Sabato 24 settembre alle ore 17 verrà inaugurata – a Budrio, in Sala Rosa – la mostra Tre pittori budriesi della collezione Gamberini, organizzata dall’Associazione Senza Confini e patrocinata dal Comune di Budrio. Oltre 30 opere di Augusto Majani, Dante Mazza (impegnato anche nel ruolo di curatore dell’esposizione) e Giampaolo Parini permetteranno ai visitatori di addentrarsi nella storia dell’arte budriese, scoprendo alcune interazioni sorprendenti.
I TRE PITTORI
La mostra comprende oltre 30 opere degli artisti Augusto Majani, Dante Mazza e Giampaolo Parini. La loro presenza nella collezione Gamberini, l’origine budriese (può essere estesa anche a Parini, giunto a Budrio a pochi mesi dalla nascita) e la passione per l’insegnamento sono le caratteristiche comuni ai tre autori. Ad unirli c’è in particolare la scelta di dedicare l’esistenza all’Arte, facendolo però in modo autonomo e personale.
Majani (1867-1959) appartiene da tempo alla stria dell’arte e per Budrio rappresenta l’artista per antonomasia. Nel corso della sua lunghissima carriera – iniziata con la formazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna e proseguita con il perfezionamento all’Accademia romana – Augusto ha alternato l’attività di pittore a quelle di illustratore e caricaturista.
Dante Mazza, nato nel 1948, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, di cui è stato docente dal 1969 al 2007, mentre attualmente continua a rivestire il ruolo di Presidente della Fondazione Collegio Artistico Venturoli di Bologna.
Giampaolo Parini (1941-2015) ha condotto i primi studi nel capoluogo emiliano e a Firenze, scegliendo di trasferirsi poi in Liguria: dove ha dato seguito alla sua carriera di pittore e scultore ceramista, non abbandonando (dal 1964 al 1991) l’incarico di docente di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico “A. Martini” di Savona.
DIALOGHI INATTESI
Le atmosfere dei dipinti di Majani, sintesi equilibrata di una serie di ispirazioni che dall’Impressionismo giungono fino al Liberty, si accostano alle illustrazioni e alle caricature dello stesso autore, in cui a prevalere è il segno sicuro e indagatore. Le incisioni e i dipinti di Dante Mazza ci restituiscono uno scenario astratto, teso all’esplorazione della natura in dissolvimento e, nel corso degli anni ’80, delle contraddizioni della mente umana. Tra le opere di Mazza non mancano ceramiche e dipinti figurativi, volti alla ricerca di dettagli in perenne fuga. Le tele, i disegni preparatori e una scultura in ceramica raccontano la ricerca artistica di Giampaolo Parini, in costante sintonia con il gusto Rinascimentale e sempre legato alla figura umana. Il movimento è al centro dell’interesse di Parini, capace di fissarne sulla tela anche l’assenza.
Le opere dei tre artisti manifestano in modo chiaro la loro indipendenza, ma allo stesso tempo instaurano dei dialoghi inattesi che consentono di rapportarsi con una molteplicità di itinerari artistici, arricchiti e potenziati dal reciproco contatto.
IL COLLEZIONISTA
L’anima della mostra e l’autentico punto di intersezione tra i percorsi artistici dei tre autori sono incarnati dal collezionista budriese Graziano Gamberini. La passione dello storico falegname ed ebanista, giunto al novantesimo anno d’età, torna così a tradursi in una esposizione, che si aggiunge ad una lunga serie di appuntamenti, che da alcuni decenni caratterizzano la scena culturale budriese. Nel corso degli ultimi vent’anni le opere del collezionista Gamberini hanno dato vita a tre mostre, capaci di rilanciare costantemente l’intenzione di condividere e diffondere l’amore per l’Arte.
Nel 1999 Espressioni dell’Arte Italiana nel Novecento ha accolto 40 opere di importanti artisti italiani: Maccari, Guttuso, Cassinari, Crippa, Morlotti, Schifano, Manzù, Marini, Guidi, Migneco, Sughi, Tamburi, Treccani. Nel 2004 Tre Maestri dell’Accademia Bolognese: Virgilio Guidi, Paolo Manaresi, Ilario Rossi ha posto in evidenza le indagini artistiche di tre Maestri legati personalmente a Graziano. Nel 2005 Mostra di dipinti di pittori bolognesi contemporanei ha visto la presenza delle opere di ben 24 artisti, tra cui: Corsi, De Vita, Manaresi, Mandelli, Minguzzi, Pozzati, Romiti, Rossi, Saetti.
Il ricordo di queste tre esposizioni permette di comprendere come l’impegno di Gamberini non sia certo casuale o sporadico, ma rappresenti la conseguenza di una volontà ben precisa: quella di far conoscere alla propria comunità una serie di opere d’arte, che lui ha pazientemente collezionato nel corso del tempo.
ALLE ORIGINI DELLA PASSIONE
Graziano Gamberini nasce a Budrio nel 1926 e per gran parte della sua vita (fino a pochi anni fa) lavora come falegname ed ebanista, proseguendo la tradizione della famiglia Oppi, iniziata nel 1880. Graziano, insieme al fratello Arrigo, ha collaborato per molto tempo con il gruppo La Perla, instaurando un ottimo rapporto con Alberto Masotti. Gamberini ha affiancato in varie occasioni l’architetto ed urbanista bolognese Pier Luigi Cervellati, dimostrando abilità artigianale ed un senso estetico davvero prezioso, testimoniati dal conferimento della Medaglia D’Oro della Camera di Commercio di Bologna.
Il rapporto con l’arte inizia nel 1973, quando Graziano, a causa di una malattia, è costretto a cambiare il proprio stile di vita. I momenti liberi trascorsi al bar, fumando pacchetti di sigarette, sono un lontano ricordo. Gamberini sente l’esigenza di occupare quelle ore e, insieme a Valter Chiusoli, comincia a visitare numerose mostre d’arte, appassionandosi in maniera crescente. L’ebanista budriese studia, si documenta e soprattutto lascia che a guidarlo sia il suo innato senso estetico. Dopo alcuni anni Graziano sente nascere il desiderio di possedere delle opere d’arte: prende vita la futura collezione Gamberini. Le prime opere acquistate sono di autori bolognesi, poi sarà il momento di Augusto Majani e di altri budriesi – tra cui Dante Mazza e Giampaolo Parini – fino ad arrivare alla ricerca dei dipinti di artisti provenienti da tutta Italia. Nel corso del tempo la collezione si arricchisce, dando così la possibilità a Graziano di condividere la sua passione, stimolando l’amore per l’Arte. L’entusiasmo del falegname contribuisce alla nascita del Circolo Amici delle Arti e soprattutto all’organizzazione di esposizioni, contraddistinte dalla presenza di opere di grande rilevanza. Ancora oggi è sufficiente incontrare Gamberini per accorgersi della sua intatta passione e della volontà, mai affievolita dagli anni, di parlare d’Arte di mettere a disposizione – come in questo caso – di tutti i budriesi le opere della sua collezione.
Leonardo Arrighi
LUOGO E ORARI DELLA MOSTRA
24 SETTEMBRE – 9 OTTOBRE 2016
DAL LUN. AL VEN. ORE 17-19
SAB. E DOM. ORE 10-12,30 E 16-19
VISITE GUIDATE SABATO 1 E 8 OTTOBRE 2016 ORE 17,30