdi, Rifondazione Comunista, SEL, Italia dei Valori e al suo PD. Sebbene in questi anni abbia portato avanti anche temi cari alla sinistra, il referendum costituzionale di novembre sta mettendo il suo partito in netto contrasto con la posizione del No avanzata da questi partiti e sicuramente lo scontro politico diventerà ancora più acceso nei prossimi mesi. Bisognerà capire se Pierini soccomberà di fronte alla logica renziana del fare a meno dei piccoli partiti o se farà di tutto per mantenere la tradizione budriese di una alleanza con la sinistra. Sull’altro campo NOI per Budrio potrebbe dover rinunciare alla più logica delle alleanze, quella con il Movimento 5 Stelle. In questi ultimi quattro anni i due gruppi hanno portato avanti insieme tantissime battaglie, ma lo Statuto dei 5 Stelle vieta di presentarsi alle elezioni con altri partiti o liste civiche e quindi, anche se volessero, non potrebbero mettere insieme quella coalizione che spaventerebbe non poco il PD. In più, bisogna considerare che gli attuali tre consiglieri grillini (Giacon, Carlotti e Gherardi) potrebbero non ricandidarsi, lasciando il Movimento a una nuova generazione di candidati che ancora non si sono fatti conoscere. Anche Forza Italia sta valutando il da farsi e, sebbene fortemente in difficoltà a livello nazionale, potrebbe presentare una lista di centro-destra da anteporre agli altri candidati.
UNA QUESTIONE DI PARTECIPAZIONE
Quello che attanaglia più i partiti in questo momento prende il nome di “partecipazione”. Negli ultimi anni l’interesse verso la politica locale si è fatto sicuramente più forte, visti gli accesi dibattiti postati sui social network. D’altro canto, la partecipazione attiva alla vita politica è andata ad diminuire costantemente, con sempre meno cittadini che si vogliono impegnare candidandosi o mettendo a disposizione il loro tempo per l’attività partitica. Sotto questo punto vista presentare liste con 16 candidati e mettere in piedi una campagna elettorale potrebbe non essere così semplice.
Vorrei ricordare che il sindaco si e’ personalmente schierato a favore della riforma Renzi/Boschi (e Verdini) , firmando il manifesto dell’Anci Emilia http://www.bastaunsi.it/referendum-anci-sindaci-appello-si/ .
Altri esponenti del Pd non lo hanno fatto, alcuni addirittura stanno facendo campagna per il “no”.
L’unica contraddizione e’ quindi quella del sindaco, che dopo avere appoggiato qualunque candidato alle primarie contro Renzi (prima Bersani, poi Cuperlo) oggi si e’ schierato a favore di una riforma che non e’ mai stata nei programmi dei candidati da lui appoggiati.
Io sono contrario alla riforma, e di questa cosa terro’ debito conto il prossimo Maggio.