Quelle 6 ore al giorno di scuola media: lettera al futuro Sindaco di Budrio

16 maggio, 2012

Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera, indirizzata al futuro Sindaco e al futuro Assessore alla Scuola del Comune di Budrio. Il tema è quello del nuovo orario scolastico per la scuola secondaria di primo grado che passerebbe, dal prossimo anno utile, a 6 ore al giorno spalmate su 5 giorni settimali.


Ci rivolgiamo ai futuri amministratori della Città per ricordare l’ormai noto problema, molto preoccupante, e per alcuni genitori insopportabile dal punto di vista organizzativo della famiglia stessa.

Come ben tutti ormai sanno solamente pochi giorni prima dell’iscrizione dei propri figli alla scuola secondaria di primo grado i genitori hanno appreso che l’unico orario per l’anno scolastico 2012/13 si svolgerebbe in 5 giorni settimanali dal lunedì al venerdì, con orario dalle 8 alle 14 con due intervalli che ovviamente vanno a danno del tempo da dedicare all’insegnamento.

I genitori di 43 alunni, che rappresentano un terzo degli iscritti (ai quali si somma una decina di indifferenti all’orario) hanno chiesto ripetutamente alla Dirigente Scolastica che ci potesse essere, come negli anni passati, (ed anche nelle scuole dei paesi limitrofi) una offerta formativa con possibilità di scelta dell’orario svolto in sei giorni dalle 8 alle 13. La risposta è stata sempre negativa ed ogni volta con motivazioni diverse e svariate. Tutto ciò ha dell’incredibile se si pensa che la medesima Dirigente, gli stessi insegnanti, lo stesso Consiglio d’Istituto e lo stesso Assessore due anni fa sconsigliavano caldamente la scelta del modulo in cinque giorni in quanto stressante per i ragazzini.

Tale presa di posizione della scuola, a nostro parere, non offrendo opzioni preclude l’opportunità di scelta e ciò è in contrasto con la normativa vigente: C.M. n. 29 del 5 marzo 2004 prot. 464 Art.3.1 11° capoverso ( omissis predisporre un repertorio di offerte formative organiche che rispondano ai bisogni educativi degli alunni e valorizzino, nel contempo, le scelte delle famiglie già all’atto dell’iscrizione.) ; D. Lgs. 59/2004 Art. 10 2° capoverso (Le istituzioni scolastiche, al fine di realizzare la personalizzazione del piano di studi, organizzano, nell’ambito del piano dell’offerta formativa, tenendo conto delle prevalenti richieste delle famiglie, attività ed insegnamenti, coerenti con il profilo educativo,………..)

Non va dimenticato che i primi sacrificati e che ne pagheranno le spese maggiori sono gli scolari e conseguentemente le famiglie e così facendo l’approccio con la scuola media potrebbe essere traumatico per dei bambini di 11 anni (adolescenti nel pieno della fragile età dello sviluppo psico-fisico) abituati ad altri ritmi meno gravosi e più elastici della scuola primaria.

Sei ore al giorno sono tante e ci domandiamo che concentrazione ed apprendimento possano avere dalle 13 in poi (nell’ultimo consiglio di classe alcuni insegnanti hanno espresso la loro difficoltà di svolgere la lezione alla 5a ora, figuriamoci alla sesta!): a tutto ciò si aggiunge il disagio di alcuni genitori che avendo due o più figli dovrebbero recarsi a scuola per il ritiro dei bambini sia alle 13 (per le classi seconde e terze) che alle 14 per la classe prima per poi consumare il pranzo alle 14.30; poco riposo e poi di corsa a fare i compiti o dedicarsi ad attività sportive il tutto con il boccone in gola. La nostra realtà è di provincia ed alcune famiglie distano anche 10 Km dalla scuola o forse più. Anche sotto il profilo dell’educazione alimentare questo modello orario cozza contro i principi finora seguiti.

Ci siamo rivolti a chi ci amministrerà per i prossimi cinque anni, in rappresentanza di diverse famiglie, con la speranza di ricevere un aiuto: ciò che chiediamo lo facciamo per i nostri figli e siamo anche convinti che i cambiamenti (a condizione che rispondano alla normativa vigente) non siano sempre positivi per il solo fatto di rappresentare una novità.

Abbiamo inviato copia di questa lettera anche alla stampa locale nella speranza di sensibilizzare sia chi di dovere, sia l’opinione pubblica senza voler instaurare polemiche sterili od altro. Il disagio che oggi vivono alcuni genitori domani toccherà ad altri e se, con il Vostro aiuto ed il nostro interessamento, ciò sarà evitato ne saremo felici.

Grati per l’attenzione che vorrete concederci, attendiamo fiduciosi un Vostro interessamento e ringraziamo porgendo distinti saluti.

Glauco Benetti, Elena Venturoli Cavazza, Stefania Zoccoletto Mazza, Francesca Pincelli Rosini, Massimo Pancaldi, Michela Marchi Gherardi, Alberto Armaroli, Antonio Menarini, Fabio Sgarzi, Andrea Moreschini, Simona Tamburini Assabi, Antonio Capponi, Patrizia Aurora Casatore, Ada Venturoli, Simona Mossini Mantovani, Denis Lo Iacono, Silvia Martelli Marchesini, Monica Nicoletti, Silvia Bacci Zandi, Rosa Romanelli Stagni, Antonello Calmieri, Silvia Pondrelli Ardizzoni, Danilo Gadignani

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79 Commenti


  1. Confermo quanto avevo già detto a suo tempo: quella della scuola mi sembra una scelta da rivedere. Il disagio che si creerebbe sarebbe davvero non sopportabile per le famiglie e per gli stessi studenti. Serve un ripensamento che garantisca l’opportunità di scelta tra modelli orari diversi.
    Una volta introdotta questa flessibilità, andrà comunicata quanto prima a tutte le famiglie la nuova situazione.

    • “mi sembra” “creerebbe” “sarebbe”…. complimenti perchè il suo parlare politichese ha raggiunto, nonostante la sua età, già ottimi livelli….

  2. Vi scrivo dalla Sicilia dove questo orario si sta diffondendo assurdamente anche nelle scuole primarie. Settimana corta a costo zero!(Niente mensa e niente pomeriggi).
    Io ho impugnato la delibera della scuola con un ricorso al TAR nel quale si evidenzia tra l’altro la violazione del DPR 89/2009 art.5 commi 3 e 4 che vieta le 36 ore in orario antimeridiano rendendo obbligatori i pomeriggi e impedendo di fatto 6 ore consecutive, analogamente non si possono effettuare 30 ore in 5 giorni con 6 ore senza pomeriggi e relativa pausa pranzo. Gli uffici scolastici hanno omesso di rispondere a questa segnalazione vedremo l’esito del ricorso, potreste anche voi far valere questo articolo di un decreto attualmente vigente.Anche se in pochi dobbiamo cercare di non cedere a questa insana imposizione che grava solo sui nostri figli!

  3. Cari genitori,
    capisco molto bene le apprensioni che avete per i vostri figli. Ritengo che si debba sempre cercare di sostenere una scuola in linea con le esigenze di chi usufruisce del servizio. I genitori devono avere il diritto di dire la loro su come pensano debba essere la scuola per i loro figli.Durante la realizzazione del programma abbiamo discusso su questo argomento e alla fine abbiamo scritto: “Sostenere modelli di orari scolastici che consnetano di andare incontro alle esigenze delle famiglie”. Il Comune non può essere solo un fornitore di muri ma deve ascolatare le voci dei genitori ed essere loro portavoce nelle sedi istituzionali. Su questo non abbiamo dubbi.

    • Amico Giacon,
      Per fortuna che Beppe ti ha detto di parlare chiaramente e di mettere al primo posto la trasparenza….
      No perchè io in quello che hai scritto ci leggo veramente il vuoto pneumatico…..
      Non hai ( avete ) dubbi sul fatto che bisogna: “Sostenere modelli di orari scolastici che consnetano di andare incontro alle esigenze delle famiglie”.
      Potevi (Potevate) anche metterci : Più Pilu per tutti…. Giusto così per guarnire le ovvietà….

    • Si è vero bisogna ascoltare anche la voce dei genitori….ma la voce più autorevole è quella degli esperti educatori e pedagogisti….la scuola non è un servizio di baby sitter…è ormai provato che su 5 giorni si hanno numerosi vantaggi dal punto di vista didattico con migliore efficacia negli apprendimenti….i ragazzi hanno più stacco settimanale e su lungo termine sono molto più riposati e più disposti all’attenzione. Inoltre stare un giorno in più con i genitori, può rappresentare una occasione in più per passare una giornata piena con i propri figli, ad aiutarli nei compiti e a conoscere meglio le loro necessità (almeno per i genitori che non lavorano al sabato, che se prendiamo in considerazione entrambi sono sicuramente la minoranza). Siamo sinceri e diamo valore alla Scuola come luogo di educazione e formazione e non come servizio di custodia per genitori che non possono stare con i loro figli.

  4. Buona sera Giacon,

    “Sostenere modelli di orari scolastici che consnetano di andare incontro alle esigenze delle famiglie”

    Senza polemica, mi riesce a spiegare come potrebbe ‘realisticamente’ e con le risorse attualemente a disposizione, risolvere questo problema?

    Perchè il problema c’è, ed è reale e contingente, ma le soluzioni quali sarebbero in soldoni?
    Grazie

    • Perché non fa la stessa domanda anche a Pierini che mi sembra abbia fatto un commento campato in aria? Cosa propone lui in soldoni?

    • Non e’ una questione di soldoni a mio avviso, ma di organizzazione che si vuole dare la scuola, a sentire loro x dare un servizio migliore. Ma bisogna vedere migliore x chi…. Per gli insegnanti o per i bambini ? L’orario 30 su 5 mi sembra pesante, non impossibile, ma pesante…. Togliere unilateralmente la possibilita’ di scegliere mi sembra una violenza, ed una grossa scorrettezza nei confronti dei cittadini Budriesi

      • Gentile Michela, il termine ‘in soldoni’ non era strettamente in senso pecuniario ma nel modo di dire più conosciuto significava ‘in concreto’.

  5. Cari genitori votate giacon e il m5s, loro risolveranno tutto, tranne poi dirvi dopo , che non e possibile , perché il comune può esprimere un opinione , ma non imporla , come piacerebbe a loro , scriverlo in un programma e poterlo realizzare e altra cosa!

  6. La ringrazio per il suggerimento Lisa, ma mi interessa saperlo proprio da Giacon.

  7. Ho avuto venerdì scorso un breve incontro con la Preside, vice-Preside e due insegnanti presenti all’assemblea del 20 Gennaio scorso sul tema. Stavo preparando una mia “chiusura” sull’argomento ma vedendo questa nuova iniziativa mi sembra doveroso mettere subito a Vs conoscenza quanto appreso venerdì.
    Molto succintamente, la dott.ssa Parma potrà eventualmente essere molto più chiara ed esaustiva in merito, dal punto di vista didattico il modello a 6 ore al giorno ha prodotto dati oggettivi pari o migliori del modello a 5 ore al giorno (prove INVALSI). Su questo dato oggettivo, che mi ha sorpreso non poco, ho fatto notare che potrebbe essere “inficiato” dal fatto che le famiglie hanno iscritto i loro figli a quell’orario perchè, conoscendoli, sapevano che avrebbero appreso bene e che questo dato potrebbe notevolmente cambiare nel momento in cui tutta la popolazione scolastica lo frequentasse. Ho, a questo punto, molto apprezzato la risposta della Preside che, testuali parole, mi ha detto: “Nel momento in cui dovessimo accertare che questo modello non è valido per tutti, anche se il mare di considerazioni e dati oggettivi che abbiamo raccolto nell’ultimo anno ci dicono esserlo, saremo noi per primi a dire che è necessario tornare a 5 ore al giorno. Indipendentemente da ciò che vogliono le famiglie.”. Quindi, è ben chiara e ferma la missione della Scuola: formare tutti i ragazzi al meglio delle possibilità e competenze. E questo è un punto estremamente importante che personalmente mi preoccupava.
    Dal punto di vista del “resto della vita” dell’allievo non posso che unirmi ai firmatari della presente: assolutamente d’accordo con voi. Era mia intenzione, a breve, cercare un nuovo incontro con la Scuola per capire:
    1) visto che la vita fuori da scuola dei ragazzi viene discretamente scombussolata, ha un senso avere risultati uguali o meglio?
    2) gli accorgimenti didattici e non, messi a punto per il modello a 6 ore die che hanno prodotto risultati tanto positivi, applicati alle 5 ore al giorno non darebbero risultati ancora migliori con una qualità della vita migliore?
    Questo il mio stato dell’arte.

    Due considerazioni su quanto letto dagli altri commenti e da quanto giuntomi alle orecchie in questi mesi.
    Non credo si possa chiedere alla Scuola ciò che oggi non può dare: non ci sono le risorse e per quanto bravi i Dirigenti scolastici non possono cavar sangue dalle pietre. Ciò che può far la Scuola è operare per la miglior didattica possibile andando, per quanto possibile, ad accontentare le famiglie. E, ahimè, sembra che la maggioranza delle famiglie voglia le 6 ore. E questo la Scuola lo sta facendo.
    Non dimentichiamoci aspetti brutti del nostro Bel Paese: da un lato si dice “si deve dare” e dall’altro non si danno i mezzi per.
    Trovo interessante l’atteggiamento di Giacon se nel suo “sostenere le famiglie” pensa ad un simil-doposcuola da aggiungere al modello 5 ore die con il giusto – in tutti i sensi – intervento dell’istituzione Comune. Di certo il l’istituzione Comune non può neanche sognare di fare pressioni o cambiare qualcosa che non è di sua competenza.

    • Gent. Antonio,
      non si cresce/migliora se si vive sempre allo stesso modo. Ritengo quindi che “quanto predicato appena due anni fa” possa non ritenersi un contraddirsi quando supportato da dati oggettivi. E questi sembrano esserci, per ora. Abbia pazienza, ma è da sciocchi non cambiare opinione davanti all’evidenza. Se mi ha seguito nei mesi passati, sa bene che il sottoscritto ha trovato nelle 6 h/die una montagna di difetti in tutte le direzioni. Ma davanti al dato oggettivo che didatticamente è un buon modello mi fermo ed accetto. Resta da capire quanto bene faccia ai ragazzi lo “scombussolamento” della giornata, perchè questo resta.
      Infine le devo ricordare cosa sta scatenando tutto ciò: tagli alla Scuola (o ancora sprechi non eliminati, ma non necessariamente a Budrio) che non permettono più una buona gestione con due modelli orari = una montagna di ore perse perchè con due modelli non si riesce a coprire bene le assenze fisiologiche dei professori (che sono umani!). Mi permetta, ma a cosa serve avere due modelli orari se poi i ragazzi escono meno preparati? Dunque, certo è necessario accettare ancora una volta che i nostri governanti predicano bene ma razzolano male (mi riferisco a Roma) perchè producono una legge che obbliga le scuole a fornire più modelli (da cui nasce il suo/mio diritto di poter scegliere e ciò è sicuramente positivo) ma poi non danno le risorse per poter fare ciò. E’ con questo che dobbiamo fare i conti: con le nostre scelte sbagliate di voto (elezioni nazionali) degli ultimi ? … 50 anni? … qui ci vuole uno Storico onesto, io sono poco più che una capra, e per quel poco che ho capito, nessuna delle note bandiere è degna della nostra fiducia.
      La Preside mi ha detto d’aver avuto piacere della mia visita e mi ha salutato invitandomi a tornare per ulteriori confronti: sono sicuro che vale anche per Lei e qualunque altro genitore lo desideri.

      • Gent. Antonio,
        scusi ma io desidero comunque quanto Voi tutti le 5h/die. Ma argomentando sulla validità didattica del modello a 6h, nel momento in cui mi si dimostra che è valido, non vedo come tenere ancora nel mio arco questa freccia. E quindi la poso.
        Relativamente al metro di misura INVALSI, per quanto discutibile, credo non ci sia di meglio a disposizione. Ma se c’è è bene che qualcuno lo tiri fuori. Io purtroppo, con le mie conoscenze, mi fermo li. Mi fermo poi, non perchè le INVALSI danno applicabilità, ma perchè dal connubio orario+preferenza delle famiglie (la legge), ripeto ahimè!, la maggioranza preferisce quello a 6h. Il brutto lato della democrazia: la minoranza ne esce sconfitta. E brucia. E guardi, brucia anche a me.
        Mi va benissimo girare il discorso o, se vogliamo, capire/stabilire se la qualità della vita dei ragazzi venga prima o dopo della qualità dell’istruzione che si riceve. Non per nulla, l’ho scritto prima, vorrei reincontrare la Direzione della Scuola.
        Altro suo spunto molto interessante è quello che fa riferimento alle scuole dei comuni intorno a noi dove l’offerta è ancora in piedi. Ecco, qui, non so bene… ma più che far supposizioni credo che l’unica cosa sensata sia chiedere direttamente alla Direzione della scuola il perchè di questa situazione. Io credo che se ci sono differenze tra la nostra scuola e quelle dei comuni intorno la dott.ssa Parma saprà evidenziarle.

  8. La cosa che disgusta in assoluto è che per un tema importante e condiviso da tutti ci sia chi a dispetto del buon gusto faccia campagna elettorale, penso a tutte e due le fazioni.
    Cari Politici pensate alle vostre elezioni e immeditamente dopo un po’ anche a noi e ai nostri figli, forse oggi noi abbiamo le idee un po’ confuse ma le vostre scelte, domani, saranno valutate dai bambini che voi oggi bistrattate, tutti se ne ricorderanno non dubitate.

  9. L’organizzazione oraria scolastica, viene proposta dal Collegio Docenti al Consiglio d’Istituto che ha il compito di valutarla e poi votarla, approvandola o respingendola.
    Il Collegio Docenti è l’insieme degli insegnanti della scuola presieduto dalla dirigente scolastica, il Consiglio d’Istituto è l’organismo eletto, formato da tutte le componenti, genitori insegnanti e personale ausiliario, è presieduto da un genitore ed ha il potere decisionale in materia.
    Un Sindaco od un Assessore possono avere, ed è giusto che lo abbiano, un ruolo d’interlocuzione istituzionale, limitando la propria azione alla ricerca di una mediazione, nel caso vi siano posizioni controverse, nel rispetto dell’autonomia scolastica.
    Il candidato Pierini, con la sua risposta, pare arrogarsi poteri decisionali che non ha invadendo un campo non suo. A prescindere dal dibattito giusto fra Scuola e genitori sul modello orario, l’autonomia scolastica va salvaguardata. Diversamente, se viene meno il reciproco rispetto dei ruoli istituzionali, nell’attribuirsi competenze non proprie, potrebbe accadere, per assurdo, che la Dirigente scolastica o il Presidente del Consiglio d’Istituto si possano sentire legittimati ad esprimersi con lo stesso piglio, in materia di delibera di Giunta o di Consiglio Comunale.

    • Attenzione a parlare di sfruttamento di questo argomento scuola x fare propaganda elettorale…..se avete letto attentamente l’intestazione dell’articolo….. La lettera e’ indirizzata al futuro sindaco…. Entrambi si sono sentiti chiamati in causa, non vi pare ? Va bene in questo periodo elettorale schierarsi a fare dell’uno o dell’alto mi diciamo pane al pane e vino al vino !!!

  10. Antonio Menarini

    Sono uno dei firmatari della lettera e desidero innanzi tutto ringraziare i candidati per la loro tempestiva risposta. Non posso però non rilevare che entrambi non hanno centrato il problema: quello che noi genitori desideriamo non è solidarietà e comprensione, ma chiediamo che vengano rispettate le leggi. Nella lettera sono citate le normative che sono state disattese nell’imporre un orario senza dare la possibilità di scelta. Questo dicono le leggi Moratti e Gelmini.
    Mi rifiuto di pensare che Budrio sia un’isola in cui non sia possibile dare un’ offerta formativa con possibilità di scelta come nei Comini limitrofi: basta visitare i siti internet per accertarsene.
    Per ciò che riguarda le risorse, saranno certamente scarse, ma se la scuola ha resistito fino all’anno scolastico 2011/12 non capisco cosa possa succedere l’anno prossimo di così grave da dover infrangere la legge per “resistere”.
    Per quanto riguarda le numerose assenze degli insegnanti dichiarate dalla Preside (161ore dall’inizio dell’anno scolastico al 17 febbraio 2012) si potrebbe pensare all’effetto taumaturgico della visita medica fiscale come avviene nelle aziende private : spesso dà ottimi risultati.
    Mi rivolgo direttamente al futuro Sindaco: a colui che sarà eletto dai cittadini per amministrare la città ed essere garante dell’ordine e della legalità. Questo Signore che uscirà dalle urne, una volta insediato si farà paladino della legalità e scriverà alla Dirigente scolastica, all’ Ufficio Scolastico Regionale (ex Provveditorato agli Studi) al Ministro dell’Istruzione per avvertirli che nel proprio territorio si disattende la legge ? Qualora non abbia una risposta positiva, affronterà il problema tramite ricorso al T.A.R. per difendere la legalità nel proprio Comune ed i diritti dei propri cittadini o li lascerà soli come quella Signora che ha scritto dalla Sicilia? In virtù della tanto reclamizzata trasparenza tutto ciò sarà pubblicato sul sito del Comune?
    Ringrazio anticipatamente i candidati se vorranno rispondermi senza se e senza ma. Basta una parola: o si,o no.

    • Buongirno a tutti, come altro genitore firmatario della lettera, vorrei precisare che, almeno per me, la protesta che è nata NON è nei confronti degli insegnanti o del loro metodo di insegnamento sicuramente valido visti i risultati in entrambi i modelli di orario.
      Quello che mi ha lasciato perplesso è stata la motivazione della scelta unica su 5 giorni: sicuramente ci sarà stata negli anni una maggiore richiesta verso questo tipo di modulo ma prima di deliberare tale scelta ritengo che sarebbe stato sensato e sicuramente poco oneroso fare un sondaggio tra le famiglie delle classi 5° elementari per essere certi dei numeri in gioco.
      Noi questo sondaggio l’abbiamo fatto purtroppo a giochi fatti e siamo qui a dirvi che ci sono 43/44 famiglie che sicuramente gradirebbero il modulo a 6 giorni e aggiungo un’altra decina di famiglie qui non firmatarie che trovano indifferente l’uno o l’altro modulo, per cui ci sarebbero i numeri per almeno 2 classi belle piene.
      Ora mi chiedo, se una legge dello stato, che non abbiamo scritto noi genitori, dice che ci deve un “repertorio di offerte” e qui stiamo dimostrando che lo vorremmo proprio …

      Un affettuoso saluto a tutti

      • Mi permetto di aggiungere che un eventuale ulteriore sondaggio veda coinvolta, al minimo, anche la popolazione fino alle terze elementari. Un cambio di questo tipo non si fa per essere cambiato tutti gli anni, anche se tecnicamente possibile. E valutandone la durata minima di tre anni (1 ciclo) la popolazione che ne subisce le/beneficia delle conseguenze è quella dei tre anni a venire. Se poi si vuol vedere un po’ più in la allora sarebbe opportuno e corretto coinvolgere tutta la popolazione elementare e perchè non anche la materna?…. la cosa è imponente. Resta il fatto che coinvolgere solo le quinte non è corretto. E questa cosa, con la vice-Preside sola, l’ho fatta notare.

    • Quest’anno abbiamo iscritto mia figlia alla scuola media. Dopo una lunga e attenta discussione abbiamo deciso di optare per i 5 giorni alla settimana, ritenendo che un giorno in più di recupero e stacco dall’attività scolastica fosse più rispettoso dei ritmi e delle esigenze della bambina.
      Adesso siamo molto contenti della scelta che abbiamo fatto e dell’opportunità che abbiamo avuto. Anche la bambina è contenta e il ritmo e il peso, che pure esiste, è ben distribuito. Parlando con altri genitori che hanno fatto la medesima scelta mi hanno riferito analoghe sensazioni.
      Sono tanti i genitori che sperano di poter optare ancora per questa formula e spero che non sia necessario, tra un anno, raccogliere le loro firme perché qualcuno ha deciso che fosse meglio per tutti seguire l’altra opzione.
      Invito chi apprezza i 5 giorni su 6 a far sentire la propria voce.

      • Sig. PEP, mi scusi ma non credo si tratti di far sentire più o meno le voci di una o dell’altra campana per sentire chi suona più forte. E soprattutto a suon di “io la vedo bene” o “io la vedo male” ben poco obbiettivi perchè espressi da chi una scelta ha già fatto.
        E’ fuor di dubbio che il 6h/die sia praticabile da una buona parte, ma non è fuor di dubbio – o quasi – che sia praticabile PER TUTTI. Le faccio due domande che ho già posto in passato qui:
        1) lei si sente di escludere che a 5h/die sua figlia avrebbe acquisito di più?
        2) lei si sente di affermare che il 6h/die va bene PER TUTTI? Perchè la scuola dell’obbligo è PER TUTTI.
        Ecco, io credo che Lei – quanto me – non possa obbiettivamente rispondere a nessuna delle due. E’ per questo che servono dati oggettivi per ragionarci. Ora stanno venendo fuori, vediamo insieme cosa dicono. E meglio che meglio, è anche stata posta una domanda che dice: perchè in comuni limnitrofi l’offerta su due orari c’è ancora e funziona e da noi no? Io credo che questi siano buoni punti su cui ragionare.

        • Il sig. Pep dice d’essere contento dell’orario da lui scelto x la figlia, le 30 su 5, e spera che continui ad esserci questo orario. Ma vorrei chiedere al sig. Pep come si sentirebbe se gli fosse preclusa la possibilita’ di scelta e gli fosse imposto al contrario un unico modello, le 30 su 6 che a lui non stanno bene x svariate ragioni ? Noi chiediamo solo che venga rispettato un ns. Diritto, quello di poter scegliere l’orario migliore in base alle ns. Esigenze, senza nulla togliere agli altri.

          • Bene spero che sia questa la soluzione che verrà adottata. Che cioè ci sia possibilità di scelta tra diverse proposte.
            Ma se poi diranno che non ci sono fondi per avere le due opzioni?
            Vorrei che fosse chiaro che ci sono famiglie e bambini a cui l’opzione su 5 giorni va bene per svariate e motivate ragioni. Costa sacrifici, come quella su 6 giorni, ma ha tanti vantaggi, anche per i ragazzi.

        • 1) lei si sente di escludere che a 5h/die sua figlia avrebbe acquisito di più?
          Risposta: sì.
          2) lei si sente di affermare che il 6h/die va bene PER TUTTI?
          Risposta: NO!
          Sono a conoscenza del fatto che la scuola è per tutti. Non mi interessa imporre un modello ad altri solo perchè lo ritengo giusto.
          Io voglio che mia figlia abbia una possibilità di scelta.

      • Il nocciolo del contendere è proprio questo !!! Continuare ad avera una scelta perchè non abbiamo tutti le stesse necessità o gli stessi punti di vista e le leggi attualmente in corso stabiliscono questo sacrosanto diritto.
        Pur essendo io un firmatario a favore dei 6 giorni, mi batterei comunque per avere i 5 giorni se questi fossero soppressi proprio per continuare a garantire a tutti una libertà di scelta.

        Un affettuoso saluto

      • Caro PEP non è in discussione il piano formativo o i risultati scolastici dei due modelli di orario ma la possibilità di scelta delle famiglie. Fino a due anni fa c’era un unica sezione di 6h/die e ti facevano del “terrorismo” verbale per non fartela scegliere… adesso è diventata perfetta e deve andare bene a tutti “per forza” è questo che è sbagliato

  11. Ciao Budrionext… Perchè non pubblicate più i miei commenti? Non vi piacevano? Molte persone si divertivano… Davo fastidio a qualcuno? Non mi sembrava d’essere volgare… Ora pubblicate questo x far vedere che mi pubblicate?

    • Nei giorni scorsi abbiamo innalzato i controlli sulle pubblicazioni, a causa di commenti offensivi o irrispettosi, ma anche di discussioni dal linguaggio scurrile. Ricordiamo a tutti di usare un linguaggio consono.

  12. Giacomo Lamberti

    Dato che pare che i test INVALSI siano presi come prova inconfutabile della bontà del modello 6ore x 5gg rispetto al 5 ore x 6gg, chiedo intanto se sia possibile avere questi dati (il G.Bruno li pubblica sul proprio sito) per valutare indipendentemente questo risultato che francamente mi pare incredibile. Sospetto che non ci sia una vera valenza statistica su questo dato.

    La seconda domanda che pongo è la seguente: se nei prossimi anni sparirà il modello 5ore x 6gg, come farà l’illustrissima dott.ssa Parma a valutare se questo modello in realtà non sia didatticamente il migliore, visto che non avrà più dati di confronto?

    L’impressione che ho di tutta questa vicenda è che la scuola pensi soprattutto all’interesse proprio più che a quello degli alunni e che le considerazioni didattiche siano solo strumentali, come è dimostrato dalla battaglia che fecero insegnanti e la stessa dirigente quando difendevano a spada tratta il modello su 6 giorni sostenendo pubblicamente che il modello a 5 giorni avrebbe creato solo degli asini … e questo solo pochi anni fa. Devo dire che le loro convinzioni sostenute in modo così deciso e convinto si sono dimostrate (a loro stesso dire) false. Ma chi ci dice che ora non sia la stessa cosa (cioè che le nuove convinzioni non siano corrette)?

    • Gent. Giacomo,
      la chiamata in causa del test INVALSI le assicuro che è una “genialata” tutta mia. Nel mio incontro con la Direzione della scuola non ho trovato sulla scrivania della Preside questo argomento a loro suffragio, anzi, lo ha procurato, ad incontro iniziato, la vice-Preside su mia richiesta. La Direzione, a suffragio del buon modello attuato, mi ha proposto di visionare le votazioni di due classi nei due orari (con le opportune cautele per la privacy). Cosa che ho valutato su due piedi dar loro ragione ma che non ho accettato quale metro obbiettivo. Perchè le votazioni sono bene o male legate all’insegnante ed al programma svolto, la prova INVALSI invece è studiata proprio per essere slegata quanto meno dall’insegnante.
      Si, nel futuro il confronto fra i due modelli non sarà possibile dato che uno sparisce, ma ci sono 10 anni alle spalle di possibili confronti. Un’attento ed obbiettivo esame di questi permette una decisione sicuramente “a ragion veduta” ed oggettivamente documentata. Questo però credo sia tutto da fare.

  13. Antonio Menarini

    Con grande rammarico e delusione prendo atto che a 90 minuti dalla chiusura della campagna elettorale entrambi i candidati non mi hanno risposto nè si, nè no. Voglio essere ottimista e sperare che lo facciano entro le ore 24.

  14. Giuseppe Barilli

    Caro Menarini, Ti aspettavi qualcosa di meglio? Forse che un candidato si comprommrettesse in campagmna elettorale per difendere i diritti dei cittadini? E…….poi eletto dovrebbe mantenere la parola data.
    La politica è fatta così rassegnati…….

  15. Anch’io sono un genitore interessato al ripristino dell’orario 30 ore su 6,come anche già stato detto, non mi sembrava così impossibile dare la possibilità di scegliere tra due orari,tra l’altro in alcuni comuni limitrofi continuano a farlo nonostante i tagli che ci sono!!! Inoltre ho saputo che nel D.P.R.89/2009 all’art.5 (titolato scuola secondaria di 1° grado) si legge testualmente:”l’orario annuale obbligatorio delle lezioni nella scuola secondaria di 1° grado è di complessive 999 ore, corrispondenti a 29 ore settimanali,…” Ciò premesso se si fanno 5 ore al giorno per 6 giorni le ore diventano 30: da queste vengono detratti 10 minuti pro die per la ricreazione per un totale di 60 minuti e cioè 1 ora. Trenta ore meno 1 di ricreazione = 29:i conti tornano. Se si fanno 6 ore al giorno per 5 giorni le ore sono sempre 30, ma poichè gli intervalli sono 2 pro die per un totale di 120 minuti ovvero 2 ore risulta che le ore di lezione non sono più 29 ma 28. Tale soluzione risulta pertanto non conforme al predetto D.P.R.

    • Argomentazione molto interessante !!!
      Essendo la settimana su 5 giorni i minuti effettivi sarebbero 100 e non 120, fermo restando comunque la non conformità riscontrata.
      Cosa dite… e se facessero slittare l’ora di uscita alle 14.10 per fare quadrare i conti? tanto si mangerebbe già tardi comunque. Però… potremmo anche iniziare le lezioni alle 7.00 così usciremmo alle 13.00 (o 13.10)
      meditate gente, meditate

      un saluto a tutti

  16. 43 alunni … dovrebbero esserci almeno 70/80 firme di genitori invece ce ne sono pochissime. Come mai? Perchè non hanno firmato tutti?

  17. Antonio Menarini

    Eg. sig. Miki le rispondo subito. Volutamente abbiamo raccolto una sola firma per scolaro sia per non “far numero”, sia per tutelare eventuali orfani (che hanno un genitore solo) sia i figli di separati. Non va inoltre sottovalutato il “coraggio civico dell’Italica Gente” che firma per l’orario in sei giorni,ma non vuole apparire pubblicamente. Spero di essere stao sufficientemente chiaro, altrimenti se desidera informazioni riservate che io non posso darle, si rivolga direttamente alla Preside alla quale io personalmente ho consegnato l’elenco con 44 nominativi . Se la Preside si prende la responsabilità di farglielo vedere fugherà ogni dubbio.Distinti saluti

  18. giuseppe barilli

    Ora che è Sindaco Signor Pierini spero che metta in pratica quanto ha scritto su questo sito qualche giorno fa in merito all’orario scolastico.Grazie ed auguri

  19. Quindi, in sostanza, la scuola avrebbe cancellato le 30 su 6 per risparmiare?

    Ma qualcuno sa quanto costa poi lasciare la scuola aperta anche di sabato?
    E’ così caro da non potercelo permettere????

    • No, tutto parte dal fatto che avere due modelli orari da gestire come assenze dei professori, con le ristrettezze del momento, è a dir poco catastrofico = 160 ore di lezione perse (mi par di ricordare) lo scorso anno. Con un solo modello orario si riesce a gestire meglio e quelle 160 h si riducono di brutto. Poi, tutta un’altra serie di considerazioni che hanno portato, il Consiglio Docenti prima ed il Consiglio d’Istituto poi, a decidere per le 6h/die.

  20. Sono uno dei genitori firmatari della lettera aperta.
    Ora vorrei rivolgermi direttamente al sindaco eletto che è il primo tutore della salute di tutti i suoi concittadini.
    In un periodo storico dove la minaccia dell’obesità e i disordini alimentari infantili e adolescenziali sono in costante aumento il rimanere vigili è un obbligo.
    Per non dilapidare anni di investimento sulla Educazione Alimentare nelle scuole ribadisco i miei dubbi nell’approvare la sostituzione di un pasto con merende.
    Il banco trasformato in tavola i libri come piatto.
    In alternativa a due pause merenda che dovranno per forza causare l’interruzione delle lezioni e una perdita di tempo dedicato alla didattica non più recuperato a mè non dispiacerebbe che:
    la pausa pranzo fosse ufficializzata
    come da decreto ministeriale in una pausa di 45 minuti da svolgere in mensa. Che consentirà a Tutti i nostri ragazzi di assumere un pasto equilibrato in un luogo adatto al convivio e dove si possa esprimere al meglio questo momento di carattere collettivo.
    Le lezioni potrebbero essere riprese e invece di uscire dalla scuola alle 14.00, come lupi affamati che si avventeranno su qualsiasi cosa avranno sotto mano da soli (inteso in assenza di altri commensali con i quali dividere questo momento così importante), uscire alle 14.45 ma pronti per le attività ludico motorie o fare i compiti.
    Questo senza toccare il sabato.
    ciao a tutti

  21. Antonio Menarini

    Mi trovo completamente d’accordo con quanto scrive Fabio Sgarzi, che come medico ha centrato in pieno il problema dell’alimentazione dei nostri figli.

    In secondo luogo, visto che qualcuno ha tirato in ballo i famosi test INVALSI ho cercato di documentarmi un po’ ed ho trovato qualcosa che riguarda l’argomento su “Tuttoscuola”, da decenni rinomata rivista per le informazioni in materia scolastica. Trascrivo testualmente quanto riportato sotto il titolo “SONDAGGIO TUTTOSCUOLA SUI TEST INVALSI. MISURARE NON E’ VALUTARE” I sostenitori dell’utilità dei test ai fini della valutazione di sistema e dell’autovalutazione a livello locale (scuola, classe) considerano in genere le prove oggettive come un efficace correttivo al soggettivismo valutativo del singolo docente e come un utile strumento di comparazione nazionale e internazionale, ma si guardano bene dall’assumerne gli esiti come indicatori esclusivi per valutare la qualità dell’offerta formativa.

    • Benissimo. Mettiamo pure da parte i test INVALSI. E lo dico in estrema serenità.
      Ma cosa dobbiamo guardare allora? Io sono un tecnico, e se devo fare una scelta ho bisogno di numeri o grafici dove si possa ragionare. E, come ho già detto sopra, le valutazioni dei compiti/interrogazioni dei prof non le reputo attendibili per una scelta di questo tipo. Come non reputo attendibili le sensazioni di chiunque: genitore / prof / studente. Le sensazioni sono soggettive e sono tutte parimenti valide / non valide = ricadono nel settore dei gusti. TUTTOSCUOLA ci aiuta? Perchè solo demolire non si può.

      Sono d’accordo per un modello come quello descritto dal dott. Fabio Sgarzi. E credo possa incontrare il favore di tutti. Ma anticipo che la Preside mi ha informato che l’ora o due successive alla pausa pranzo sono ancora peggio della sesta ora didatticamente parlando. Delle due, comunque, preferisco un anno ripetuto che la salute andata a ramengo.

  22. C’è una cosa che mi sfugge sull’argomento e mi irrita un po, quindi chiedo chiarimenti….Perchè i rappresentanti dei genitori che sono stati eletti nel Consiglio d’Istituto per rappresentare i genitori stessi non si sono minimamente posti il problema , a suo tempo, di avvertire le famiglie prima di prendere una decisione così importante (ed a quanto pare in contrasto con le normative in vigore)? Inoltre trovo a dir poco irresponsabile che oggi si celino dietro un silenzio….così eloquente….

  23. Signori e signore, noto con estremo piacere che le acque si stanno muovendo. Oggi 26 maggio noi firmatari della lettera siamo stati invitati ad un incontro con il sindaco per parlare del problema.
    Andrà bene o andrà male ? non lo so ma comunque ritengo estremamente positivo che se ne parli.
    Eventuali aggiornamenti mercoledì sera dopo l’incontro previsto per le 18.00

    un saluto a tutti

    • Da parte mia e delle 26 famiglie che sottoscrissero la richiesta alla Scuola di un orario migliore, l’augurio che possiate trovare una soluzione in questo incontro.
      Non posso però non rimarcare il fatto che questa problematica non impatta solo sugli studenti/famiglie che inizieranno la prima media a Settembre prossimo, ma tutta la “popolazione” a venire dei prossimi anni. Anche quelle famiglie hanno delle esigenze/desideri e non ascoltarle/coinvolgerle oggi significa ritrovarsi con il problema domani.
      Sempre che non ci sia stata violazione di leggi che porterebbe a casa una soluzione positiva automaticamente, la problematica andrebbe affrontata con una visione decisamente più ampia.
      Infine, ferme restando le risorse della Scuola e supponendo una perfetta gestione della stessa da parte dei suoi dirigenti – il capitolo “Perchè da altre parti si può scegliere e qui no?” – ripristinando la possibilità di scelta prepariamoci ad una Scuola di qualità probabilmente inferiore.

      • Mea culpa: non sono stato esplicito come avrei dovuto.

        Gent. Sig. Antonio, il mio strale era in direzione del Sindaco, non certo nei Vs confronti.
        Credo Lei abbia frainteso la mia posizione. Non mi dilungo, La rimando a http://www.budrionext.it/?p=892
        Non mi pare d’aver scritto mai di rimanere proni e curvi.
        Le prove INVALSI le ho parzialmente accantonate già qualche intervento sopra, ma non mi si è ancora risposto su cosa si dovrebbe usare per capirci qualcosa.

      • GIUSEPPE BARILLI

        Eg. Sig. Garbuio il Suo voltafaccia rispetto all’inverno scorso si giudica da solo! Perchè dovrebbe essere una scuola di qualità inferiore per il solo fatto di andare ascuola il sabato? Se non ricordo male nel Suo DECALOGO c’era una domanda che più o meno suonava così: “chi in Italia, a parte i turnisti, va a pranzo alle ore 14.30/15.? Ha trovato che le ha risposto per convincerla del contrario ? Saluti

        • Sig. Giuseppe… temo che le stia sfuggendo qualcosa. E forse ancora un mea culpa per mancata buona esposizione. Ad ogni buon conto Le assicuro nessun voltafaccia da parte mia. A riprova di ciò La invito a verificare con la Preside dott.ssa Parma se è o non è in possesso di una mia mail del 18 scorso primo pomeriggio dove chiedevo se era possibile avere risposta a quanto segue:

          1) gli accorgimenti adottati sul modello a 6h/die che hanno dato risultati così validi sono applicabili (o sono già applicati) al modello 5h/die?

          2) quali le differenze fra le scuole di comuni limitrofi e la nostra per cui da noi non si riesce ad avere due buone offerte d’orario sostenibili?

          3) è possibile avere sul sito della scuola i grafici delle prove INVALSI (opportanamente depersonalizzate) per gli anni scorsi e divisi per classi (intesi come prime a 5h e prime a 6h, seconde a 5h e seconde a 6h)?

          E questo a riprova della mia attività nel perorare la causa comune.

          Se la Scuola ha deciso di passare ad un unico orario è per ottimizzare le risorse di personale sia per le supplenze che per il personale di servizio con funzioni di sorveglianza, notevolmente ridotti a causa dei tagli prodotti dai vari governi. Tornando a due, inevitabilmente, non cambiando altro, si tornerà ad avere una Scuola che non funziona al meglio. Di qui la minor qualità che ci vedo io.

          • giuseppe barilli

            Prendo atto Sig. Garbuio che non ha risposto alla mia domanda riguardo all’alimentazione dei nostri figli e che era pietra portante del Suo decalogo. Se non si tratta di un voltafaccia, mettiamola così:”E’ del saggio cambiar cosiglio”.
            Cerchiamo però di non abusarte di tale saggezza

          • Vero Sig. Giuseppe, mi sono fermato a rispondere alla sua prima domanda. E vedo con piacere che almeno li sono riuscito a farmi capire. Relativamente alla seconda, l’alimentazione, la mia posizione non è assolutamente cambiata dall’apertura delle danze. La rimando in questa pagina a quanto ho scritto in risposta al sig. Antonio Menarini il 23 Maggio 2012 alle ore 12:18, la seconda parte ed in particolare le ultime due righe del post.
            In tutta trasparenza e chiarezza ora le aggiungo una cosa che ho scritto già a commento della mia lettera a Febbraio: la Scuola ci dice che funziona, mi si passi per brevità, al meglio con un orario e la vita dello studente è migliore con il sabato = un orario con il sabato! Non sono io a sostenere tesi diverse. Ho esposto delle risposte avute dalla Scuola. La prego, non faccia confusione.

  24. Antonio Menarini

    Mi associo a quanto dice l’amico Capponi e continuo a sperare che il Sindaco riesca a sbrogliare la sua prima maatassa

  25. Fermo restando la buona fede dei firmatari, ho un paio di considerazioni da fare più in generale:

    1 – i bambini delle elementari hanno l’orario su 5 giorni e tanti restano anche a scuola fino alle 16.00, non è mai stato sollevato un vespaio come in questo caso…

    2 – il sabato libero per i ragazzi è a dir poco una boccata d’ossigeno… Siamo sicuri che chi vuole i figli a scuola il sabato non aspiri ad una situazione più tranquilla per se stesso?

    Meditate gente meditate…

    • Gent. G., il suo “meditate gente meditate” non è semplicemente molto fuori luogo ma denuncia una sua superficialità e poca voglia d’informarsi bene sull’argomento.
      Ad ogni buon conto:

      1 – i bambini delle elementari a tempo pieno entrano alle 8e30 ed escono alle 16e30 con tempi estremamente validi per l’alimentazione – merende e pranzo – per l’attività ludica/ricreazione e lo studio. Alle medie il più sfortunato del comune fa colazione alle 7:00, uno spuntino alle 10, un secondo spuntino alle 12 e pranzerà alle 14e45. Malcontate 8 ORE SENZA UN PASTO degno di questo nome, 5 gg su 7. Secondo Lei facciamo del gran bene a quel ragazzino di 11 anni nel pieno dello sviluppo?

      2 – non sono un firmatario della lettera qui in oggetto ma come loro non voglio quest’orario perchè non umano. Se la Scuola partorisse qualcosa di umano e didatticamente valido, a me andrebbe benissimo le 30 ore si svolgessero in 3 gg. E poi un’ubriacatura d’ossigeno, non una boccata.

      Sia gentile sig. G., siamo genitori magari non troppo bravi nell’esserlo, ma non degli egoisti.

      • Antonio Menarini

        Eg. Sig. G. prima di fare insinuazioni sulla buona fede dei firmatari,tra i quali ci sono anch’io, abbia la ccompiacenza di firmarsi con nome e cognome, dopodichè potremo avere un dialogo alla pari tra gentiluomini.

  26. @Antonio Menarini – non ho insinuato nulla sui firmatari della lettera, li ho esclusi a priori dal mio commento, vada a rileggerlo. Lei piuttosto mi stà definendo un non-gentiluomo solo perchè non mi sono firmato per esteso!?!

    @Marco Garbuio – prima di darmi del superficiale sappia che sò per certo che tanti genitori si lagnano non per validi motivi, ma solo perchè devono farsi gli affaracci loro al sabato!

    @Antonio Capponi – ha frainteso, il mio commento sui firmatari non voleva essere assolutamente “ambiguo”. Escludevo i firmatari a priori per fare un’ulteriore considerazione sull’argomento…

    Grazie a Marco G. e Antonio C. per i commenti chiarificatori.

    • Gent. G.
      il suo intervento appare tale, almeno ai miei occhi. Perchè paragonare la situazione del tempo pieno delle elementari con quest’orario… non ci sta. E poi, quella frase finale da detentore del sapere… di nuovo… Guardi, capisco le sue buone intenzioni, ma le assicuro che è nota anche a noi la presenza di genitori come quelli da lei descritti, ma non è nostra missione/intenzione/obiettivo “redimerli”. Anzi, ad ognuno la libertà di vivere come meglio ritiene! Ci mancherebbe! No, il problema è l’atteggiamento di totale chiusura della Scuola su questa decisione unilaterale (ricordo il “No” di risposta della dott.ssa Parma alla riunione del 20 Gennaio quando un genitore chiese “Su questa decisione si può ancora intervenire?”). Si, per carità, decisione presa con rappresentanti delle famiglie che però non erano rappresentativi delle famiglie a venire ma di quelle presenti già nella scuola (dove chi aveva già scelto può concludere con quella scelta). Decisione che ha solo e principalmente tenuto conto della possibilità di dare una buona/ottima/migliore didattica (che però, ancora al momento, non ci è dato poter verificare in qualche modo). Del resto della vita dello studente… poco importa. E questo non è corretto.

      @ Sig. Menarini: se come dite, non dare possibilità di scelta è illegale, basta assoldare un avvocato credo. Nel caso la legge preveda proprio ciò = causa vinta, io ci sono. Mi contatti su cb650c@libero.it e vediamo di raccogliere le 50 euro.

  27. Scusate torno sull’argomento pranzo.
    Era stato detto che alle 14.00 sarebbe stato istituito un servizio di mensa a scuola… Quindi non sarà più messo a disposizione? Grazie.

    • Da quello che mi sembra di aver capito, probabilmente potrà anche esserci un servizio mensa alle 14.00 se ci sarà un numero sufficente di famiglie interessate a questo servizio … però … lo scuolabus parte alle 14.00 quindi dopo pranzo tutti a casa a piedi.

      • Buongiorno Glauco,
        dunque, sto facendo una connessione corretta se dico che G. è Glauco Benedetti?

        Si, per chi dovesse pranzare a scuola poi serve l’autista o una ventina di ottime paia di scarpe l’anno per arrivare tutti i gg in frazione.
        Ma da cosa ha capito che potrebbe esserci un servizio mensa? Perchè in merito la Scuola aveva sollevato comunque un problema di personale di sorveglianza.

        • @Marco Garbuio
          No, non sono G. e comunque il cognome è Benetti e non Benedetti

          Per il discorso mensa ero convinto di aver capito un discorso del genere in riunione alle medie… però posso anche aver capito male.
          Il mio post era impostato sul “se”

  28. GIUSEPPE BARILLI

    Invece di fare tante chiacchere sterili tra noi, perchè non sollecitiamo il Sindaco a darci una mano, visto che una volta tanto, la legge è dalla parte del contribuiente. Forza Giulio aiutaci!!!! Sappiamo che hai i mezzi per farlo. Coraggio!!!!!!!!!!!

  29. GIUSEPPE BARILLI

    P. S.
    Ricordi cosa avevvi scritto il 16 Maggio 2012 su questa rubrica?

    “Confermo quanto avevo già detto a suo tempo: quella della scuola mi sembra una scelta da rivedere. Il disagio che si creerebbe sarebbe davvero non sopportabile per le famiglie e per gli stessi studenti. Serve un ripensamento che garantisca l’opportunità di scelta tra modelli orari diversi.
    Una volta introdotta questa flessibilità, andrà comunicata quanto prima a tutte le famiglie la nuova situazione. Giulio Pierini”

  30. Un altro punto sul quale potete far leva è il numero di giorni minimo di scuola da rispettare: Per legge il numero minimo di giorni è 200

    • La legge consente di calcolare il sabato come scolastico se le ore relative vengono distribuite sugli altri giorni.

      Se così non fosse non sarebbero nella legalità TUTTE le scuole elementari che il sabato non frequentano.

      Ferruccio.

      • La legge è leggermente più restrittiva, oltre al monte ore anche il numero di giorni (vedi nota del miur all’indirizzo http://www.istruzione.it/web/istruzione/prot1000_12). Il punto è capire quale cavillo legale adottano i presidi per poter eludere tale direttiva. Scrivo in questo modo perchè anche io, in qualità di genitore, ho iniziato un contenzioso con la scuola Media Alfano Quasimodo di Salerno che da quest’anno ha deciso di fare la settimana corta.
        Salvatore

      • Premetto che non sono particolarmente favorevole alla settimana corta.

        Nel contempo ritengo che l’organizzazione settimanale delle famiglie non sia univoca, e trattandosi di scuola dell’obbligo, credo che alle famiglie stesse vada concessa la possibilità di scelta tra due diversi modelli orari, indipendentemente dalla validità didattica degli stessi.

        Detto ciò il Suo riferimento alla circolare che richiama il limite minimo dei 200 giorni in occasione delle chiusure straordinarie non nega, anzi richiama, l’autonomia scolastica, la quale con decreto 275/1999 sancisce all’ Art. 5 – Autonomia organizzativa – comma 3:

        “L’orario complessivo del curricolo e quello destinato alle singole discipline e attività sono organizzati in modo flessibile, anche sulla base di una programmazione plurisettimanale, fermi restando l’articolazione delle lezioni in non meno di cinque giorni settimanali e il rispetto del monte ore annuale, pluriennale o di ciclo previsto per le singole discipline e attività obbligatorie.”

        E’ vero che non cita espressamente la possibilità di scendere sotto i 200 giorni effettivi di lezione, ma lo sottintende ponendo il limite di 5 giorni settimanali e il rispetto del monte ore annuale. E’ questo che in Emilia Romagna ha permesso la grande diffusione del modello a “Tempo Pieno” alle scuole elementari.

        Ci tenga aggiornati sull’esito del Suo ricorso, quale che sia.

        Cordialmente,

        Ferruccio Bonaga

        • @Antonio: la mia posizione sulla possibilità di scelta viene da lontano, ero tra i genitori in Consiglio di Istituto (presidente Isolina Maccaferri) quando mio figlio maggiore frequentava le elementari (ora è in 4a superiore) quando si lottò per conservare il doppio modello orario, e la puoi ritrovare nei miei commenti (e in quelli di Isolina) a questo post: http://www.budrionext.it/?p=892.

          La “battaglia” allora fu condotta, e vinta, dai genitori che sedevano in consiglio e che raccolsero le istanze anche di quelle famiglie che ancora non frequentavano le scuole medie.

          Considero legittima la vostra azione, pur non condividendo buona parte delle motivazioni che portate, e ritengo che qualora producesse il risultato che vi auspicate provocherebbe una forte lacerazione nei confronti di quei genitori che invece sulla settimana corta fondano una parte della loro organizzazione familiare.

          In pratica anch’io ho cercato (e cercherò) di dare un contributo per il ripristino del doppio modello orario, ma percorrendo strade differenti dalla vostra.

          F.

          • Una delle motivazioni del collegio docenti è stata che con un unico modello orario si sarebbe raggiunta una migliore efficienza didattica, specialmente in relazione alla copertura delle supplenze interne.
            Quindi una parte dei genitori sostiene che se di un solo modello la scuola deve dotarsi questo deve essere sui sei giorni.
            Questa tesi sarebbe supportata dalla norma dei 200 giorni di lezione.
            Intraprendere un’azione giudiziaria potrebbe portare anche solo all’inversione del modello adottato. In questo caso sarebbe l’altra parte dei genitori a sollevarsi … mai come in questo caso divede et impera.

            F.

  31. Qualcuno è a conoscenza di ciò che sta accadendo in preparazione all’elezione del Consiglio d’Istituto dell’Istituto Comprensivo di Budrio ?? Vorrei una versione ufficiale o quasi e sono certa che l’amico Capponi me la saprà dare.
    Grazie

  32. Quindi la storia che ci fosse qualcuno che voleva presentare una lista “partitica” è la solita diceria di paese???

  33. Spero tu abbia ragione sulla partita amichevole e mi trovi d’accordo sul primo principio cardine…comunque tanto di cappello alla vostra disponibilià e impegno (fino a pochissimi anni fa non si trovavano consiglieri nemmeno a pagarli…)!! Cosa sarà cambiato ?!?!?

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