Budrio, ricominciano le scuole. Intervista all’Assessore Luisa Cigognetti

17 settembre, 2012

Ricominciano oggi, a Budrio, le scuole di ogni ordine e grado. Sono 2.072 gli alunni che tornano sui banchi, di cui 142 ai nidi, 506 alla scuola materna, 795 alle elementari e 485 alle medie. Più quelli delle scuole superiori.
Negli ultimi mesi, su Budrio Next, sono stati tantissimi i commenti dei budriesi sul tema istruzione e, per fare il punto della situazione a inizio anno, abbiamo incontrato Luisa Cigognetti, Assessore alla scuola.

Luisa, parlaci del tuo insediamento come assessore.
Il mio mandato è cominciato in un momento molto caldo per quanto riguarda l’Istituzione scolastica. Mi sono buttata a capofitto a studiare questa materia visto che in passato non mi ero mai occupata così nel dettaglio di questi temi e devo dire che, una delle cose che mi ha fatto più piacere, è scoprire quanto buoni e validi siano i servizi scolastici a Budrio.

E’ difficile Luisa, nel contesto attuale, continuare a garantire questi servizi?
Senza dubbio, le difficoltà sono tantissime. Il governo Berlusconi ha tagliato fondi e risorse e Monti non sta investendo in quello che, non solo è un diritto fondamentale del cittadino, ma ha anche un ruolo centrale nella sua formazione. La scorsa settimana il ministro Profumo ha detto che tutti gli insegnanti dovranno avere a disposizione un tablet: fermo restando che sarebbe una cosa sicuramente positiva, mi sembra solo un proclamo in un contesto che deve fare i conti con la mancanza di risorse economiche.

In questa situazione difficile che mi descrivi, come si è mosso il Comune di Budrio?
Abbiamo dovuto, necessariamente, sostituirci allo Stato, istituendo una nuova sezione di scuola comunale e intervenendo nel sostegno ai diversamente abili nelle scuole, visto che i finanziamenti destinati sono sempre meno. Per fare questo, l’amministrazione comunale, nel passato mandato, ha aumentato l’IRPEF comunale; e questo perchè il sacrificio fosse diviso equamente tra i budriesi e non solo tra i genitori dei figli interessati.

Parliamo di scuola materna. In questi anni Budrio sta vivendo il fenomeno baby boom, ovvero i bambini che metteranno piede per la prima volta all’asilo saranno molti di più di quelli degli anni passati. Per ovviare al problema della mancanza di spazi, quest’anno, sarebbe già dovuta esser pronta la nuova scuola materna in zona Romantica a Budrio. A che punto siamo e perchè questi ritardi?
Se a gestire la realizzazione della scuola della Romantica fossero gli operai del Comune i lavori sarebbero già partiti a settembre. Invece a gestire la costruzione sono gli attuatori del comparto edilizio attorno, e dato che i lavori edilizi non partono, anche la scuola è al palo.
Ad oggi posso dire che sono partite le fideiussioni e i cantieri dovrebbero aprirsi a breve, pertanto confidiamo che la scuola sia pronta per l’inizio dell’anno accademico 2013/2014.

Nell’attesa, il Comune ha sistemato degli spazi in via Martiri Antifascisti, nei pressi della stazione dei Vigili del Fuoco..
Sì, sono molto soddisfatta perchè i lavori di messa a punto degli spazi hanno dato ottimi risultati e le aule sono belle, accoglienti e a prova di bambino. Dato che le sezioni di materna resteranno qua solo un anno (poi dal 2013 si sposteranno alla nuova materna alla Romantica, ndr), abbiamo anche già valutato la possibilità per il futuro di utilizzare queste sezioni come “succursale” per gli alunni delle scuole di Budrio. E questo per evitare di aver speso denaro pubblico per una sistemazione solo di un anno.

Nella scuola di via Martiri Antifascisti avete adottato un sistema di commistione tra scuola statale e scuola comunale…
Quest’anno abbiamo avuto il problema di mancanza di sezioni per le quali lo stato ci ha fornito un solo insegnante. Per questo abbiamo attuato un progetto pilota andando a integrare la scuola comunale con quella statale, proprio negli spazi di Martiri Antifascisti. In questa maniera siamo riusciti ad ovviare alle mancanze statali e a garantire comunque il servizio. Questo è un progetto abbastanza unico nel suo genere e mi ricorda quando, alla fine degli anni’60, la sinistra bolognese introdusse il tempo pieno nelle scuole, proprio creando una sinergia tra scuola comunale e statale.

Al Polo Scolastico G.Bruno è stato nominato Massimo Giorgini, quale nuovo preside…
Sì, abbiamo già avuto un incontro e devo dire che sono rimasta colpita da alcune sue idee in merito al rilancio del polo scolastico, che in questi ultimi anni è stato in sofferenza e non ha saputo reggere la concorrenza degli istituti di città. La proposta è quella di modellare l’offerta formativa alle competenze del territorio, per esempio pensando a un collegamento con il settore protesico.

A seguito degli eventi sismici della scorsa primavera, l’IPIA ex Fioravanti si trasferirà a Budrio, in quanto dichiarata inagibile la sede di Molinella. Questo rappresenta un vantaggio per il Comune di Budrio?
Ci dispiace molto per quanto successo all’IPIA a Molinella e daremo ospitalità ai suoi studenti nel migliore dei modi. Ma per noi, questa situazione, rappresenta comunque un disagio, anche se sarà per un solo anno. Per esempio l’IPIA ha bisogno di laboratori e per questo saranno realizzate delle strutture esterne per ospitarli. Il punto è che ogni territorio deve avere le scuole che si può permettere e un Comune di 18 mila abitanti non può pensare di avere ogni specializzazione. Ora sto lavorando di concerto al comitato degli studenti pendolari della T-PER (ex FER, ndr) per cercare di ottenere l’aumento delle corriere del mattino, in particolare per i ragazzi di Cento e Malalbergo che sono iscritti all’IPIA e ora si trovano a dover venire fino a Budrio tutte le mattine.

Chi paga per gestire il trasferimento dell’IPIA a Budrio?
I finanziamenti li riceve la provincia. Il Comune non ha spese dirette, ma ha solo quelle indotte, ovvero tutto il lavoro che facciamo per seguire le operazioni di trasferimento.

Ha scatenato moltissime polemiche il fatto che da quest’anno, gli alunni di prima media saranno obbligati a scegliere un modello orario basato su 6 ore al giorno per 5 giorni. Quale modello l’Assessore alla scuola avrebbe adottato?
Senza giri di parole, credo che la scuola dell’obbligo debba garantire la libertà di scelta sull’orario. E questo per venire incontro alle esigenze delle famiglie e degli alunni. Come amministrazione abbiamo fatto intendere alla direzione scolastica che, qualunque decisione la scuola, nella sua autonomia, avesse preso, il Comune si sarebbe attrezzato di conseguenza per mettere in campo mezzi e strumenti per rendere fattibile la gestione concreta di quel modello. Pochi giorni fa siamo riusciti a inserire un bus aggiuntivo per gli studenti delle frazioni, per fare in modo che non arrivino a casa oltre le 15:00 del pomeriggio. Certo, questo scuolabus ci costerà 20 mila euro l’anno. Ma è necessario.

Quale credi che sia la ricetta per far funzionare al meglio la scuola nel nostro paese?
Le parole chiave sono “fare sistema”. Dobbiamo mettere insieme una rete di rapporti sinergici tra le varie realtà territoriali e le scuole, sfruttando le competenze e le potenzialità del nostro paese. Penso, per esempio, a stage e collaborazioni degli studenti con le realtà lavorative locali. Il Comune deve mettersi in campo, usando le sue conoscenze per aiutare i ragazzi a trovare occupazione. Questa è la sfida più grande. Inoltre sarà molto importante continuare a sviluppare l’agenda digitale, così come abbiamo fatto alle scuole elementari dove, entro la fine dell’anno, sarà in funzione un sistema informatizzato per la rendicontazione dei pasti di ogni bambino.

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12 Commenti


  1. Vogliamo parlare dei libri di testo che costano un casino?
    Lo so che non è compito del comune e tantomeno dell’assessore ma noi genitori siamo costretti quasi a un mutuo per mandare i nostri bambini a scuola.

  2. Caro Antonio,
    Tu non sai quanto vorrei sbagliarmi,ma si stà delineando il “modus operandi” di questa amministrazione che interviene su tutto, e col motto “Vorrei ma non posso” nulla cambia.
    Mi associo a Te nell’augurare buon lavoro all’assessore Cicognetti.

  3. Mi permetto, Antonio carissimo, di correggere i dati da Te riportati.
    Su 146 genitori (di bambini che l’anno scorso frequentavano la 5a elementare)intepellati sull’orario scolastico 44 erano favorevoli ai 6 giorni, 91 contrari 1 astenuto 1e 10 non hanno risposto.Da tali dati da me raccolti (sondaggio scritto e firmato dagli interessati, per cui attendibilissimo) e personalmente consegnati sia alla Dott.ssa Parma che al Signor Sindaco si nota che circa un terzo era favorevole ai 6 giorni e non un quarto come appare dai tuoi conteggi.Trattasi di minoranza, d’accordo , ma molto cospicua e per nulla trascurabile.
    Mi associo nell’ augurare buon lavoro all’Assessore Cicognetti

  4. Egregi, faccio solo una piccola considerazione generica. Se siamo arrivati a questo punto la colpa non è solo della politica ma anche delle persone che se ne sono disinteressate delegando ad altri.
    Discorso lungo e che andrebbe approfondito, in buona sostanza occorrerebbe un maggiore impegno personale sulla cosa pubblica, è molto faticoso e spesso poco gratificante ma è l’unica strada.

    • Caro Casalini, con questo Tuo commento vorresti dire,che i genitori si sono disinteressati degli orari di frequenza alla scuola dei propri figli delegando la decisione ad altri?Vorresti dire che il distretto scolastico ed il sindaco in particolar modo il nostro,nulla hanno potuto se non decidere in autonomia data l’ignavia dei genitori? Ma hai seguito la vicenda?

      Cari saluti

      • Beppe, hai travisato il commento.
        Non mi rivolgo ai genitori in questo specifico caso ma al disinteresse generale che si ha sul bene pubblico o sui problemi che riguardano gli altri. Ti faccio un esempio: secondo te, un cittadino medio che non viene direttamente toccato dal problema degli orari delle scuole medie si prodigherà e spenderà il proprio tempo per trovare una soluzione ? Secondo me no.
        E questo vale per tutti quegli argomenti che non ci riguardano. Banalmente penso alle migliaia di persone che hanno problemi col lavoro e delle quali non ci si interessa, tanto non ci riguarda… Ma è solo un esempio, potremmo generalizzare in tutti i campi.
        Bisogna ricostruire una rete di relazioni che faccia sì che un problema serio come questo venga percepito tale anche da chi non è direttamente coinvolto, per questo credo che ci sarà moltissimo lavoro da fare.

      • intervengo solamente per precisare che la decisione sul modello orario è stata presa dal Consiglio dell’Istituto Comprensivo di cui fanno parte rappresentanti dei genitori, degli insegnanti, del personale ATA oltre alla Dirigente. Il Sindaco e l’amministrazione non hanno potere decisionale in merito. Questo perchè esiste l’autonomia scolastica.
        Vedo che costantemente si dimentica questo piccolo particolare. E segnalo che la decisione è stata presa dal consiglio all’unanimità. Parrebbe evidente che i rappresentanti dei genitori non abbiano rappresentato bene i loro elettori. Immagino che alle prossime elezioni che si terranno fra poche settimane, i genitori saranno maggiormente interessati a scegliere chi li rappresenterà in consiglio.
        Cordialmente,
        Giacomo Lamberti

        • Carissimo Giacomo Lamberti,
          la Sua precisazione è corretta,ciò non toglie però che sindaco e amministrazione, cerchino tramite il dialogo con il distretto scolastico ed il consiglio dei genitori, di far prevalere il buon senso.Lei che è informatissimo su tutto, sà che ciò sia stato fatto?

  5. Mi trovo in parziale accordo col sig. Giacomo Lamberti.
    Ha ragione quando dice che la fatidica decisione sulle scuole medie è stata presa dal consiglio di Istituto, che è un organismo autonomo. E’ però da sottolineare (come precisa anche Lamberti) che una decisione così importante sia stata presa all’unanimità, segnale che fa capire che probabilmente qualcuno non ha capito bene quello che stava succedendo.

    C’è però da dire anche un’altra cosa: vogliate rileggere il primo commento, a firma Giulio Pierini, a questo articolo apparso su Budrionext http://www.budrionext.it/?p=2582
    L’allora candidato sindaco Pierini risponde con estrema sollecitudine ad una richiesta firmata da tanti genitori, che chiedevano un aiuto per risolvere una situazione disagevole per loro e per i loro bimbi.
    Con un sublime stile politichese del “lascia intendere tutto senza dire nulla”, Pierini risponde con frasi tipo “quella della scuola mi sembra una scelta da rivedere” oppure “Serve un ripensamento” oppure “Una volta introdotta questa flessibilità”.
    Tutte frasi ad effetto, che diventano molto “pesanti” se si considera che le sta dicendo un ragazzo che si gioca il primo ballottaggio nella storia di Budrio, a 4 giorni dall’aperture delle urne.
    Poi una volta diventato sindaco, quando in consiglio comunale l’ho interrogato sull’argomento, Pierini ha risposto facendo spalluce e dicendo che lui ci ha provato, ma l’autonomia scolastica non consente interferenze esterne … (c’è il video).

    Concludendo, sig. Lamberti, credo che se molti genitori sono arrabbiati con l’Amministrazione (erroneamente) è perché qualcuno dell’Amministrazione (erroneamente) ha fatto dichiarazioni che forse doveva evitare.

    Gabriele Carlotti

  6. Sono felice di questo ritrovato interessamento da parte dei genitori. Anni fa vivemmo anche noi un bel problema, riguardava sempre le 30 su 5 ma, in quel caso, noi famiglie ne avevamo assolutamente bisogno e una sola classe non bastava a coprire la richiesta. Risulta? Siamo stati ignorati completamente. Solidarietà da altri genitori non coinvolti? ZERO. Perché? Perché a quelli con figli in III e in II media non importava ma non importava nemmeno a quelli con i figli ancora piccoli, alle elementari … erano ancora piccoli, non era ancora un loro problema.
    Purtroppo questa unione tra genitori è sempre mancata, le direzioni scolastiche lo SANNO e ci giocano: ma non lo avete ancora capito?
    Alle medie i genitori arrivano agguerriti per poi lasciar correre in seconda, sparire in terza che, tradotto significa: “ti ascolto con attenzione oggi, faccio finta di cercare di venirti incontro tanto domani te lo sei già dimenticato e dopodomani te ne vai…”
    Personalmente ormai ho tutti i figli alle superiori non a Budrio, quindi i nostri problemi non sono più qui ma questo non significa che, se questa unione esistesse, non sporadica e all’occorrenza, non ne farei parte, anzi…
    Concludo spezzando una lancia sulle penultime elezioni dei genitori al Consiglio di Istituto: non c’erano candidati, me lo ricordo bene, e si elemosinava a destra e a sinistra persone anche solo per raggiungere il numero. Comitati dei genitori per cose varie? il numero dei presente è praticamente insignificante. Comitati esterni per gestire problemi importanti? ZERO ASSOLUTO. Smettiamola dunque di puntare il dito su gli unici genitore che, nel bene o nel male si sono messi a disposizione in questi anni e non hanno parlato (credo) esclusivamente di questo problema, mettiamoci una mano sulla coscienza tutti perché ne siamo tutti colpevoli.
    Mi auguro e vi auguro tanto che le cose stiano veramente cambiando.
    Saluti

  7. Capitolo chiuso, ma che nessuno ci pensi più non concordo: lo vada chiedere a quei genitori che volevano l’orario su sei giorni e si trovano i figli (quelli delle frazioni principalmente) che pranzano dalle 14.45 in poi con preclusione a qualsiasi attività extrascolastica tipo sport, musica, danza ecc.

    • cavolo, ha ragione!!! Ecco perchè mia figlia non riesce mai a rimettere in ordine la sua camera, perchè pranza alle 14.45. Magari se le togliessi (ordine sparso) le amiche, pallavolo, FB, il programma preferito, feste, compleanni, ritrovi vari in parrocchia,chissà …

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