Simona Cantelmi e l’amore per la scrittura

19 dicembre, 2011

Simona Cantelmi presenta il suo libro

Simona Cantelmi è nata a Medicina nel 1981 e vive a Budrio. Dopo la laurea in Lettere Moderne, con una tesi in Storia dell’Emilia Romagna nel Medioevo, si è specializzata in lavoro editoriale e librario. Oggi collabora con il quotidiano L’Informazione di Bologna e altre realtà nel campo dell’editoria e della comunicazione.

La Storia è la sua passione ed è stata, finora, il suo ambito di scrittura: ha pubblicato per la Deputazione di Storia patria per le province di Romagna “Il cronista Pietro di Mattiolo: sacerdote e testimone delle vicende bolognesi fra XIV e XV secolo”, per Il Carrobbio “Gli antichi oratori della Pieve di Budrio” ed è uscito quest’anno il saggio “Bologna fra Trecento e Quattrocento. La testimonianza di Pietro di Mattiolo”, edito da Clueb.
Facciamo due chiacchiere con questa giovane scrittrice budriese.

Simona, come nasce l’idea di pubblicare un libro sulla storia di Bologna nel tardo Medioevo?

Innanzitutto bisogna sfatare l’idea diffusa che il Medioevo sia un periodo buio: è, al contrario, vivace e, soprattutto per quanto riguarda la storia di Bologna, importante da un punto di vista politico e sociale: basti pensare al Comune e agli Statuti o alla fondazione della Basilica di San Petronio, nel 1390, di cui parlo nel libro.
Il Basso Medioevo bolognese è molto meno studiato rispetto all’Alto Medioevo, che va, per convenzione, dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente del 476 all’anno 1000 circa.
Mentre preparavo la tesi di laurea ho incontrato la “Cronaca bolognese” di Pietro di Mattiolo, che narra i fatti di Bologna con un linguaggio schietto, sembra una pittura degli eventi in presa diretta. Si tratta di una testimonianza anch’essa poco studiata, così, anche dietro consigli e sollecitazioni, ho pensato di mettermi all’opera per pubblicare un lavoro che ne metta in luce doti, particolarità e dettagli curiosi.

La copertina del libro

Di cosa parla il libro?

Si raccontano gli avvenimenti accaduti a Bologna e nel suo contado dal 1321 al 1424, attraverso la testimonianza del cronista Pietro di Mattiolo, che assistette il più delle volte ai fatti perché viveva in prossimità di Piazza Maggiore, centro politico, economico e sociale della città, in quanto sacerdote di una chiesa oggi scomparsa, San Michele del Mercato di Mezzo, che si trovava in via Rizzoli e si affacciava su Palazzo Re Enzo. Si parla di lotte per il potere della città, ribellioni, esecuzioni capitali, ma anche fatti che oggi definiremmo di “cronaca nera” e feste.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Sto preparando due voci del Dizionario Biografico degli Italiani dell’Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani. E continuerò a battere le dita sulla tastiera, a lavorare per avere soddisfazioni attraverso la scrittura.

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