Martedì 4 luglio alle 17,30 Alex Zanardi ha fatto visita al Muro dei Campioni, realizzato dal writer Fabieke al Piazzale della Gioventù. Il Sindaco di Budrio Maurizio Mazzanti ed un consistente numero di persone hanno accolto il campione di origine budriese. Il Sindaco ha espresso tutta la sua gioia per la presenza di Zanardi, ringraziando: l’Amministrazione uscente ed il suo predecessore per aver organizzato l’evento, Fabieke per le opere realizzate, gli Amici di Piva per l’entusiasmo espresso attraverso le varie iniziative e Andrea Ferri, Presidente dell’Associazione “Bimbi in gamba”. La parola è passata poi a Zanardi, che con entusiasmo, gentilezza e una contagiosa carica emotiva ha reso speciale il pomeriggio budriese.
IL RITORNO A CASA
L’arrivo a Budrio di Alex Zanardi è – come per sua stessa ammissione – «un ritorno a casa, che mi fa pensare a mio padre e ai miei nonni, nati e vissuti a Budrio». Gli odori, i sapori, l’accento: tutto per Zanardi è famigliare e commovente, soprattutto pensando ai lunghi periodi trascorsi all’estero per le varie competizioni sportive. Il suo arrivo al Piazzale della Gioventù è defilato, la camminata che lo separa dal primo gruppo di persone racconta già tanto del campione di Castel Maggiore, entrato nel cuore di ognuno di noi attraverso il suo sorriso, che con candore ed umiltà porta i segni della rinascita e dell’unica vittoria possibile, quella di vivere la vita al massimo delle proprie capacità. Alcuni giornalisti televisivi lo fermano sotto al sole e Alex – ormai esperto – inizia ad esprimere la felicità per essere a Budrio e l’onore, «immeritato» (secondo lui), provato nel vedersi ritratto accanto ad altri grandi campioni dello sport mondiale. Zanardi riflette di nuovo su Budrio – definita: «la capitale mondiale della protesica» – legata anche alla sua «rinascita», passata attraverso le cure ricevute al Centro Protesi INAIL di Vigorso.
Finalmente Alex raggiunge il Muro dei Campioni e, dopo alcune parole pronunciate dal Sindaco Maurizio Mazzanti, comincia a raccontare il profondo significato attribuito allo sport, che può diventare fonte d’ispirazione per chiunque. «Il mio sudore – ribadisce l’atleta – vale come quello degli altri. Io ho solo la fortuna di avere una grande attenzione mediatica». I pensieri vanno poi alla disabilità, che deve essere vissuta come stimolo a dare sempre qualcosa in più. «Se a compiere un’impresa è un atleta disabile – sostiene con forza Zanardi – questo significa che i limiti non esistono, anzi esistono soltanto se decidiamo di porceli».
Vita, rinascita, ripartenza, tenacia, umiltà, spirito di sacrificio sono alcuni dei concetti che scandiscono il pomeriggio budriese di Alex: sempre sorridente, pronto a stringere mani, firmare autografi e fare fotografie. La luce potente che si irradia dai suoi occhi non si attenua certo parlando – seppur velatamente – dell’incidente, che il 15 settembre 2001 gli ha cambiato la vita: «le difficoltà sono fondamentali per migliorarci quotidianamente, rifiutando la paura di sbagliare».
ALTRI OBIETTIVI
Nonostante i 51 anni (da compiere il 23 ottobre) Zanardi è uno sportivo in piena attività, reduce dall’Iron Man disputato in Germania domenica scorsa. Gli obiettivi del 4 volte campione paraolimpico sono molti e riguardano – nell’immediato – la difesa dei titoli mondiali che detiene nelle varie specialità dell’handbike. Alex però non si pone limiti ed immagina ancora di poter gareggiare per tanto tempo, non dimenticando la passione per l’automobilismo. «Lo sport – ribadisce l’atleta di Castel Maggiore – è un eccezionale maestro di vita, che ti trasmette la disciplina, il senso del dovere e la volontà di non arrenderti mai davanti alle difficoltà, che diventano superabili attraverso il lavoro e la fatica». Le parole coincidono con l’esempio che Zanardi fornisce ogni giorno, senza compiacimento, rimanendo legato ai valori trasmessigli dai genitori. La pressione di essere una fonte d’ispirazione per molte persone si vince rispettando la propria identità. Le riflessioni non diventano mai dei precetti di vita, ma restano sempre dei consigli, delle indicazioni dettate dall’esperienza personale: ascoltare, vedere e respirare la stessa aria del campione di origine budriese tramette una grande voglia di fare, di spingersi oltre i propri limiti, di scoprire molto di più sulle nostre reali capacità. Zanardi continuerà, con la sua innata spontaneità, ad ispirarci e da budriesi non possiamo fare a meno di dirgli: torna presto Alex!
Leonardo Arrighi
Foto: Sergio Cardin