Il 2016 coincide con il 40esimo anniversario dall’arrivo a Mezzolara del barbiere Renato Pirazzoli, che celebra quest’anno anche il 50esimo anniversario dal primo taglio di capelli. La ricorrenza non riguarda soltanto Mezzolara, ma coinvolge l’intero Comune, che oggi non annovera altri barbieri tradizionali. La bottega di Renato, posta in via Schiassi n.118, conserva ancora lo spirito mezzolarese, dando spazio ai ricordi e agli aneddoti, spesso stimolati dalle numerose fotografie storiche appese alle pareti. All’interno del suo negozio, Renato ha visto avvicendarsi varie generazioni, che ancora oggi continuano ad affidarsi a lui, pronto a proseguire l’attività per molto tempo.
IL RAPPORTO CON MEZZOLARA
Tra le pochissime botteghe storiche superstiti a Mezzolara c’è quella del barbiere Renato Pirazzoli, giunto nella frazione del Comune di Budrio 40 anni fa. Nel 1976 Renato subentra ad un altro barbiere (Raul), dando inizio al lungo rapporto con Mezzolara. Nel lontano ’76 i barbieri del paese sono ben tre e l’inserimento, per il nuovo arrivato, non appare certo semplice. A complicare la situazione contribuisce il fatto che Renato non sia di Mezzolara. Tutte queste apparenti difficoltà si dissolvono rapidamente, lasciando emergere le qualità professionali ed umane di Renato, che oggi è rimasto l’unico barbiere (secondo la concezione tradizionale) dell’intero Comune.
Collocata nel cuore di Mezzolara, la bottega incarna – ora più che mai – l’identità del paese: il susseguirsi quotidiano dei clienti, le interminabili chiacchierate su vari argomenti, tra cui non possono mai mancare lo sport e la politica, mantengono vivo uno spirito difficilmente ritrovabile in altri luoghi. Fare il barbiere, soprattutto nei piccoli centri, significa doversi relazionare con diverse anime, mantenendo un atteggiamento equilibrato.
La sintonia tra Renato e il suo mestiere è sempre stata palpabile e a dimostrarlo non ci sono soltanto i lunghissimi orari di lavoro o le rare vacanze, ma ancor di più il costante buon umore. Si può passare dal negozio in qualsiasi momento e non si riceverà mai una riposta sgarbata, anzi – quasi certamente – si avrà l’occasione di parlare a lungo.
Negli ultimi quarant’anni sono cambiate le mode, le persone e le abitudini, ma a non cambiare è la passione del barbiere mezzolarese, ancora innamorato del suo lavoro e di quel magico rapporto con il paese e i suoi abitanti.
50 ANNI DI PASSIONE
Il 2016 è un anno ricco di ricorrenze per il barbiere di Mezzolara, che ricorda con precisione di aver cominciato a tagliare i primi capelli esattamente 50 anni fa.
Renato nasce ad Argenta, in provincia di Ferrara, il 12 luglio 1952 e sin da bambino trascorre gran parte delle sue giornate all’interno della bottega da barbiere dei cugini della madre: Guido e Giovanni Bolognesi. Stare ore ed ore a contatto con tante persone riempie di gioia Renato, che impara ad amare anche il lavoro dei parenti. La danza che Guido e Giovanni ripetono quotidianamente attorno ai vari clienti, il rumore delle forbici e l’odore della schiuma da barba affascinano il giovanissimo fattorino, colpito in particolare dalla ricerca della precisione, che deve accompagnare il barbiere in ogni suo gesto. All’età di 14 anni Renato inizia a misurarsi con i primi tagli di capelli. Un giorno in bottega viene portato un volantino che parla dell’apertura di una sede, a Ferrara, dell’Accademia Acconciatori Maschili: il sedicenne di Argenta sente che quella è la sua occasione e decide di frequentarla. Durante il corso, Renato approfondisce la conoscenza di Giordano Nagliatti – uno dei responsabili dell’Accademia – che lo assume all’interno del suo negozio da barbiere, posto in piazza della Repubblica, vicino all’Hotel Ferrara. Nel famoso albergo soggiornano spesso attori, impegnati negli spettacoli del Teatro cittadino. Lo stesso Renato si trova a tagliare i capelli a grandi protagonisti della scena teatrale, tra cui Erminio Macario e Turi Ferro. Per quattro anni il giovane barbiere continua a lavorare a Ferrara, portando a termine il corso all’Accademia Acconciatori.
Ad interrompere l’esperienza ferrarese è la leva militare, vissuta anche continuando ad affinare la propria esperienza come barbiere. Dopo poche settimane dal ritorno a casa, Renato trova un lavoro alla Mitup di Bologna, dove per quasi tre anni si occuperà del montaggio e dell’adattamento di parrucche. La volontà di tornare alle origini, aprendo una bottega da barbiere, non si esaurisce. Nel frattempo, il ragazzo crea una famiglia, sposandosi con Giletta Massarenti e diventando padre di Cristian, a cui seguirà – nel 1980 – la seconda figlia Clarissa.
All’inizio di aprile 1976, Renato viene a conoscenza della morte di Raul, uno dei barbieri di Mezzolara. L’idea di avere un proprio negozio diventa realtà ed inizia così un rapporto ancora oggi saldissimo.
ANCORA MOLTI ANNI
Il gesto rapido e sicuro, l’innato senso estetico e la capacità di comprendere i gusti dei clienti sono da sempre i capisaldi dell’attività di Renato, che non ha certo intenzione di lasciare la sua bottega. La felicità provata a contatto con le persone rappresenta un punto centrale, perché essere barbieri vul dire avere l’attitudine alla socializzazione, traendo entusiasmo dal rapporto diretto con i clienti.
Un aspetto poco noto riguarda la cortesia con cui Renato si reca a casa dalle persone inferme, tagliando i capelli, facendo la barba e portando una ventata di buon umore. Da oltre 10 anni il barbiere collabora con la scuola di danza Team Diablo di Molinella. Quasi tutti i giorni alcuni ballerini vengono nella bottega di Renato – che ha seguito, in molte occasioni, i danzatori anche a Londra – per tagliarsi i capelli. Alle pareti del negozio spiccano numerose fotografie, tutte rigorosamente autografate, di vari ballerini: spesso reduci dalla conquista di prestigiosi titoli internazionali.
L’entusiasmo con cui Renato alza la serranda della sua bottega – dopo essere arrivato da Ospital Monacale, dove vive – è ancora intatta dopo 40 anni e tra le parole del barbiere non si sente mai nessun riferimento all’approssimarsi della fine dell’attività. L’intenzione è quindi quella di proseguire il percorso intrapreso nel 1976, continuando così a contribuire alla salvaguardia dell’identità mezzolarese.
Leonardo Arrighi
Fotografie realizzate da Sergio Cardin
Auguri Renato!!!
Bel traguardo !!! Auguri Renato !