Davide Fabbri, chi era l’uomo ammazzato a Riccardina di Budrio

2 aprile, 2017

davide2L’omicidio della Riccardina, avvenuto sabato 1° aprile 2017 attorno alle 21 e 40, ha spezzato la vita del cinquantaduenne Davide Fabbri (foto), lo schivo e riservato figlio del titolare del Bar Gallo, che da anni gestiva insieme alla moglie Maria e al padre Franco, proprietario ma afflitto da problemi di salute. In queste ore drammatiche i giornali e le televisioni si sono occupate del caso, purtroppo però non è ancora emerso il ritratto di Davide, uomo pieno di passioni – dagli orologi, che sapeva costruire e riparare, agli animali esotici, passando per le gare in moto da cross e le corse campestri –, capace di difendere delle importanti tradizioni, apprezzate dalle moltissime persone che si fermavano alla Riccardina per gustare delle prelibatezze.

IL FURGONE GIÀ PRONTO
Davide, grande appassionato di collezionismo e assiduo frequentatore di mercatini, aveva già preparato il suo furgone, pronto a partire prima delle cinque di mattina. In previsione della levataccia da dover affrontare, Fabbri aveva deciso di lasciare spento il faro davanti al Bar, proprio per evitare le soste dei clienti dell’ultimo minuto, riuscendo così a chiudere puntualmente alle 22.
Purtroppo attorno alle 21 e 40 un uomo con il volto coperto da una calzamaglia e vestito con un giubbotto mimetico è entrato nel Bar del Gallo, imbracciando un fucile da caccia caricato con dei pallini. Il malvivente, probabilmente alla ricerca di danaro, ha subito puntato il fucile contro Davide, che ha afferrato la canna dell’arma: in quel momento sono partito alcuni colpi, che – di rimbalzo – hanno colpito uno dei due clienti ancora presenti all’interno del locale. Il delinquente si è poi diretto verso il retro, nella zona della cucina: Davide, preoccupato che potesse salire al piano di sopra, facendo del male alla moglie e al padre, lo ha inseguito, iniziando una violenta colluttazione in cui sembrava avere la meglio, almeno fino a quando l’aggressore – di bassa statura e dall’accento non italiano – ha estratto una pistola, ferendo mortalmente al petto Fabbri. La moglie Maria è scesa proprio in quel momento, riuscendo a mettere in fuga il malvivente, colpito più volte con una scopa. L’aggressore, già uscito dal Bar, è rientrato – tra lo sgomento dei presenti – per recuperare il fucile, togliendo così alle forze dell’ordine la possibilità di avere un appiglio per le indagini.


Le foto di oggi pomeriggio. Fiori dinnanzi alle serrande abbassate del Bar Gallo, dove lavorava Davide Fabbri. Il pattugliamento del territorio con l’elicottero e i media nazionali dinnanzi al locale. [Ph. Sergio Cardin]

L’ATMOSFERA DEL BAR DELLA RICCARDINA
La morte di Davide Fabbri porta con sé anche l’atmosfera del Bar Gallo, l’ultimo Bar “di una volta”. Il tempo pareva essersi fermato nel locale della Riccardina – faro tra Mezzolara e Budrio – dove era possibile entrare in un’altra epoca, caratterizzata da pochi fronzoli e da uno stile spartano. Il Bar Gallo non permetteva una scelta sconfinata, ma dava la possibilità di apprezzare i sapori e gli odori ormai dimenticati. La Riccardina era – non si può più parlare al presente, dopo la tragedia di sabato – famosa per i salumi e per l’eccezionale carne di maiale, venduta nel negozio di alimentari accanto al bar. Quante persone, non soltanto budriesi, si sono fermate alla Riccardina, alla ricerca di un assaggio di tradizione culinaria.
Grazie a Davide la lunga storia della sua famiglia non era svanita, anzi aveva trovato nuovo slancio attraverso il suo impegno e quello della moglie Maria, ora distrutta dal dolore. Nel corso del tempo l’apporto di Fabbri all’attività famigliare è stato crescente, diventando totalizzante dopo la morte della madre Elsa, avvenuta due anni fa, e il peggioramento delle condizioni di salute del padre Franco, che ha sentito – dal piano superiore – il rumore dello sparo che ha spezzato la vita del suo unico figlio.

CHI ERA DAVIDE?
Davide, nato nel giugno 1965, era sempre vissuto nell’edificio di Riccardina, dove da più di cinquant’anni la famiglia Fabbri è proprietaria del Bar Gallo e dell’attiguo negozio di alimentari. Davide è cresciuto tra lo storico bancone del bar, i tavolini con le immancabili carte da briscola, le bottiglie di liquori e l’odore del caffè. L’attività principale della famiglia era la trasformazione della carne di maiale: negli anni si sono susseguite migliaia di “investiture”, che portavano alla realizzazione di salami, coppe, ciccioli, braciole, salsicce e un’infinità di altri prodotti.
Fabbri ha respirato quest’antica tradizione, imparando ad amarla e poi, fino alla tragica morte, a difenderla. Dai genitori Elsa e Franco ha appreso tutte le tecniche e i segreti di un mestiere ricco di storia. Oltre a raccogliere il testimone famigliare, Davide coltivava numerose passioni: da giovane per le gare di moto da cross, per le corse campestri e poi, con il passare degli anni, ha preso corpo l’amore per gli orologi e per i loro meccanismi, che sapeva costruire e riparare con una precisione sorprendente. Il collezionismo – di vari articoli di antiquariato – occupava gran parte del suo tempo libero, scandito anche dalla passione per gli animali esotici, tra cui gli emu – che ha allevato per molto tempo – e soprattutto i pappagalli, che ancora adesso popolano la sua casa, sopra al bar. Indimenticabile il rapporto con l’amazzone (pappagallo) Paperino, che seguiva il suo padrone in tutte le fasi della giornata, intrattenendo lunghe conversazioni. Davide era dotato di un’ottima vista e di un raro colpo d’occhio, che lo hanno avvicinato all’uso – esclusivamente sportivo – delle armi, che impugnava al poligono di tiro di Bologna, dove andava con regolarità.
Il carattere introverso lo ha accompagnato durante tutta l’esistenza, allergica al clamore, che ora purtroppo – in una situazione drammatica – avvolge il suo nome, che merita di essere ricordato con affetto e non soltanto come un dettaglio all’interno di una storia imprevedibile.

Leonardo Arrighi

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2 Commenti


  1. Queste sono le conseguenze dell’abbattimento del muro di Berlino.

  2. ehm…non so se l’ha notato, ma il muro di Berlino è caduto nel 1989, non l’anno scorso…

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