Le lacrime di dolore hanno caratterizzato i funerali di Davide Fabbri, ucciso il 1° aprile 2017 nel suo bar di Riccardina. Un migliaio di persone è giunto, alle 15, alla Chiesa della Pieve di Budrio per stringersi attorno alla moglie Maria, al padre Franco e a tutti i parenti. Il lutto cittadino, le saracinesche dei negozi abbassate, le bandiere listate a lutto hanno scandito questa triste giornata.
All’uscita dalla Chiesa – al termine della funzione religiosa – la moglie Maria ha gridato tutta la sua sofferenza, perdendo poi i sensi dopo aver urlato: «Non doveva finire così, Davide doveva restare con me per sempre, non doveva fare questa fine».
L’ULTIMO SALUTO
Due lunghi e commossi applausi hanno accolto e salutato la salma di Davide Fabbri, giunta alla Chiesa della Pieve dopo un’ora di camera ardente all’Ospedale di Budrio. Un migliaio di persone ha voluto rendere omaggio al budriese barbaramente assassinato al termine di una colluttazione, seguita ad un tentativo di rapina al Bar Gallo di Riccardina.
Sgomento, paura e rabbia si sono fusi, creando un’atmosfera pesante, quasi surreale. Molti amici parlando tra loro hanno ricordato le qualità di Davide, le sua passioni e soprattutto l’amore per la moglie e per il padre, difesi a costo della propria vita.
I gonfaloni del Comune di Budrio, della Citta Metropolitana di Bologna e della Regione Emilia-Romagna hanno accompagnato la bara di Davide, vegliata dal padre Franco. «Non ci sono parole – ha dichiarato – per descrivere quello che è successo».
In rappresentanza delle varie istituzioni hanno partecipato al funerale: il Sindaco di Budrio Giulio Pierini, il Prefetto Ennio Maria Sodano, il Questore di Bologna Ignazio Caccia, il Colonnello dei Carabinieri Valerio Giardina e il Presidente di Ascom Bologna Enrico Postacchini. Alla camera ardente, come privato cittadino, ha reso omaggio il PM Valter Giovannini.
Al termine della funzione sono stati letti i messaggi dell’Arcivescovo di Bologna Monsignor Matteo Maria Zuppi e del Sindaco di Sarno – luogo di nascita della moglie di Davide Fabbri – Giuseppe Canfora, che hanno espresso la loro commozione per la drammatica morte del barista di Budrio, definita dall’Arcivescovo «un terremoto per noi tutti».
Ph. Sergio Cardin
LE INDAGINI PROSEGUONO
Mentre Budrio piange la morte di Davide, le Forze dell’Ordine continuano a dare la caccia all’assassino. Il maggiore indiziato continua ad essere l’ex militare russo Igor Vaclavik, autore di numerosi reati negli ultimi dodici anni e detenuto in carcere in due occasioni, l’ultima dal 2010 al 2015, quando è stato scarcerato – in anticipo rispetto al termine della pena inflittagli – per buona condotta. Attraverso le tracce ematiche rilevate sulla scena del crimine (al Bar Gallo di Riccardina), i Ris di Parma sono riusciti ad isolare un DNA diverso da quello di Fabbri. Purtroppo sembra che il DNA di Vaclavik non sia mai stato rilevato, perché – durante i suoi periodi detentivi – la legge non ne imponeva l’obbligo. Forse, alla luce di questa nuova informazione, sarà più difficile del previsto la comparazione tra i DNA, che dovrebbe fornire la prova determinante per stabilire chi ha ucciso Davide, che comunque deve essere ricordato – come hanno fatto oggi gli amici intimi – per le sue qualità umane e per aver dimostrato uno straordinario coraggio nell’estremo tentativo di difendere i propri cari.
Leonardo Arrighi
ONORE A DAVIDE