Una via della zona industriale di Budrio e una del centro di Bologna sono dedicate a Gaetano Giordani, budriese profondamente innamorato dell’arte e della storia, Direttore della Pinacoteca bolognese e autore di oltre cento pubblicazioni.
L’attuale Pinacoteca Nazionale del capoluogo deve molto a Giordani, che in quasi quarant’anni di lavoro alla guida dell’Istituto creò il primo Catalogo, curando poi le edizioni successive e dimostrando – come testimoniato dalle numerose onorificenze – di possedere una cultura sconfinata.
UNA VITA PER LA CULTURA
Tra i volti della storia budriese riemerge quello di Gaetano Giordani, uomo capace di dedicare l’intera esistenza allo studio, concentrando le proprie ricerche sulla cultura artistica e storica bolognese e di tutta la provincia. Per oltre trent’anni è stato il Custode Conservatore – carica corrispondente all’attuale Direttore – della Pinacoteca di Bologna, redigendo e pubblicando il primo catalogo dell’importante Istituto. Le oltre cento opere monografiche spaziano da indagini sulle pittrici bolognesi, a studi su varie chiese, sulle ville di Budrio, sul castello di San Martino in Soverzano, sull’incoronazione dell’Imperatore Carlo V, sulle opere di Guido Reni, sulla storia del complesso di San Michele in Bosco, sulla vita di Raffaello e su molti artisti ferraresi. La diversità degli argomenti delle pubblicazioni rappresenta in modo evidente l’ampiezza delle passioni di Giordani, sempre pronto a cercare nuovi spunti di riflessione, da cui avviare una ricerca approfondita e dettagliata. Gaetano ha saputo, in maniera autonoma, nutrire numerosi interessi, dando corpo a degli studi, frutto di indagini sul campo e a contatto diretto con le persone e le loro testimonianze.
Le qualità del budriese non passarono inosservate e furono riconosciute dalla Deputazione di Storia Patria – di cui fu Socio Effettivo per molti decenni – dall’Accademia di Belle Arti di Bologna, di Firenze, di Perugia, dall’Accademia dei Virtuosi al Pantheon di Roma, che gli attribuirono il titolo di Socio Onorario. Le onorificenze non sono mancate nel corso della vita di Giordani, omaggiato per la sua professionalità sia durante il Governo Pontificio, sia dopo la nascita dello Stato Italiano.
BUDRIO NEL CUORE
Gaetano nasce a Budrio il 21 marzo 1800 da Paolo e da Anna Dalboni. Il padre è un benestante proprietario terriero, che inizialmente permette all’ottavo genito di studiare senza preoccupazioni. La morte in tenera età di cinque fratelli, impone a Giordani – conclusi gli studi alla Scuola di Umanità budriese – di farsi carico delle incombenze famigliari. Il ragazzo sviluppa, proprio per le strade di Budrio, un grande amore per l’arte e la storia: ogni pietra rappresenta una fonte di ispirazione, da cogliere e sviluppare attraverso studi meticolosi. Gaetano si trasferisce a Bologna dove comincia a realizzare varie ricerche. Pochi anni prima, nel 1808, è nata la Pinacoteca cittadina, conosciuta (inizialmente) come quadreria dell’Accademia di Belle Arti. Giordani analizza ogni opera presente nel nucleo più antico, donato da Francesco Zambeccari nel 1762, concentrandosi anche sulle recenti acquisizioni, frutto delle soppressioni di chiese e conventi da parte di Napoleone.
Gaetano trascorre giornate intere all’interno dell’antico noviziato gesuitico di Sant’Ignazio (sede della Pinacoteca in via Belle Arti), ristrutturato – tra il 1726 e il 1732 – dall’architetto budriese Alfonso Torreggiani. L’impegno e la dedizione gli consentono di ottenere un ufficio all’interno dell’Accademia di Belle Arti. Nel 1822 acquisisce il ruolo di Custode Conservatore, dedicando tutte le sue energie alla stesura del primo Catalogo della Pinacoteca, che verrà pubblicato nel 1826.
Fino al 1859 il budriese rimane alla guida dell’Istituto, curando numerose riedizioni e aggiornamenti del Catalogo, propiziando ricorrenti acquisizioni di opere d’arte. Negli anni decisivi per la storia di una delle pinacoteche più importanti d’Italia, Giordani ha difeso e tutelato il valore dell’arte, ponendosi come uno dei fondatori di un museo ricco di capolavori ed ancora oggi molto apprezzato.
UN UOMO ANCORA DA STUDIARE
Alla morte di Giordani, avvenuta il 6 gennaio 1873, tutto il suo archivio è confluito nella Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio (Bologna), dove ancora oggi quarantuno cartoni contengono documenti e manoscritti dello studioso budriese. Una collezione di cinquantanove volumi rari del XVI secolo porta il suo nome: questi libri – incentrati sulla donna, l’amore e il matrimonio nel ‘500 – offrono la possibilità di ricostruire un periodo storico fondamentale. La maggior parte dei manoscritti e documenti di Gaetano sono ancora insondati e probabilmente nascondono ricerche inedite, da tutelare e riscoprire.
Come testimoniato dalle recenti indagini di Alessandro Molinari Pradelli su Augusto Majani e di Paolo Turroni su Quirico Filopanti, i fondi librari e documentali della Biblioteca dell’Archiginnasio sono una vera miniera di notizie e informazioni, utili per tracciare lineamenti sempre più precisi e dettagliati di molti budriesi.
Giordani rimane un uomo ancora da studiare: le sue memorie aspettano solo di essere approfondite.
Leonardo Arrighi