Il presepe itinerante dello scultore Marcello Magoni, che dallo scorso 8 dicembre si può ammirare lungo le strade del centro storico di Budrio, è stato nuovamente oggetto di atti vandalici. Questa mattina una delle sue opere (una pecora) è stata schiodata dal supporto che la reggeva in piedi, buttata a terra e danneggiata. L’ultimo atto di questo tipo risaliva a domenica scorsa quando il personaggio della donna “che si fa il selfie” in Piazza Filopanti è stato trovato privo del suo cellulare di legno.
COMUNITA’ SDEGNATA, I PRIMI COMMENTI SU FACEBOOK
La foto della scultura danneggiata, postata questa mattina su Facebook, ha immediatamente destato lo sconcerto dei cittadini di Budrio. Nei giorni scorsi, infatti, molti di loro si erano davvero fatti ammaliare dalla bellezza dei personaggi del presepe itinerante realizzate dallo scultore bolognese Marcello Magoni, già autore lo scorso anno dell’opera sulla natività posta sotto il porticato della Chiesa di San Lorenzo. Sembra che il danneggiamento si sia verificato fra le 6 e le 9 di questa mattina. Bisognerà capire se le telecamere di video sorveglianza in centro hanno ripreso la scena del vandalismo e possano essere di aiuto per identificare i responsabili.
Ph. Sergio Cardin
LO SCULTORE AVEVA DA POCO RICEVUTO I RINGRAZIAMENTI IN COMUNE
Il presepe itinerante fa parte dell’iniziativa Budrio dai 99 presepi, organizzata dal Comitato Operatori Economici. Lo scultore Marcello Magoni aveva, solo pochi giorni fa, ricevuto una Pergamena di Ringraziamento da parte dell’Amministrazione Comunale, all’interno della Sala Consigliare. A ribadire il rapporto tra le sculture lignee (frutto del riciclo) di Marcello Magoni e Budrio è la motivazione della Pergamena, che recita: «Per aver partecipato con la sua arte a rendere anche quest’anno le strade di Budrio un’affascinante galleria a cielo aperto, contribuendo, in modo significativo, a creare un clima di grande emozione per le festività natalizie».
La pochezza di certa gente e’ eclatante! Spero li identifichino e li puniscano come meritano. Andrebbero anche svergognati (sempre che sappiano cos’è la vergogna) in piazza…peccato che con la privacy non si possa fare!