Il clamore e lo sgomento suscitati dall’omicidio di Davide Fabbri, figlio del titolare del Bar Gallo di Riccardina, sono ancora forti e lo saranno per molto tempo, probabilmente per sempre: il drammatico evento ha sconvolto la comunità budriese, che ieri sera ha risposto con fermezza attraverso la folta partecipazione alla fiaccolata in Piazza Filopanti.
La caccia al killer prosegue senza sosta, come le indagini, che sembrano avere già preso una strada precisa. Da pochi minuti è stato reso noto il nome del sospettato: Igor Vaclavik (foto), un ex membro dell’Armata Rossa e autore di numerosi reati, in particolare nel ferrarese. Vaclavik figura tra i ricercati a livello europeo ed ora anche a livello italiano. L’articolo seguente è un aggiornamento relativo alle notizie certe, che per ora non prevedono il fatto che l’assassino sia Vaclavik.
UN EX MILITARE DELL’EST EUROPA
Le strade della campagna budriese continuano ad essere setacciate palmo a palmo, alla ricerca – stando a quanto si può apprendere dalle Forze dell’Ordine – di un ex militare dell’est Europa, alto circa 1,75 m, di corporatura robusta. L’imponente caccia all’uomo prosegue, mentre i Carabinieri del Reparto Operativo di Bologna sono al lavoro per dare finalmente un volto all’assassino di Davide. I Ris di Parma hanno raccolto e repertato le tracce ematiche – in particolare quella davanti al locale, che potrebbe appartenere al killer – e nell’arco di pochissimo tempo avranno i risultati, che saranno confrontati con le banche dati. Il presunto assassino sarebbe un pregiudicato, uscito di galera per buona condotta.
L’arma del delitto, visibile dai video delle telecamere del Bar Gallo, legherebbe l’assassino ad un episodio avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 marzo a Consandolo (provincia di Ferrara), dove una pistola Smith & Wesson calibro 9 argentata è stata rubata ad una Guardia Giurata, costretta a sdraiarsi a terra dopo essere stata minacciata da un colpo proveniente da una doppietta a pallini da cacciatore, la stessa arma imbracciata dal malvivente che ha spezzato la vita di Fabbri. La Guardia Giurata ha già visionato i video dell’aggressione di Riccardina e sembra aver riconosciuto l’uomo che lo ha aggredito e le armi utilizzate, in particolare la pistola di sua proprietà.
Il PM Marco Forte, per il momento, ha aperto un’inchiesta contro ignoti per omicidio volontario e rapina aggravata.
IL TENTATIVO DI DIFESA
Dalla ricostruzione della drammatica aggressione all’interno del Bar Gallo, emerge il coraggio di Davide, che ha tentato in ogni modo di difendere i suoi cari, i clienti e il locale per cui è sempre vissuto e per cui purtroppo è morto. L’assassino entra nel bar indossando un cappuccio, una sciarpa fino sotto agli occhi e una giacca mimetica da cacciatore. Fabbri, vedendo il fucile puntato addosso, decide di reagire, prendendo la canna: a questo punto partono un paio di colpi. Uno dei due clienti presenti rimane ferito. Davide riesce a prendere il fucile, iniziando a bastonare il malvivente, che si rifugia nella cucina, che comunica con il piano di sopra. Fabbri lo insegue per evitare che l’aggressore potesse far del male alla moglie Maria e al padre Franco: inizia una colluttazione furibonda, in cui il barista sembra avere la meglio, purtroppo però il delinquente estrae una pistola ed esplode un colpo, che ferisce mortalmente Davide.
La moglie Maria colpisce con una scopa l’assassino, che fugge e poi ritorna all’interno del bar, per recuperare il fucile: in questo frangente incontra di nuovo Maria, che gli chiede: «vuoi uccidere anche me?». Il killer scappa a piedi, anche se non è esclusa l’ipotesi che ad attenderlo ci fosse un complice con una automobile.
LA MOGLIE E IL PADRE
Maria è sconvolta e non smette di ribadire: «senza di lui non vivo», mi è stato portato via: «è una cosa inaccettabile, inspiegabile». La moglie di Davide vuole giustizia, anche se comprende che nessuno potrà più ridarle il compagno di una vita, che avrebbe dovuto essere ancora lunga e all’insegna della serenità all’interno del loro Bar.
Il padre Franco appare incredulo, ma determinato: «il mio desiderio è che il Bar riapra». Il modo migliore per ricordare Davide è proprio quello di difendere il Bar Gallo, per cui ha dato la vita. Mantenere aperto il locale di Riccardina sarebbe un modo per non lasciare svanire la memoria di un budriese, legato al proprio paese in modo viscerale.
Le strade di Budrio sono solcate da divise militari, il cielo è occupato da un elicottero, le televisioni e i giornalisti imperversano per ogni frazione, però il primo pensiero deve essere per Fabbri: un uomo che, pur essendo morto, deve essere difeso.
Leonardo Arrighi
Articolo aggiornato alle 00:32 del 4 aprile
Una volta arrestato puo chiedere anche Asilo Politico