Un comportamento di indebita pressione e insistita, larvata minaccia, direttamente o indirettamente, nei confronti del sindaco di San Lazzaro di Savena, Isabella Conti (Pd). Con l’obiettivo di condizionare l’agire del Consiglio e della Giunta comunale, in relazione alla decisione di bocciare un importante insediamento edilizio. E’ l’accusa che la Procura di Bologna muove a sette tra politici e amministratori locali dello stesso partito, fra cui Carlo Castelli, primo cittadino di Budrio dal 2002 al 2012 e attualmente tesoriere bolognese del PD.
UNA ATTIVITA’ DI INDEBITA PRESSIONE
Per quella che è stata soprannominata l’inchiesta della “Colata di Idice” è stato mandato a Carlo Castelli un avviso di fine indagine, atto che può precedere una richiesta di giudizio. Oltre a lui, altri 6 destinari: Simone Gamberini e Rita Ghedini, direttore e presidente Legacoop Bologna; Massimo Venturoli, legale rappresentante della Palazzi Srl; Stefano Sermenghi, sindaco di Castenaso; all’ex sindaco di San Lazzaro Aldo Bacchiocchi, e al presidente dei revisori del Comune Germano Camellini.
L’atto è firmato dal Procuratore Giuseppe Amato e dal Pm Morena Plazzi e contesta comportamenti che vanno da giugno a dicembre 2014. La Procura negli scorsi mesi aveva inviato avvisi di richiesta di proroga di indagine a aveva sentito alcuni degli indagati, oltre che Conti, autrice di un esposto. I Pm ricostruiscono la scelta dell’amministrazione comunale, avviata con delibera del 21 novembre 2014, di far decadere gli strumenti urbanistici approvati in precedenza, “come imposto dalla mancata tempestiva presentazione delle garanzie fideiussorie da parte delle aziende interessate”. A fronte quindi di una determinazione che il Comune si accingeva ad intraprendere, “in ossequio ad applicazione della disciplina procedurale” (e che poi in effetti è stata intrapresa), gli indagati “ponevano in essere, per evidente comunanza di interessi economici con i soggetti attuatori, una convergente, anche se non necessariamente soggettivamente coordinata, attività di indebita pressione a vario titolo e con diversi toni, esercitata per sollecitare proprio la prosecuzione della procedura, pur nell’assenza dei presupposti”, tra cui “di primario rilievo per gli interessi pubblici”, le necessarie garanzie fideiussorie.
GIACON (5 STELLE): “PROVO SODDISFAZIONE. PECCATO NON SIANO ARRIVATI ANCHE A BUDRIO”
Ieri sera, sulla sua pagina Facebook, il capogruppo budriese del Movimento 5 Stelle ha commentato la notizia. “Provo una certa soddisfazione – ha scritto Antonio Giacon – a vedere l’ambiente del PD locale sotto torchio. Hanno sempre fatto ampio uso di arroganza, trasformando la cosa pubblica in una cosa loro. Peccato solo – ha concluso Giacon – che il fascio di luce si sia fermato a San Lazzaro e non sia arrivato a Budrio”.
Comunque andrà a finire, questo è un bello spaccato del modo con cui importanti esponenti pd si muovono in ambito provinciale. L’interrogativo che mi pongo è banale : per una sindaca che coraggiosamente ha “vuotato il sacco”, oggi ci troviamo con sette possibili rinvii a giudizio. Ma quanti altri sindaci e sindache, nel passato , presente e futuro, davanti a simili pressioni hanno fatto o farebbero lo stesso ? Quanti tra loro, davanti a simili pressioni, hanno chinato o chineranno la testa, magari nell’ambizione di guadagnare crediti e riconoscenze utili alla loro “carriera” politica ?
Bel colpo! S. Lazzaro batte S. Lorenzo 7 a zero!!
Nota: il sindaco di S. Lazzaro (la sindaca fa solo inorridire) ” ha vuotato il sacco” è un’espressione un po’ vaga se si considera il suo stato non proprio verginale. Ricordiamo che all’epoca della scelta di costruire ella (la Sindaca) era assessore………
Chi l’avrebbe mai detto?
Caro Antonio Giacon, non é detta l’ultima parola. La giustizia é lenta ma la pentola bolle.
Si tratta di un classico caso di regolamento di Conti (Isabella) all’ interno di un partito.
Ma perchè quando si tratta del PD gli ” INDAGATI ” diventano automaticamente ” COLPEVOLI ” agli occhi degli avversari, mentre la cosa non vale per i loro?
Ricordo che perla nostra legislazione si diventa COLPEVOLI dopo 3 gradi di giudizio!!!
Gentile Maria Luisa, dire che Lei ha ragione è persino banale, visto che la presunzione d’innocenza è una garanzia prevista dalla Costituzione. Pero’ Le chiederei cortesemente di volermi togliere una curiosità : nessuno degli intervenuti, né tantomeno chi ha scritto l’articolo, hanno manifestato convinzioni sulla colpevolezza degli indagati. E allora domando : cosa Le ha fatto nascere l’idea che agli indagati piddini venga riservato un trattamento diverso rispetto ad altri ? Io ricordo bene di molte persone del Pd, esponenti o semplici tesserati, scalmanarsi ad ogni avviso di garanzia notificato ai vari Craxi, Berlusconi, Forlani o comunque a qualsiasi politico che non appartenesse al Pd ex Ds ex Pci. In conclusione : Lei lamenta una circostanza che, almeno in queste pagine, non si e’ avverata. Ma quand’anche Lei si fosse riferita ad altri contesti, fossi al posto suo penserei che forse qualcuno sta rendendo a certi piddini pan per focaccia.
Una precisazione, non sono la prima MARIA LUISA che ha commentato.. sono un’altra… per distinguermi ho messo anche il cognome!!
Hanno provato da sindaco a screditarlo senza riuscirvi,ora ci provano come tesoriere del pd. Non va proprio giù a certi personaggi quando le persone sono oneste fino ha prova contraria.
Che paroloni: screditarlo ecc.