Pizzoli S.p.A. su Orlandini (PD): “Profonda disapprovazione delle sue parole”

13 ottobre, 2012

Non sono piaciute all’azienda budriese Pizzoli, la più importante realtà italiana nell’ambito della produzione e commercializzazione di patate, le parole pronunciate da Valerio Orlandini (PD) che, nell’ultimo consiglio comunale, aveva bollato il fenomeno delle piccole imprese a gestione famigliare come “nanismo territoriale”. E così l’Amministratore delegato dell’azienda, Nicola Pizzoli, ha messo nero su bianco in un commento su Budrio Next il “proprio rammarico e la profonda disapprovazione” verso “dichiarazioni lesive e inopportune” di “un settore risorsa fondamentale del nostro paese”.

PIZZOLI: “INCAPACITA’ DA PARTE DEL CETO PUBBLICO DI SOSTENERE LE AZIENDE SANE DEL TERRITORIO”
Questo il commento integrale rilasciato dall’azienda Pizzoli, su Budrio Next:
La Pizzoli S.p.A. nella persona del proprio Amm. Delegato e Vice Presidente Ing. Nicola Pizzoli esprime viva sorpresa, rammarico e profonda disapprovazione per le dichiarazioni riportate sul blog Budrio Next attribuite al consigliere PD, Dott. Valerio Orlandini, il quale in relazione alla fusione Hera-Acegas ha dichiarato “Qualsiasi uomo politico non potrebbe che votare a favore di una fusione che migliora il servizio. Dobbiamo superare il nanismo territoriale delle piccole imprese a gestione familiare, meglio una grande impresa come Hera che chiude il bilancio in utile e ha un management competitivo“.
La Pizzoli Spa impresa familiare che lavora e investe sul territorio da oltre 60 anni, certamente catalogabile con orgoglio tra le PMI che chiudono bilanci in utile in regime di mercato concorrente (e non monopolista come almeno per parte importante dell’attività espletata da Hera) grazie ad un management capace e fortemente impegnato quotidianamente, stigmatizza che proprio da un consigliere che sostiene l’attuale maggioranza vengano esternate dichiarazioni lesive quanto inopportune del settore imprenditoriale della PMI, inconfutabilmente da anni risorsa fondamentale dello sviluppo economico e della crescita del paese Italia.
L’episodio dimostra alla nostra Azienda per l’ennesima volta, caso mai ve ne fosse bisogno ulteriore, la tesi dell’incapacità da parte di un certo “ceto pubblico” di sostenere concretamente le imprese sane pronte ad investire per creare sviluppo nel territorio.

ORLANDINI SI DIFENDE: “MIE PAROLE INTERPRETATE IN MANIERA ERRATA”
“Sono veramente sorpreso e dispiaciuto che le mie parole siano state interpretate in modo completamente errato”. Così Valerio Orlandini, consigliere comunale del PD, si difende su Budrio Next dalle dichiarazioni dell’azienda Pizzoli S.p.A. “In primo luogo – continua Orlandini – vorrei sottolineare che le stesse facevano parte di un ragionamento che non riguardava il contesto imprenditoriale locale e produttivo ma l’attuale sistema di gestione dei servizi pubblici in Italia.
Nel Consiglio Comunale dell’8 ottobre, svolto insieme agli altri comuni dell’ Unione Terre di Pianura, si è parlato per ben 4 ore di servizi pubblici e della necessità che i tre settori operativi – acqua, gas e rifiuti – necessitano di essere gestiti, per la complessità degli interventi e l’importanza che essi rivestono nella comunità, con modalità industriali. Questo il senso del mio intervento”.
Per Orlandini – quindi – “niente a che vedere con le piccole e medie aziende che sono il tessuto del nostro territorio e con eccellenze industriali come l’azienda Pizzoli Spa”.
“Il mio intervento – dice Orlandini – faceva riferimento alle tante piccole realtà che, anche non lontano da qui, gestiscono in modo poco efficiente servizi di pubblica utilità. E’ evidente che se ho utilizzato la parola ‘familiare’ in questo ragionamento l’ho fatto soltanto per riferirmi alle piccole dimensioni di queste aziende. Il mio era un ragionamento politico serio e consapevole sulla realtà italiana di questo settore. Il ceto pubblico, cui fa riferimento la nota della Pizzoli Spa, a livello nazionale non ha certamente dato grandi prove di sé ma, a livello locale, esistono la piena consapevolezza ed una forte volontà di consentire e sostenere l’affermazione e la crescita delle nostre realtà produttive, mettendo in campo tutti gli strumenti necessari come sta avvenendo anche in questi giorni in ordine alla delocalizzazione dello stabilimento Pizzoli Spa nell’area di Cento di Budrio. Auspico una correzione di lettura del mio intervento da parte dell’ufficio Relazioni Esterne di Pizzoli Spa, in quanto la loro eccellente attività nulla ha a che vedere con il mio ragionamento e – conclude Orlandini – con tutto il dibattito svolto lunedì 8 ottobre in Consiglio Comunale” e si dice “a disposizione per un incontro con i vertici dell’azienda per un chiarimento più approfondito”.

LA STORIA DELLA PIZZOLI. OLTRE 80 ANNI DI SUCCESSI
Il marchio Pizzoli nasce nel 1926 per volontà di Mario Pizzoli. L’Azienda inizia la propria attività nei pressi di Bologna, in un ambito geografico tradizionalmente votato alla produzione della patata. Già dagli anni ’30 Pizzoli punta molto sull’elevato standard dei propri prodotti conquistando, in Italia e all’estero, lo status qualitativo d’eccellenza. Pizzoli guadagna negli anni importanti primati anche in materia di tecnologie all’avanguardia applicate ai propri processi produttivi. Negli anni ’50, ad esempio, imposta i primi modelli d’automazione industriale nel comparto alimentare italiano. Negli anni ’60 si avvale, per prima in Italia, di una linea di trasformazione per prodotti surgelati. Questi primati le permettono di lanciare sul mercato prodotti assolutamente innovativi.
Negli anni ’80, rispondendo alla nuova attenzione verso il consumo di grassi, Pizzoli propone – ancora una volta per prima sul mercato italiano – un prodotto surgelato da scaldare nel forno senza aggiunta di olii per la frittura. Negli anni ’90 realizza una nuova linea di produzione di patate fritte surgelate ad alta tecnologia ed elevata automazione. L’impulso d’anticipare i tempi non si ferma e, in tempi più recenti, porta Pizzoli ad attivare collaborazioni con il mondo agricolo per affinare la ricerca delle migliori varietà di patate e a studiare, ma soprattutto applicare, strumenti per la tracciabilità del prodotto lungo tutta la filiera. Ancora una volta, per prima in Italia.
Pizzoli ha inventato in Italia il brand della patata. Tra i prodotti più conosciuti, Patasnella, la prima patatina fritta caratterizzata da un basso contenuto di grassi.
A coronamento del successo ottenuto e per l’importante contributo dato al settore, Ennio Pizzoli – attuale Presidente della società e figlio del fondatore Mario – è stato premiato con il premio alla carriera al rinomato World Potato Congress di Edimburgo.
Nel 2011 la Pizzoli S.p.A ha macinato un volume d’affari che ha raggiunto quota 70 milioni, in crescita del 15%, con una produzione assorbita per l’80% dal prodotto surgelato. Con un totale di 150 addetti mantiene anche un forte investimento in R&S.
Per tutte queste ragioni, oggi, la Pizzoli S.p.A, può essere considerata la più importante azienda italiana nell’ambito della produzione e commercializzazione di patate.

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13 Commenti


  1. Come al solito l’arroganza e la supponenza della politica non manca di fare figure barbine principalmente quando si sente messa alle corde ed è carente di argomenti intelligenti. E’ ormai noto ai più come queste grandi società di servizi, ancorchè quotate in borsa, siano sostenute da un sistema di monopolio territoriale utile ai partiti, guardate i consigli di amministrazione e i dirigenti, tutti hanno una carriera politica o amministrativa alle spalle oppure l’avranno in futuro, vedi Aldrovandi che unico dell’opposizione a Bologna ha votato a favore della fusione Hera-Acegas. Bene ha fatto la Pizzoli ad offendersi.

  2. Valerio Orlandini

    In merito alla lettera apparsa sul blog Budrio Next a firma dell’ufficio Relazioni Esterne della Pizzoli Spa, in riferimento ad alcune mie considerazioni espresse nel corso del consiglio comunale dello scorso 8 ottobre, sono veramente sorpreso e dispiaciuto che le mie parole siano state interpretate in modo completamente errato. In primo luogo vorrei sottolineare che le stesse facevano parte di un ragionamento che non riguardava il contesto imprenditoriale locale e produttivo ma l’attuale sistema di gestione dei servizi pubblici in Italia.
    Nel Consiglio Comunale dell’8 ottobre, svolto insieme agli altri comuni dell’ Unione Terre di Pianura, si è parlato per ben 4 ore di servizi pubblici e della necessità che i tre settori operativi – acqua, gas e rifiuti – necessitano di essere gestiti, per la complessità degli interventi e l’importanza che essi rivestono nella comunità, con modalità industriali. Questo il senso del mio intervento.
    Niente a che vedere con le piccole e medie aziende che sono il tessuto del nostro territorio e con eccellenze industriali come l’azienda Pizzoli Spa.
    Il mio intervento, dunque, faceva riferimento alle tante piccole realtà che, anche non lontano da qui, gestiscono in modo poco efficiente servizi di pubblica utilità. E’ evidente che se ho utilizzato la parola ‘familiare’ in questo ragionamento l’ho fatto soltanto per riferirmi alle piccole dimensioni di queste aziende. Il mio era un ragionamento politico serio e consapevole sulla realtà italiana di questo settore. Il ceto pubblico, cui fa riferimento la nota della Pizzoli Spa, a livello nazionale non ha certamente dato grandi prove di sé ma, a livello locale, esistono la piena consapevolezza ed una forte volontà di consentire e sostenere l’affermazione e la crescita delle nostre realtà produttive, mettendo in campo tutti gli strumenti necessari come sta avvenendo anche in questi giorni in ordine alla delocalizzazione dello stabilimento Pizzoli Spa nell’area di Cento di Budrio.
    Auspico una correzione di lettura del mio intervento da parte dell’ufficio Relazioni Esterne di Pizzoli Spa, in quanto la loro eccellente attività nulla ha a che vedere con il mio ragionamento e con tutto il dibattito svolto lunedì 8 ottobre in Consiglio Comunale.
    Sono a disposizione per un incontro con i vertici dell’azienda per un chiarimento più approfondito.
    Valerio Orlandini

  3. Pizzoli è una grande realtà di sviluppo e innovazione,invece di fare delle affermazioni del genere da parte del consigliere Pd Dott.Orlandini,velocizzate la delocalizzazione dell’azienda stessa nell’area di Cento a Budrio.
    Condivido in pieno il commento dell’azienda Pizzoli.

  4. Alessandro Gaiba

    Rimango molto stupito dal fatto che la famiglia Pizzoli si senta chiamata in causa quando si parla di piccola impresa famigliare.
    Vista da fuori sembra un piccolo colosso.
    Un po’di autostima ragazzi !!!

    • Caro Gaiba,
      Il consigliere Orlandini ha espresso il Suo parere sulla fusione Hera/Agegas in piena libertà, non pensando di suscitare i garbati dissapori della Pizzoli spa.
      Il consigliere Orlandini,non è stato frainteso.La Sua concezione di impresa famigliare,piccola,media o grande che sia, non collima con quella dell’ingegnere Nicola Pizzoli tutto qua.Dunque a chi dar credito all’ingegner Pizzoli che da stimato imprenditore ogni giorno si batte per la propria azienda,o allo stimato consigliere comunale Orlandini?

      P.S. Esimio Gaiba, un’azienda o è piccola o è un colosso. Sono quisquiglie.

  5. Orlandini è un politico a sua insaputa.
    il partito delle piccole imprese famigliari lo ringrazia.
    Ringrazia lui e l’amministrazione comunale.

    Una domanda:
    Che mestiere fa Lei, dott. Orlandini?
    Che competenze ha per parlare di certe cose?

    Perchè voi del Pd non resistete alla tentazione di farvi sempre del male da soli?

  6. La differenza sostanziale è che i compensi degli amministratori delle aziende come la Pizzoli sono determinati dalle loro effettive capacita’ imprenditoriali e dalle loro scelte strategiche per stare sul mercato, da cui deriva anche la tenuta occupazionale di chi vi lavora alle dipendenze. Non ci sono sconti e salvagenti, o si hanno i bilanci in attivo o si chiude e si va tutti a casa. Al contrario, ai dirigenti pubblici o di socita’ partecipate, i compensi li garantisce la politica usando i soldi dei cittadini e quando la politica si esprime con tanta bassezza come purtroppo stiamo vedendo nel nostro povero Paese Italia a tutti i livelli, puo’ succedere che chi amministra tenda a rispondere di piu’ alle esigenze della politica, ovvero a chi gli garantisce i megastipendi, piuttosto che a criteri di produttività ed efficenza. Stima al Signor Pizzoli e agli imprenditori come lui, che nonostante tutto continuano ad adoperarsi per mantenere in piedi le loro attivita’e cercano di farlo senza espatriare. Sono un lavoratore cassintegrato perche’ una multinazionale ha deciso all’ improvviso di chiudere una linea produttiva a Bologna e trasferirla all’ estero.

  7. Se non creassero danni enormi, le grandi imprese che piacciono al PD, magari anche l’ILVA di Taranto, si potrebbe solo sorridere e pensare “perdonateli, non sanno quello che dicono”. Ma la concezione che ha il PD dell’imprenditoria, come dei servizi, appare datata e risente ancora di una brutta visione sociologica dello stalinismo: grande paese imperialista (l’URSS appunto), grandi città, grandi alberghi, grandi condomìni, grande industria pesante, grande anonimato, grandi epurazioni, grandi soppressioni dei diritti umani,interi popoli destoricizzati. Hanno fatto danni anche loro, gli ex progressisti, mica solo Berlusconi. E continuano appoggiando un governo reazionario che la pensa, da destra, come loro. Che dire? Opposti estremismi!?

  8. Gabriele Carlotti

    Il concetto di “grande = efficiente” a dispetto del “piccolo che non ha i mezzi per diventare competitivo” è stato espresso dal Consigliere Orlandini anche in Commissione Garanzia venerdì 5 Ottobre.
    Non solo: associando la parola “familiare” al concetto di “piccola impresa”, si è lasciato scappare anche la frase “ spesso quando i figli subentrano ai padri nelle imprese, le rovinano”, un concetto che non potrebbe essere più grossolano.
    Mi ha anche detto che non ho proprio l’istinto dell’imprenditore, perché ”non c’è neanche bisogno di leggere quel documento di 88 pagine per capire che questa fusione ha un valore strategico fondamentale per la crescita e l’efficienza di Hera”
    Ora il consigliere Orlandini dichiara che lo abbiamo frainteso, ma solo dopo che una potenza economica come Pizzoli si è mossa, mentre invece le sue parole erano in questa home page da diversi giorni…
    Ne prendiamo atto.

    Mi piacerebbe però capire il concetto di “azienda grande” per Orlandini…
    Chissà se Orlandini ha visto in Tv le scene degli impiegati alla Lehman Brothers uscire con gli scatoloni in mano. Era un’azienda abbastanza grande?

    Chissà se Orlandini ha sentito che la BCE (cioè noi cittadini europei) ha dovuto dare alle banche qualcosa come 100 miliardi (miliardi!)di euro con interesse all’1 % per evitarne il fallimento, e loro hanno utilizzato questi soldi per acquistare titoli di stato europei, incassando dei tassi al 6/7 % (e quindi dalle tasse dei cittadini europei). E’ un management abbastanza efficiente?

    Chissà se Orlandini ha visto a Report di domenica scorsa cosa sta producendo la fusione tra Fondiaria e Sai del gruppo Ligresti, fatta in nome di una crescita reciproca e di un rafforzamento della quota di presenza.
    Le è sembrata una buona dimostrazione di fusione fatta per potersi meglio organizzare e divenire più competitivi?

    Gabriele Carlotti

  9. A proposito di grandi imprese. Bisogna leggere l’articoletto su ANSA della Coca-Cola che lascia la Grecia e va in Svizzera.
    Illuminante sul senso di solidarietà e di rispetto per i paesi che ospitano di questa grande multinazionale. Questa sì che piace ai nostri ex progressisti!

  10. Senz’altro le affermazioni di Orlandini danno adito a giuste rimostranze ;
    ma dove sono finiti i denigratori ( anche tra i notisti di cui sopra )sul nuovo insediamento di Cento ed il trasferimento della Ditta Pizzoli ?

  11. Strano che il pd abbia detto una cosa che poi era una cosa che nn voleva dire ma è’ stata interpretata male…per fortuna ..che Carlotti poi ci dice la verità’ ossia che familiare vuol dire quello che tutti abbiamo capito ..tanto è vero che si parla di aziende lasciate ai figli.. Vabbe rigirate la frittata sempre e comunque..

  12. Intervengo a margine per rispondere al sig.Sindaco il quale oggi su FB minimizza bollandola come semplice incomprensione la risposta della Pizzoli SPA alle dichiarazioni del consigliere comunale Orlandini.
    Se le parole hanno un senso,mi è difficile pensare che l’ingegner Pizzoli le abbia travisate.Pertanto,visto che a mio modestissimo parere la “frittata” è stata fatta, Sig.Sindaco,non rimane che mangiarla.

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