La casa Salina Aria di Vedrana di Budrio, dove sono accolti dallo scorso settembre trenta ragazzi stranieri, ha aperto sabato scorso le porte alla cittadinanza per far conoscere gli spazi e le attività sviluppate nell’ambito del progetto hub regionale del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione del Ministero dell’Interno. Siamo andati anche noi a conoscere i giovani ospitati e vi mostriamo la struttura dove vivono (con video e foto), raccontandovi quali progetti li coinvolgeranno nei prossimi mesi.
LA FESTA DI BENVENUTO
E’ stata proprio una festa di benvenuto della comunità budriese quella che è stata organizzata lo scorso sabato. Una cinquantina di persone ha preso parte all’evento, portando da casa torte e omaggi per i ragazzi accolti e intrattenendo conversazioni per comprendere la loro storia. A prima vista sembrano ragazzi sani e felici: vestono alla moda, ridono e ballano sulle note dei loro cellulari e ipod, giocano alla playstation. Ma storie di sofferenza e di paura si celano fra i loro ricordi. A cominciare da quel viaggio che li ha portati a sbarcare nel Sud del nostro Paese, del quale non vogliono proprio parlare, fino all’amarezza che improvvisamente li colpisce se gli si chiede della loro famiglia. Non lesinano a nessuno il loro “Nice to meet you”, mostrando un bellissimo e bianco sorriso, che fa da contrasto al loro scurissimo colore della pelle, vista la provenienza dall’Africa subsahariana. I Paesi, infatti, dai quali arrivano sono Burkina Faso, Gambia, Guinea Conakry, Mali, Nigeria e Senegal. Hanno dai 14 ai 17 anni e per ora conoscono ben poche parole di italiano: preferiscono il francese (più conosciuto nei loro Paesi di origine) e alcuni riescono sufficientemente a esprimersi in lingua inglese. Dicono di essere felici qua e fanno dello stare insieme, in gruppo, la forza per riuscire a superare i loro dolori. All’evento di presentazione hanno partecipato il sindaco Giulio Pierini, la responsabile del coordinamento politico sull’immigrazione di ANCI Emilia-Romagna Chiara Sapigni, l’assessore al welfare del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo e il direttore della cooperativa Camelot Carlo De Los Rios.
L’INTEGRAZIONE CON I BUDRIESI
A gestire il progetto di accoglienza è la cooperativa Camelot con educatori e operatori sociali, che frequentano abitualmente la casa, incontrando i ragazzi e dormendo con loro, per monitorare che le buone norme di convivenza vengano rispettate. Con loro ci sono i consulenti legali che raccolgono la storia dei ragazzi e forniscono un supporto nella ricostruzione documentale assistendoli nel percorso giuridico, la cuoca per la preparazione dei pasti e gli insegnanti di italiano per stranieri.
L’accoglienza a Vedrana è solo il primo tassello del loro percorso nel nostro Paese: entro 60-90 giorni il Centro ospiterà nuovi migranti, visto che i ragazzi attuali saranno destinati a un centro di “seconda accoglienza”. Ognuno di loro resterà dunque solo pochi mesi nel nostro territorio, ma la cooperativa ha assicurato che sarà comunque messo in atto un percorso di integrazione con la comunità locale. A partire dalle partite di calcio organizzate nel campo della frazione con i ragazzi budriesi e la coltivazione di un orto.
LA STRUTTURA
L’open day ha dato anche la possibilità a molti budriesi di conoscere la struttura che accoglie i giovani migranti. La casa Salina Aria è una bellissima residenza immersa in un parco secolare, che contribuisce a creare una situazione di armonia e benessere. La struttura è composta da una superficie complessiva di circa 1800 metri quadrati, suddivisi in tre piani. Al piano terra troviamo un ingresso con reception, una grande sala comune, la cucina attrezzata professionalmente e due stanze, dedicate alla lettura e alla distribuzione dei pasti. Al primo piano si trova un grande spazio comune, vari ambulatori e aule polivalenti dedicate alla formazione. A questo piano sono presenti anche due ampissimi monolocali. Al secondo piano, oltre ad un’ampia area di svago comune, si trovano le stanze da letto, completamente arredate, ognuna dotata di bagno privato. Fra gli immensi alberi del giardino c’è anche un piccolo campo da calcio.
LA LORO GIORNATA
Entro le ore 9 i ragazzi devono essere pronti per la colazione. Dalle 9:30 alle 11:00 si dedicano alla cura della casa, alle pulizie e al riordino. Nella seconda parte del mattino cominciano le lezioni di italiano, fino alle 12:45, ora del pranzo. Nel pomeriggio, dalle 14 alle 19, i ragazzi sono liberi di uscire dalla struttura, ma devono tornare per la cena delle ore 19:15. Sulla porta di ingresso sono indicati gli orari delle corriere e dei treni per andare a Bologna. La nanna è prevista per le 23:30.
Ecco la galleria fotografica che abbiamo realizzato (ph. Sergio Cardin e Andrea Farina). Nelle foto non vedrete i volti dei ragazzi ospitati, in quanto non ci è stata concessa l’autorizzazione a riprenderli.
Tutto bellissimo ma alla fine della fiera chi paga per tutto cio?
Stanno molto meglio di tanti budriesi che hanno perso il lavoro e sono stati abbandonati dalle istituzioni.
due cose ; paga l’italia o l’europa ??? e per quando ancora ??
quale futuro per questi ” ospiti” in italia ??
Ospite Barbie di vedrana = noi italiani siamo il bancomat dello stato ; e cittadini di serie zeta per l’italia !!!!!!!