Il dolore dei genitori di Jacopo: “Valutiamo azione legale contro Provincia e Comune di Budrio”

22 settembre, 2012

Vogliono giustizia i genitori del piccolo Jacopo, morto travolto da un auto a Canaletti di Budrio, mentre andava a prendere lo scuolabus. “Nessuno ci può restituire nostro figlio – ha detto il padre Marco a Il Resto del Carlino – ci batteremo affinchè nessun altro perda la vita”. E per farlo lui e Catia, mamma di Jacopo, hanno già preso un avvocato. “Il colpevole – ha detto Marco – non era a bordo della Panda che ha travolto Jacopo, ma sono gli enti che avrebbero dovuto assicurare maggiore sicurezza in quel tratto di strada”. Per questo “valuteremo azioni legali contro la Provincia o l’amministrazione comunale di Budrio”.

I GENITORI: “CI BATTEREMO PERCHE’ NON SUCCEDA PIU”
Troveranno la forza di andare avanti Marco e Catia e lo faranno “perchè nessuno rischi più la vita su quel tratto di strada”.
“Quello che è successo a mio figlio – spiega Catia – poteva succedere ad altri. Anche io tante volte ho preferito non andare a fare la spesa a piedi, qui al Plenty Market, a pochi metri di distanza da casa, per paura di essere investita. Non è possibile che si perda la vita mentre si va a scuola o mentre si portano via i rifiuti. Mancano, per esempio, le banchine degli autobus, che eviterebbero tanti disagi”.

PIERINI: “STRISCE NON CONSENTITE FUORI DAI CENTRI URBANI”
“Sappiamo che quel tratto ha problemi di velocità e sicurezza, soprattutto di notte e abbiamo programmato un incontro con la provincia”, ha detto il primo cittadino. E sul fatto che molti abbiano ravvisato la mancanza di strisce pedonali nelle adiacenze della fermata dello scuolabus, il Sindaco ha detto: “Non ci sono perchè fuori dai centri urbani non è consentito”.

MEZZOLARA CALCIO, DOMENICA CON IL LUTTO AL BRACCIO
Jacopo amava il calcio e lo giocava nella squadra di paese, negli esordienti a 9. Il suo allenatore, Mauro Gualandi, lo ricorda come un bimbo preciso e buono. Domenica tutte le squadre biancoazzurre giocheranno con il lutto al braccio.

I COMPAGNI DI CLASSE IN AULA CON LA PSICOLOGA
La preside della scuola media Quirico Filopanti, che Jacopo aveva cominciato a frequentare da due giorni, ha inviato ai genitori un messaggio di cordoglio a nome della scuola. I compagni di classe di Jacopo, quelli con cui aveva da poco finito le elementari, sono stati radunati in aula dalla psicologa Eleonara Motta.

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7 Commenti


  1. purtroppo in italia le cose si mettono a posto sempre dopo la tragedia…

  2. Non credo che non ci sia modo di mettere in sicurezza le strade del nostro comune. A Guarda di Molinella c’è un semaforo che diventa rosso se un’auto supera i 50 km/h, è già qualcosa.
    Invito il signor sindaco (oppure la polizia municipale, così presente durante le giornate di mercato per riscuotere le tasse dagli ambulanti, ma tristemente latitante gli altri giorni) a fermarsi per una mezz’ora al mattino alle 7,30 davanti all’edicola di Mezzolara. Potrà vedere manovre da fargli accapponare la pelle: auto che sfrecciano a 80 km/h oppure in sorpasso di altre ferme davanti all’attraversamento pedonale. Pensiamo davvero che non succederà mai niente?

    • Catia ha proprio ragione! tra l’altro a Mezzolara l’unico marciapiede lungo la via Riccardina, quella citata da Catia stessa, è completamente fuori norma e non rispetta le prescrizioni per i portatori di handicap.
      Nel frattempo però hanno riverniciato le strisce bianche, in occasione della fiera della cipolla, strisce che erano ancora ben visibili, su pezzi di strada pieni di buche. Importante è apparire e fare cose inutili. Per quelle utili c’è tempo!

  3. Si, infatti, il semaforo di Guarda sarebbe da prendere come esempio per il Comune di Budrio, nei tratti più pericolosi, come la via san zenone a Maddalena di Cazzano dove ci sono già stati parecchi incidenti anche mortali. Io abito in prossimità della chiesa e vi assicuro che il limite dei 50km/h non lo rispetta NESSUNO!

  4. Abito nei pressi del rilevatore di velocità di Mezzolara. Fino ad oggi mi sono chiesta perché paghiamo uno strumento che serve solo a istigare i numerosissimi pendolari della via Riccardina a sfidarsi sui record di velocità. Poi, leggendo sindaco e provincia intervenire sulla tragedia, lo stupore è diventato sbigottimento.
    “Sappiamo che quel tratto ha problemi di velocità e sicurezza…”
    Sappiamo? Lo sapevate? Lo sapevate e cosa avete fatto? Niente? Ah beh, se avete programmato un incontro, siamo più tranquilli… presto ci regalerete altre parole, altra inettitudine, ma con cognizione di causa.
    A Catia racconto che qualche anno fa furono raccolte decine di firme per il problema da lei sollevato, ma si preferì sistemare la pavimentazione del centro storico anziché dotare Mezzolara di un indispensabile straccio (meno di mezzo chilometro) di marciapiede o ciclabile. Come dice Roi, scelta di apparenza e ciao sicurezza.
    Buon sindaco, non basta dire “sappiamo”, a cosa serve sapere se non si agisce? Perché trascura i nostri allarmi, perché non tira fuori dai cassetti le petizioni, perché non manda qualcuno a verificare, perché NON FA UN QUALSIASI CAVOLO DI QUALCOSA? Lo faccia per i nostri figli che tutti i giorni sono sulle sue strade, lo faccia per Jacopo. Stefania

  5. io per accompagnare mia figlia a scuola passo per i campi piuttosto che rischiare di morire sulla via riccardina…ma tanto lo sapete che è pericolosa..quindi?

  6. Sono d’accordo con Catia, anzi vorrei sollevare un problema anche se è meglio farlo in un altro momento e in altra sede: vorrei che qualcuno mi dica quando decideranno di fare una pista ciclabile e marciapiede nel breve tratto di strada che va da Budrio a Vigorso…E’ scandaloso che non ci sia un tratto in sicurezza che vada, niente popò di meno che al centro protesi più all’avanguardia in Europa…ma stiamo scherzando…ogni tanto vedo persone diversamente abili fare il tratto di strada tra mille rischi: questa, signori che ci governano, è una priorità su tutti i lavori che in futuro verranno fatti a Budrio. EVITIAMO ALTRI DECESSI ASSURDI E INIZIAMO PRESTO I LAVORI SENZA ATTENERCI A SCUSANTI BUROCRATICHE.

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