Budrio, cena sotto i portici con rievocazione storica della tombola

23 giugno, 2012

Il 23 giugno 2012, dalle ore 19:30, si terrà in Piazza Filopanti la Cena sotto i Portici, evento organizzato dalla Proloco di Budrio. Durante la serata sarà proposta la rievocazione storica della tombola, che si teneva già nella Piazza del Castello di Budrio nel maggio 1859. Mattatore della serata sarà Tiziano Casella.
La cena sarà allietata con la musica dei TamBudri.

LA TOMBOLA
Si trattava di tombola associata alla vincita di 1OO scudi Romani in cui i numeri venivano levati dalle più alte personalità del paese e leggiadre fanciulle in abito bianco mostravano il cartello del numero estratto dal balcone del Palazzo Comunale.
La tombola diventò immediatamente un evento per gli abitanti del paese tanto che da documenti ritrovati nell’archivio storico della Biblioteca Comunale risulta che Gaetano Coli e Giuseppe Magistris, i due famosi garibaldini budriesi, rischiarono di arrivare in ritardo e di mancare la partenza con Garibaldi dallo scoglio di Quarto, proprio a causa del gioco della tombola di paese.

MENU’ DELLA CENA
Durante la cena saranno serviti i seguenti piatti: pennette fantasia, arrosto con insalatina, dessert, acqua/pane/vino. Il costo è fissato in € 10,00, con cartella della tombola in omaggio.

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12 Commenti


  1. A volte succedono stranezze per me inspiegabili.

    Sotto il portico della chiesa di S.Lorenzo si può allegramente banchettare;Contando 5 passi verso l’interno dalla parte della chiesa, diventa inagibile per cause sismiche.Mah!

    • Ferruccio Bonaga

      Mi piacerebbe poter dare una spiegazione tecnica e seria ma temo che su questa pagina si affrontino i temi con ironia spesso fuori luogo.

      Con simpatia.

      Ferruccio

      • Coraggio Bonaga ci provi, se le Sue spiegazioni saranno tecnicamente comprensibili perchè dovrei/dovremmo ironizzare? non tema.
        Con altrettanta sincera simpatia.
        Beppe

        • Ferruccio Bonaga

          Non temo caro Beppe, la mia titubanza risiede nel fatto che sulla sicurezza e sulla vita delle persone non si deve ironizzare, mai.

          La mia ragion veduta deriva del fatto che mi occupo di ingegneria, strutturale compresa, da tempo, ho periziato direttamente la Chiesa di San Lorenzo successivamente l’intervento dei VVF nel doposisma (avendone anche seguito direttamente alcuni interventi di consolidamento strutturale alla copertura alcuni anni orsono) e certificato formalmente l’agibilità del portico su richiesta della Proloco proprio in previsione della manifestazione.

          Senza entrare troppo in disquisizioni tecniche:

          i VVF sono intervenuti in seguito alla caduta di calcinacci dalla volta della navata principale, in prossimità dell’altare; hanno riscontrato la presenza di alcune lesioni sulla volta stessa sempre in quella zona e ovviamente e cautelativamente hanno interdetto l’accesso a tutta la navata;

          in seguito la Curia di Bologna ha imposto la chiusura cautelativa di tutte le sedi di culto, a prescindere;

          fino a questo punto il comportamento è corretto, nel dubbio si sta dal lato dei bottoni.

          Passata la fase di emergenza si può/deve ragionare in termini più realistici.

          Le lesioni riscontrate dai VVF ci sono … ma già c’erano e loro certo non potevano esserne a conoscenza. Ovviamente il sisma non ha portato beneficio ma il quadro fessurativo era preesistente. I distacchi che si sono prodotti sono per lo più porzioni di intonaco e stucco, parti ornamentali. In più in quella zona sono appesi due angeli e con quali motilità stanno attaccati nessuno lo ha mai verificato (anticipo la battuta: hanno le ali ma non volano).
          Il complesso strutturale principale è quindi integro, sia nelle parti murarie verticali che nella copertura, con eccezione di una porzione della volta interna in prossimità dell’altare.

          In sostanza rimane vietato sostare sotto le volte, il distacco anche solo di un mattone che cade da 20 metri rimane un pericolo, ma la struttura non presenta alcun segnale che ne metta in pregiudizio la staticità (in parole povere non crolla).

          Con queste premesse dovrebbe essere evidente che il portico, che di suo non presenta alcun sintomo, rimane perfettamente agibile. Tant’è che i VVF, che pur l’hanno visto quel giorno, non hanno preso provvedimenti, e i locali soprastanti sono tranquillamente utilizzati.

          Non sono riuscito a sintetizzare più di così ma questa è una deformazione professionale e di questo mi scuso.

          Cordialmente.

          Ferruccio

          • Gentilissimo Bonaga,
            vivamente La ringrazio per avermi/ci dato una spiegazione chiara e comprensibile della situazione in cui versa la chiesa di S.Lorenzo.Ora mi
            rimane una domanda:Se la Curia per sicurezza ha inibito l’accesso a tutte le chiese ed edifici annessi del Vicariato,i portici su cui si appoggia parte della chiesa, di chi sono di competenza,della curia, o del comune?
            Io come tanti lo ignoriamo.
            Infinitamente grazie.

            Beppe

            Ps.Quando vuole, pure Lei è spiritoso; la battuta sull’angelo non è malvagia.

          • Ferruccio Bonaga

            Non ho letto personalmente le disposizioni della Curia, ma mi risulta si riferisse solo ai luoghi sede di funzione religiosa, quindi le Chiese in senso stretto e le Capelle secondarie.

            Relativamente al portico, come per tutti i portici del centro storico, si tratta di pertinenze del fabbricato corrispondente, quindi private, ma di uso pubblico.

            F.

            P.S. Apprezzo molto l’ironia, specialmente quando è profonda e intelligente. Quella dei finanzieri che non lasciano passare la radioattività è certamente di quel genere, ma ci sono contesti in cui fatico ad approvarla.

  2. Giuiseppe Barilli

    Sig. Beppe ragioni un po’: se la porta della Chiesa è chiusa che pericolo ci può essere?
    Si ricorda quando in Italia non si fecero le centrali nucleari per via delle radiazioni? E le radiazioni delle centrali fatte in fatte in Francia? Semplice: alla frontiera c’erano i finanzieri che non le facevao entrare nel territorio italiano.

  3. Antonio Menarini

    Caro Ferruccio Ti ringrazio per la Tua sintetica ma tranqulizzante spiegazione sullo stato della Chiesa di S. Lorenzo. Molti in paese pensavano che la cosa potesse essere catastrofica, ma mi pare dal Tuo scritto che così non è. Se il sisma si stabilizza si può pensare alla riapertura della Chiesa in un tempo ragionevolmente breve, diciamo per l’autunno? Ti ringrazio se vorrai ulteriormente tranquilizzarci. Saluti

  4. Ferruccio Bonaga

    Caro Antonio,
    il “paese” ha straordinarie potenzialità, in tutti i sensi, ma purtroppo anche qualche pecca, una di queste è che alcuni tuttologi “lo sanno per certo” e influenzano e convincono tanti altri.

    Credo sia di questo giorni l’invio da parte della Curia ai parroci un vademecum sulle procedure, tecniche e amministrative per riaprire le chiese. Se non necessitano lavori si dovrebbe trattare di qualche giorno (penso a Pieve e Olmo dove mi dicono non esserci problemi), se al contrario ci saranno lavori da fare, anche per piccoli interventi, dipenderà dalla disponibilità delle imprese.
    Per San Lorenzo, considerando un intervento del tipo di quello già realizzato alcuni anni orsono, si possono ipotizzare lavori per 4/6 settimane. Considerando agosto che potrebbe essere un mese perso, i tempi per il finanziamento e l’appalto, si potrebbe avere la Chiesa agibile entro ottobre. Ambizioso ma non impossibile.

    F.

  5. Antonio Menarini

    Caro Ferruccio , ti ringrazio ancora per la Tua disponibilità ad offrire notizie sullo stato delle chiese ai budriesi che, come tu stesso dici, a volte si fanno influenzare dai tuttologi. La parola di un competente e per di più personalmente impegnato nella questione è senza dubbio una notizia rassicurante e che apprezzo. Grazie.

    • Gentilissimo Antonio Menarini,
      sono dispiaciuto di intervenire nel pacato nonchè rassicurante commento del Sig.Bonaga il quale nell’asserire che Budrio oltre a molteplici potenzialità possieda alcuni “tuttologi”, si dimentica l’esistenza di una vasta categoria di”pressapocologi”.E’ di alcuni giorni orsono(e questo è certo) che la Curia si sia allineata alle disposizioni governative sul ritorno all’agibilità delle chiese non colpite dal sisma del 20 e 29 maggio, concedendone l’apertura il 29 luglio.
      Rimangono chiuse al culto quelle colpite anche minimamente, fino al raggiungimento
      tramite sistemazione,della piena agibilità.
      Per la chiesa parrocchiale di S.Lorenzo,le cui funzioni saranno sostituite dalla chiesa di S.Agata in via Marconi, (uscita indenne dal sisma),non si hanno notizie certe sul danno,
      nè quando possa essere riaperta al culto.
      Tutto questo,per Sua informazione.
      Con immenso rispetto.

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