E’ stata un nuova emorragia di voti per Giulio Pierini che al primo turno di domenica scorsa ha perso 738 voti rispetto alle elezioni del 2012 (4528 nel 2012 contro 3790 nel 2017), mentre il civico Maurizio Mazzanti ha più che raddoppiato le sue preferenze, passando da 1256 a 3068. A salvare il PD è stata la bassa affluenza registrata che ha permesso, in termini percentuali, di contenere le perdite: il Partito Democratico resta la lista più votata, ma è imbarazzante il confronto con i sindaci di centro-sinistra dei comuni a noi limitrofi.
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STABILI SINISTRA E CENTRO-DESTRA
Passando al confronto delle liste minori, la Sinistra ha mantenuto i suoi voti (268 voti nel 2012 e 267 nel 2017), come il centro-destra che è stabile intorno ai 1250 voti. Nella tabella, in alto, potrete vedere il confronto tra le liste che si sono presentate nel 2012 e quelle del 2017.
A BUDRIO, PER IL CENTRO-SINISTRA IL RISULTATO PEGGIORE FRA I COMUNI A NOI LIMITROFI
A Budrio il centro-sinistra ha un problema. E a dirlo sono proprio i dati nel confronto con i voti che hanno preso i sindaci dei comuni limitrofi al nostro. A Budrio dove la sinistra è sempre stata fortissima (nel 2007 vinceva a Budrio con il 62,66% e 6335 voti) la coalizione di Pierini ha ottenuto solo il 44,64%. A Medicina Onelio Rambaldi alle ultime comunali del 2014 ha preso il 55,36%. Meglio di lui hanno fatto Lorenzo Minganti a Minerbio con il 66,22% Andrea Bottazzi a Baricella con il 71,79%, Daniela Lo Conte a Granarolo con il 71,86% e Stefano Sermenghi a Castenaso con addirittura il 76,56%. Solo Dario Mantovani a Molinella è dovuto ricorrere al ballottaggio in un comune però dove il PD non ha mai governato e dove la sua vittoria è stata considerata storica. E comunque nel confronto fra le liste, il PD di Mantovani è riuscito comunque a superare quello di Pierini (41,08% contro 36,87%).
L’emorragia di voti che hanno penalizzato Pierini saranno gli anticorpi che permetteranno al PD di ripensare a fondo la propria visione amministrativa a livello locale. Una sconfitta della persona e della segreteria locale , la sconfitta derivante da un approccio arrogante e presuntuoso verso la cosa pubblica. All’interno del PD lo si sapeva bene ma non si voleva riconoscerlo. Il re è nudo.