Si è chiuso il sondaggio, lanciato da Budrio Next, sul tema delle centrali a biomassa nel territorio del Comune di Budrio.
Il 49,46 % dei votanti boccia gli impianti, sostenendo che “porteranno svantaggi alla salute del territorio agricolo e a quella dei cittadini che vivono nei pressi”. Solo un 6,45 % definisce le centrali “un’ottima scelta, in quanto giusto mettere a disposizione il territorio agricolo per produrre energia”. Un 44,09% ammette di essere favorevole alla costruzione, ma solo se “viene garantita la sostenibilità ambientale”.
Il sondaggio conferma quindi i dubbi del Comitato per l’Ambiente di Mezzolara e di una buona parte dell’opinione pubblica, perplessi e titubanti nei confronti delle modalità e delle caratteristiche del progetto delle centrali di prossima realizzazione.
Il nuovo sondaggio, online da oggi, riguarderà invece il tema della sicurezza in paese.
Al di là del merito (anch’io ho dubbi e riserve sull’argomento), non condivido affatto il titolo. Alla luce dei risultati, mi sembra una evidente forzatura per piegare il dato in un determinato verso. Su questa linea allora perchè non intitolare “Biomasse: uno su due le approva”? La verità è che il sondaggio indica – con tutti i limiti di rappresentatività che sono certo anche chi l’ha ideato riconosce – una polarizzazione di posizioni che solo continuando il confronto e il dibattito è possibile superare. Un possibile titolo? “Biomasse: la comunità si divide”. Lungi da me dal pensare che chi fa giornalismo debba dismettere le proprie idee, ma è bene che siano trasparenti e non occultate dietro un impossibile “al di sopra delle parti”.
Gentile Assessore Naselli,
quando il giornalista è chiamato a formulare il titolo di un articolo, lo fa dovendo sottostare alla brevità con cui questo deve essere redatto.
In codesta brevità, il giornalista cerca di riportare la notizia principale, ovvero la considerazione più rilevante che emerge dall’articolo.
Il fatto che quasi il 50% dei votanti bocci ‘tout court’ le centrali a biomassa e lo faccia, oltremodo, con motivazioni assai rilevanti quali la salute dei cittadini e del territorio, rappresenta senza dubbio la ‘notizia giornalistica’ principale che si evince dall’articolo.
Non è quindi una scelta di parte quella di redigere quel titolo, nè un modo occulto, come Lei riporta, per nascondere una propria idea, ma solo una interpretazione e commento dell’articolo in questione, operazioni considerate legittime per il giornalista.