La vittoria del NO al Referendum sulla Costituzione ha travolto il governo, con le dimissioni – promesse e annunciate – del presidente del consiglio Matteo Renzi. Oggi pomeriggio il Premier salirà al Quirinale per rimettere il mandato nelle mani del Presidente della Repubblica. La decisione è arrivata dopo che questa notte gli scrutini hanno confermato che il sì ha raccolto solo il 40% delle preferenze. A Budrio il risultato è stato in controtendenza a quello nazionale: qua il Sì ha vinto con il 51%.
REFERENDUM, VINCE IL NO CON IL 60%. AFFLUENZA RECORD
Una vittoria del No, netta e chiara. Il referendum costituzionale si è trasformato in una debacle per Matteo Renzi che ha deciso di dimettersi da presidente del consiglio. Il No ha raccolto il 60% delle preferenze, rendendo scontate le conseguenze. “Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta” ha detto Renzi. “Nella politica italiana non perde mai nessuno, ma io lo ammetto e non faccio finta di nulla: l’esperienza del mio governo finisce qui”. Una vittoria su tutti i fronti per gli oppositori della riforma costituzionale, dove a trionfare è stata anche la partecipazione, visto che l’affluenza è stata altissima, al 68,48% a livello nazionale. A Budrio ha toccato il 76,84%, in linea con il dato provinciale al 76,76%.
A BUDRIO VINCE IL SI’ CON POCO PIU’ DI 200 VOTI DI SCARTO
Se a livello nazionale il risultato è stato tutto a favore del mantenimento dell’attuale testo costituzionale, a Budrio non è stato così. Nel nostro paese il Sì ha vinto, seppur di misura con il 51%, riflettendo il dato provinciale e quello emiliano romagnolo. L’Emilia “rossa” non ha quindi tradito il premier Renzi garantendo un risultato “di consolazione” frutto anche dell’impegno dei centinaia di comitati sul territorio. Esattamente, il Sì a vinto a Budrio con il 51,02% (5479 voti) contro il 48,98% di no (5260 voti): praticamente con poco più di 200 voti di scarto. Le schede bianche sono state 28 (0,25%), quelle nulle 61 (0,56%). In provincia di Bologna il Sì ha vinto con il 52,28% contro il 47,72% di no.
Che ridere…Budrio è sempre uguale: tutti si lamentano, ma quando c’è da votare sempre tutti fedeli al PD…
Questo non è altro che l’ennesimo esempio di quel che accadrà l’anno prossimo alle comunali: tutti si lamentano dell’amministrazione comunale, ma al momento delle urne per cambiare….non cambierà un bel niente perché Budrio non cambierà mai…
E’ terminata malamente la falsa rottamazione da parte di chi per 20 anni campa di politica; purtroppo il renzismo ci lascia un paese ancora più diviso : ecco il risultato di demonizzare Bersani per condividere Lupi , Casini , Alfano , Verdini ecc. Andrei cauto a valutare il voto di Budrio e dell’ EmiliaRomagna ; purtroppo il postrenzismo genera un onda lunga . Le scelte democratiche , a tutti i livelli ( anche locale ) si condividono , non si impongono .
E questo è solo l’inizio della fine de PD , in mano alla democrazia cristiana , speriamo che chi va su si ricordi degli italiani e non solo degli stranieri . Auguri a tutti i cattocomunisti
51 a 49 : praticamente la stessa percentuale del ballottaggio 2012, piu’ o meno gli stessi 250 voti di differenza. Bel fallimento, considerato che : il sindaco ( e anche il sindaco uscente) aveva preso pubblicamente posizione a favore del sì, il vicesindaco (assieme ad altri tre assessori, due dei quali nella Giunta budriese) era in un comitato del sì, così come il presidente del Consiglio comunale nonché 4 consiglieri piddini. E poi : il segretario (e l’ex segretario) del pd locale, il presidente della Pro Loco , il presidente della Pallavolo e tanti altri ancora. Con una simile gioiosa macchinina da guerra, avremmo dovuto assistere a chissà quale exploit, e invece si è trattato di una “vittoria” risicatissima e al fotofinish. Un bel campanello d’allarme per il pd, che se tira la coperta da una parte (quella renziana) si scopre poi i piedi dall’altra (quella della sinistra), e viceversa. Se Mazzanti preparera’ una “squadra” come si deve, ne vedremo delle belle.