La rabbia dei budriesi, “Non si puo’ morire cosi'”. E sull’incidente di Jacopo la Provincia si difende coi numeri

20 settembre, 2012

In paese non si parla d’altro. Il nome di Jacopo corre veloce fra i pensieri e nelle parole dei budriesi, scioccati dalla morte del ragazzo di nemmeno 11 anni. Il sentimento che prevale è quello di rabbia; rabbia per una morte facile, inutile, arrivata senza chiedere permesso nel giro di pochi attimi, quelli dell’incidente sulla San Vitale. E anche sul web i budriesi non perdono occasione per ricordarlo. Molti non l’hanno mai conosciuto, ma non importa. Per molti genitori, su quella strada quella mattina, poteva esserci anche il figlio loro. Ariella, su Facebook scrive: “Una tragedia che ti lascia senza parole e con una gran angoscia. Da mamma, un pensiero ai suoi cari” e Massimo lo saluta: “Ciao piccolo amico sarai sempre nel mio cuore”.

NON SI PUO’ MORIRE COSI’. RABBIA SULL’INCIDENTE DEL PICCOLO JACOPO
C’è anche chi, in paese, chiede che vengano presi provvedimenti per aumentare i livelli di sicurezza. Cristina, su Facebook, scrive direttamente nel profilo di Giulio Pierini: “Gentile Sindaco, Le scrivo queste parole con un dolore enorme nel cuore” perchè “Iacopo era spesso con mio figlio, erano cari amici. La prego faccia tutto ciò in suo possesso per evitare che si ripeta una tragedia di queste dimensioni”, perchè “noi Budriesi sappiamo quanto sia pericoloso l’incrocio di Prunaro sulla San Vitale e quanti incidenti vi siano avvenuti e quanto vadano forte le auto su questa strada. La prego faccia qualcosa”.
C’è anche chi, attacca duro le Istituzioni e la politica, Giuseppe scrive: “Sono 20 anni che Prunaro ha proposto una richiesta, con petizione, e il risultato è un’altro angelo che paga per la negligenza che solo la nostra politica possiede”. E ancora: “In quel tratto sono morte diverse persone, tutti lo sapevano ma poco è stato fatto. E’ ora di prendersi un bell’impegno, anche a nome di Jacopo”.

LA PROVINCIA SI DIFENDE COI NUMERI: “INCIDENTI DIMINUITI, PER JACOPO E’ STATA UNA TRAGICA FATALITA’
La Provincia è intevenuta, con una nota, sull’incidente mortale: “La strada provinciale San Vitale, trasferita dall’Anas alla Provincia a fine 2001, è stata oggetto in questi ultimi anni di ingenti investimenti da parte della Provincia di Bologna; tra questi sono compresi interventi di pavimentazione, messa in sicurezza e riqualificazione di segnaletica, manufatti e guard rail e interventi straordinari di messa in sicurezza e razionalizzazione di intersezioni”.
“In totale – si legge nel comunicato – sono stati investiti dal 2002 ad oggi più di 8 milioni di euro. A questo si aggiunge l’installazione dei tre autovelox che in parte sono stati disattivati per le continue modifiche dei disposti normativi che ne regolano il posizionamento.
Tutti questi interventi, prioritariamente effettuati in funzione del miglioramento della sicurezza stradale, hanno portato ad una costante riduzione dell’incidentalità dal 2002 al 2011: il totale degli incidenti è calato del 49%, il numero dei feriti del 53% e il numero dei morti del 33%. Questo purtroppo nulla toglie alla disgrazia di ieri che, come si desume dalla ricostruzione della dinamica dell’incidente, sembra la conseguenza di una tragica fatalità”.

FERMATE DEI BUS SUL CIGLIO DELLA STRADA, SENZA STRISCE PEDONALI
Una fermata sul ciglio della strada, senza pensilina, senza attraversamento pedonale, in una strada ad alta percorrenza soprattutto negli orari di inizio e fine lavoro. Non è l’unica a Budrio, e non l’unica in provincia e in regione. Flavio, su Facebook scrive: “I figli dei miei vicini aspettano l’autobus sul ciglio della strada davanti alla chiesa di Armarolo. Nemmeno una pensilina e le auto che sfrecciano a più di 100 chilometri orari. La mia compagna è incinta e si rifiuta di prendere l’autobus a queste condizioni. E questo sarebbe un servizio pubblico?”. E’ vero che l’incidente di Jacopo potrebbe essere stato causato dalla stessa disattenzione del bambino, ma è altrettanto sempre più frequente incorrere in fermate bus poste in situazioni di alto disagio, spesso proprio in prossimità della linea che limita la careggiata, senza una segnaletica con luci lampeggianti o strisce pedonali che facilitino l’attraversamento.

DOMENICA, BICICLETTATA DELL’ASSOCIAZIONE ECO, CON MAZZO DI FIORI PER JACOPO
Domenica mattina, la Biciclettata di Settembre, promossa dall’Associazione ECO di Budrio, aveva casualmente in programma il passaggio da Canaletti di Budrio, luogo dell’incidente mortale. Gli organizzatori hanno fatto sapere che, nell’occasione, sarà depositata una corona di fiori alla fermata delo scuolabus “per ricordare Jacopo e per sensibilizzare tutti ad avere più rispetto di ciclisti e pedoni in quanto le strade non siano considerate un’esclusiva di chi usa solo i mezzi a motore”.

Facebooktwittergoogle_plusmail

Commenta via Facebook


2 Commenti


  1. Ci vuole un bel coraggio, dopo una simile tragedia, a fare dichiarazioni di questo tipo, che é stata una tragica fatalità, che il numero degli incidenti é diminuito, quasi a volersi pulire la coscienza, ed evitare di individuare le negligenze.
    Questo è puro cinismo.
    Addio piccolo Jacopo, la tua dipartita in particolare, come quella di qualunque altro, mi suscita sconcerto e tristezza.
    Spero che tutto questo non sia successo invano.

    Nicola.

  2. Sono d’accordo su tutto quello che scrive Nicola e aggiungo la mia partecipazione all’immenso dolore della famiglia. Penso anche al fratellino, in tenerissima età, a cui si dovrà cercare di risparmiare, per quanto possibile, le conseguenze di una perdita tanto crudele.

Lascia un commento


Il tuo commento sarà pubblicato al più presto una volta sottoposto a moderazione. I campi contrassegnati con * sono obbligatori.