Cesario: “Tre anni di ritardo sull’area ex COOP” [L’INTERVISTA]

26 luglio, 2012

Supermercato, alloggi e negozi. E’ estremamente in ritardo il comparto residenziale-commerciale che doveva sorgere nell’area ex COOP (via Edera). Budrio Next ha incontrato Giuseppe Cesario, ex presidente della commissione consiliare Tutela e Assetto del territorio, per capire le decisioni che, nel passato mandato amministrativo, furono prese per ridare servizi e commercio a un’area oggi in forte difficoltà.

Qual’è stato l’accordo messo in campo per ridare forza commerciale a quest’area?

Il trasferimento della COOP nella zona Creti nel febbraio 2008 era condizionato all’impegno di COOP Adriatica di riqualificare l’area di via Edera e di mantenere un punto vendita nella nuova costruzione.
Questa era una condizione imprescindibile per affrontare i disagi di quella parte del paese densamente abitata, che veniva privata di un punto vendita alimentare facilmente raggiungibile.

Qual’era il progetto per l’area?

La COOP avrebbe dovuto realizzare 27 appartamenti in due palazzine, di cui 3 sarebbero stati ceduti gratuitamente al Comune per farne alloggi domotici, cioè fruibili per l’handicap. Inoltre COOP si impegnava a realizzare a proprie spese una struttura di vendita del settore alimentare di circa 400 mq (con annesso magazzino di 230 mq), più altri 360 mq per ulteriori usi commerciali, con relativi parcheggi; e realizzare anche le opere di urbanizzazione e le due rotonde Edera-Partengo ed Edera Frati, oltre agli attraversamenti pedonali protetti e i percorsi pedonali e ciclabili.

Quali i tempi concordati?

I ritardi di Enel nello spostamento della cabina elettrica e soprattutto la poca voglia di COOP Adriatica di impegnarsi realmente in quell’opera, determinarono già un primo anno di ritardo. Infatti solo il 1° aprile 2009 venne approvato dal consiglio comunale, coi voti della maggioranza e l’astensione della minoranza, l’accordo tra il Comune di Budrio e COOP Adriatica. 
I tempi di attuazione concordati erano i seguenti: entro la fine di maggio 2009, COOP Adriatica doveva presentare il Piano Urbanistico Attuativo (PUA), ed entro novembre 2009 doveva predisporre gli atti e ottenere i pareri necessari per approvare il PUA e quindi ottenere il permesso di costruire; e infine doveva iniziare i lavori entro 6 mesi dal rilascio del permesso e ultimarli entro 3 anni dal loro inizio (maggio 2013). Entro trenta giorni dalla ultimazione dei lavori doveva avvenire la formale cessione e consegna dei 3 alloggi al comune di Budrio.

Quindi, perchè i ritardi? 

Dopo l’approvazione il 29 ottobre 2009 della variante adottata nell’aprile precedente, non si è mosso nulla per un anno e, a dimostrazione della scarsa volontà di onorare quanto concordato, COOP Adriatica vendeva alla cooperativa edile ITER di Lugo (Ra) gli impegni presi sull’investimento privato e sulle opere pubbliche. E’ in quel frangente che poteva essere più determinata e sostenuta l’iniziativa dell’amministrazione comunale, mentre la crisi economica cominciava a mordere pesantemente.

Poi come è andata?

Il 24 novembre 2010 venne approvata in consiglio comunale la nuova variante con alcune modifiche richieste dal nuovo soggetto attuatore: rimasti invariati gli impegni, i dati complessivi e la tipologia dell’intervento, veniva cambiata la forma dei due edifici, un po’ più alti, il numero degli appartamenti passava da 27 a 30 e si spostava in avanti di 7 mesi l’ultimazione lavori (da maggio a dicembre 2013).
C’è poi voluto poi un altro anno per l’abbattimento del vecchio edificio e adesso abbiamo Piazza della Repubblica rasa al suolo. Ora bisognerebbe chiedere alla nuova Amministrazione quanto corrispondano al vero le voci sulle ipotesi di gravi difficoltà della cooperativa Iter e di cessione dei diritti e dei doveri ad altro attuatore. 
Sembra una catena di Sant’Antonio con tutti gli anelli vuoti, fatta apposta per prendere in giro l’amministrazione comunale e soprattutto i cittadini budriesi. 
Certo, con la crisi attuale non si compra, non si vende e quindi non si costruisce, ma non si può nemmeno aspettare col le mani in mano che passa a ‘nuttata.

Quale morale trarne?

Con la crisi della finanza pubblica, sugli accordi di concertazione si sono scaricate molte aspettative per la realizzazione di opere pubbliche, ma bisogna stare attenti ed avere il giusto equilibrio senza chiedere troppo agli attuatori, altrimenti, specie in un periodo di crisi come questo, si corre il rischio di ottenere l’effetto contrario e soprattutto di scaricarne il prezzo sul prodotto finale a spese del cittadino acquirente.

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4 Commenti


  1. Chiedo cortesemente a Cesario : in quale anno è stato previsto l’ insediamento commerciale nella zona Creti ; in quale anno è stato presentato il progetto Coop per detto intervento ; gli estremi documentati degli accordi vincolanti di detto intervento legati alla dismissione del precedente SMK. Grazie

    • Rispondo al signor Marcello.
      Sul primo quesito sarò preciso: il piano integrato della zona Creti fù approvato nel consiglio comunale del 22 febbraio 2005.
      Sulle altre due domande non lo posso essere perchè non sono a Budrio e non riesco a documentarmi.

  2. Ringrazio e resto in attesa

  3. Quesiti opportuni ; speriamo che siano indicati atti e documenti precisi , non interpretazioni o accordi verbali ; ricordarsi sempre che la Coop è un soggetto privato .

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