Ospedale di Budrio, qualcosa non torna

22 ottobre, 2012

Torno sulla questione Ospedale con due episodi apparentemente estranei tra loro. Il primo, la settimana scorsa. In ufficio, la mia collega di ritorno da una visita dermatologica in un poliambulatorio di Castenaso, dopo avere apprezzato il livello della visita e la qualità del medico se ne esce con: “Lo sai di cosa parlavano? Che la dermatologia dell’Ospedale di Budrio si trasferisce a Bentivoglio, lo sapevi te che sei Consigliere?” Premesso che la mia collega abita a Bologna, che non sa nemmeno dov’è l’Ospedale di Budrio e che non conosce neppure il nome del nostro Sindaco, la mia risposta d’impulso è stata: ” Non lo sa Pierini, che fine farà l’Ospedale di Budrio, figurati se lo posso sapere io.” – “Chi è Pierini?” – mi risponde. E io: “Vabbè lasciamo stare”.

Secondo episodio. Mi riferiscono che pochi giorni fa alcuni cittadini in delegazione si sono fatti ricevere dal Sindaco per esternargli preoccupazioni circa il futuro del nostro Ospedale. Nessuna preoccupazione, risponde il Sindaco. L’Ospedale non solo non chiude (e chi lo pensa?) ma verrà riorganizzato senza perdere servizi.
Collego questi due avvenimenti perché qualcosa continua a non tornarmi.

Il Sindaco, anche a fronte di diverse interrogazioni consiliari ripete che non ci sarà nessuna ripercussione negativa e che l’Ospedale ne uscirà riorganizzato e addirittura potenziato. E io ho l’obbligo di credergli, a fronte anche di dichiarazioni ufficiali.
Ma cosa pensare quando i segnali che arrivano sempre più frequenti (qualcuno ufficioso e qualcuno ufficiale) dicono invece che le cose stanno diversamente?
Se addirittura dei cittadini sentono la necessità di andare in delegazione dal Sindaco per chiedere spiegazioni, la questione comincia a preoccupare.
E continuare a dire che va tutto bene non è più sufficiente, bisogna cominciare a dire come stanno le cose veramente.

Come opposizione chiediamo la massima trasparenza e che ai cittadini venga detto cosa sta succedendo realmente. Non siamo nemmeno populisti da propendere per il “tanto peggio, tanto meglio”. Non si specula su queste cose. Sappiamo bene che la spending review non risparmierà nessuno, e non siamo così sciocchi da sperare e pretendere dal Sindaco di far rimanere tutto come prima. Ma chiediamo, anzi esigiamo, che ci si impegni per far rimanere a Budrio il più possibile e che questo Ospedale nuovo, con attrezzature moderne e con personale qualificato non sia relegato a una chirurgia di basso livello come la day surgery. Perché nuove sale operatorie del livello di Budrio non devono essere sottoutilizzate, proprio nel rispetto del risparmio e del momento di crisi. Perché sei milioni di euro dell’eredità Cesari rimangono patrimonio dell’Ospedale e non possono essere stati spesi in attrezzature che diventeranno sottoutilizzate.

Poi, per chiarezza, sappiamo bene che a causa dei tagli non tutto potrà rimanere come prima, ma bisogna che il nostro Sindaco si adoperi per mantenere il massimo livello di operatività dell’Ospedale e che se i servizi e le specializzazioni si distribuiranno sul territorio che i cittadini abbiano il minor danno possibile, anche solo creando delle linee di trasporto diretto tra un Ospedale e l’altro della provincia. Ma il Sindaco dice che deve essere ancora tutto deciso, mentre vediamo cominciare a smantellare i servizi e il personale comincia a essere distaccato in altri Ospedali. Ci dica come stanno le cose, se le sa, come io mi auspico, perché il contrario sarebbe preoccupante e ci convinca che sta facendo tutto il possibile per avere i minori disagi possibili.
Cosi che, quando la mia collega mi chiederà di nuovo chi è Pierini, potrò rispondergli: “Il Sindaco che ha fatto veramente di tutto per salvaguardare l’Ospedale di Budrio”.

Maurizio Mazzanti
Consigliere comunale NOI per Budrio

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9 Commenti


  1. Questa notte ho fatto uno strano sogno.
    Ve lo descrivo:
    “Mi sono recato all’ospedale per far visita ad un amico malato;arrivatovi,con mio enorme stupore,nel parcheggio attiguo all’entrata,ho visto innumerevoli bancarelle di ambulanti e un cartello con sù scritto:Dato il depotenziamento del nosocomio cittadino,per il futuro il mercato settimanale si terrà in questa area.Il Sindaco”.
    Strano, eppure non avevo mangiato come si suol dire di pesante.

    • Passiamo alla realtà;
      Caro Mazzanti,condivido appieno le Sue e non solo Sue preoccupazioni sulla sorte del nostro ospedale, che non sembrano invece impensierire il nostro Sindaco il quale con calma olimpica,ci invita a non fasciarci la testa prima di rompercela.Sorge però ai più una domanda spontanea: Nel malaugurato caso in cui ce la dovessimo rompere dove andiamo a farcela fasciare,a Budrio,a Bentivoglio o dove?
      Con stima

  2. Maurizio Mazzanti

    Antonio, la ringrazio per la possibilità di chiarire meglio la mia affermazione, che per motivi di spazio avevo sintetizzato, forse troppo.
    La revisione di spesa sulla sanità, presentata dal Governo, peserà in caduta sulla Regione, sulla AUSL di Bologna, sull’Ospedale di Budrio (e alla fine sui cittadini). Pretendere che non ci siano effetti sull’Ospedale è una mera illusione però, a mio avviso, la riorganizzazione dovrebbe (o potrebbe) essere concertata anche con il territorio per arrivare con consapevolezza di tutti al miglior risultato possibile. La mia opinione è che non si debba fare una battaglia politica o di piazza per mantenere a tutti i costi una chirurgia o un pronto soccorso, se non si possono mantenere degli standard di elevata qualità. Certo, magari si potesse avere tutto sotto casa, ma ormai abbiamo capito che ciò non è più possibile. Il problema, per me, non è andare a fare un intervento chirurgico a Budrio, piuttosto che a Bologna o Bentivoglio, quanto avere una elevata qualità che mi dia ragionevole sicurezza. Così, più che un pronto soccorso sotto casa, preferisco averne uno (raggiungibile in tempi accettabili e sicuri)che sia in grado di risolvere positivamente le urgenze senza successivi trasferimenti in altre strutture, come capita nei piccoli pronto soccorso. Chiariti questi punti come premessa, per me “mantenere il più possibile” significa non perdere i servizi e le specialità; significa non aumentare i tempi di accesso alle cure; significa favorire gli spostamenti tra una struttura e l’altra della provincia. Ma mantenere il più possibile significa anche far pesare sul tavolo della riorganizzazione la modernità della struttura e delle sale operatorie, per non dimenticare che sono stati spesi più di venti milioni di euro pochi anni fa, tra l’altro anche con un lascito. Ritengo che il dovere della politica locale sia anche quello di fare pressioni e di non accettare tutto quello che cade dall’alto. Per quello che riguarda il ruolo dei medici di base è un percorso intrapreso dalla Regione da quasi tre anni e che mirava già, prima della revisione di spesa governativa, a riorganizzare il servizio di base. Non posso dare un giudizio preventivo prima di avere esaminato il progetto specifico. Può funzionare se verranno erogate le risorse necessarie. Io sono pronto a fare una battaglia su questi punti, senza voler raccontare o, peggio, sentirsi raccontare delle favole. Siamo già grandi abbastanza.

  3. Prendo le parole del sindaco se queste sono state…
    “riorganizzato” = solitamente nelle aziende private di questi tempi di crisi, significa tagliare. Stiamo comunque a vedere il gioco del sindaco. “addirittura potenziato” = mi riesce difficile pensare che addirittura il ns. ospedale aumenterà i servizi, magari !! vorrebbe dire che il ns. sindaco si batterà a tal punto che non solo il ns. ospedale resterà aperto, ma anche amplierà i servizi oltre a non cederne nessuno! speriamo!

    Nel frattempo mi vien da chiedere da quand’è che il pronto soccorso (di budrio)fa eseguire le prove delle urine nei bicchieri di plastica ??? forse risparmiano sulle provette per non tagliare i servizi?

  4. Seguendo il discorso di Mazzanti, oltre alle preoccupazioni per il possibile ridimensionamento del nostro ospedale, credo che vada fatto un discorso in prospettiva. Se queste strutture ospedaliere non mantengono delle dimensioni sufficienti in termini di n° posti letto, specializzazioni, attività di pronto soccorso ecc., manovra di taglio dopo manovra, vengono sempre messe in discussione e sono sempre a rischio. Mantenere alta la guardia per evitare un depontenziamento della struttura è la migliore assicurazione per il futuro del nostro ospedale.

    Segnalo per chi fosse interessato a farsi un’idea la risposta che il Sindaco diete qualche mese fa all’interpellanza del Consigliere Gherardi proprio su questo argomento .

    http://bit.ly/X4OiTb

  5. Alessandro Gaiba

    Mi pare di capire che Mazzanti lascia intendere che sarebbe quasi disposto un taglio del pronto soccorso. Ma il PS più vicino dopo sarebbe a 20 KM ! Cioè a 20-30 minuti di distanza. Per un infarto, ad esempio, è la differenza tra la vita e la morte. Io personalmente preferirei mantenere un presidio di urgenza vicino a casa e fare 20 km per una visita, un esame o un intervento pianificato. Cordialmente

    • Maurizio Mazzanti

      Gaiba, l’esempio che fai è calzante. Qualsiasi medico dice che in caso d’infarto bisogna chiamare un’ambulanza che ti raggiunge sul posto e non certo recarsi di persona al PS. Quindi è l’ambulanza che deve essere veloce ad arrivare, non l’infartuato ad andare al PS. Questo, a mio parere, per cercare di fare un’analisi della questione corretta. Ma è solo un esempio. Per un urgenza grave un PS non attrezzato ti invia a un centro più grande. Certo sarebbe bello avere un grande PS anche qui, ma non c’è adesso né sarà possibile. Io non farei una battaglia per il PS ma per il mantenimento delle specialità e dei servizi, che sono l’eccellenza del nostro Ospedale e mi batterei anche per il massimo utilizzo delle sale operatorie che sono nuove e attrezzate. La demagogia, invece, non mi interessa.

      • MI DISPIACE Maurizio contraddirla(la stimo molto) ma non è esatto ciò che dice..lavoro da diversi anni in pronto soccorso a Budrio e non è vero che qualunque medico ti direbbe di aspettare l’ambulanza..se x esempio abiti a budrio e l’unica ambulanza di budrio è fuori( ossia impegnata in un altro servizio) è meglio che ti rechi in fretta in pronto soccorso..l’infarto come l’ictus sono patologie tempo dipendenti ossia peggiorano con l’avanzare dei minuti_(nel caso nonsiano fulminanti)forse non tutti sanno che i medici del pronto soccorso di budrio ruotano a turno anche sul pronto soccorso di bentivoglio e s.giovanni e che a budrio abbiamo innumerevoli mscchinari d’avanguardia..il personale medico -infermieristico è altamente qualificato..un infarto a budrio può ed è gestito in maniera egregia così come tutte le procedure in caso di arresto cardiocircolatorio..è pur vero che manca un reparto di terapia ntensiva che si trova invece a bentivoglio o al s.orsola. i pz quindi arrivano anche gravi al pronto soccorso di budrio,stabilizzati e poi trasferiti in ambulanza nei centri più idonei.Bisogna assolutamente lottare x il Pronto Soccorso di Budrio.non lo dico solo da infermiera ma anche da cittadina di budrio

  6. i servizi sul ospedale di budrio sono già stati tagliati. e non e ancora finito.
    endoscopia non c’e più mercoledi pomeriggio
    proctologia non che più martedi pomeriggio
    la idea è: lasciare a budrio solo interventi che si può fare in giornata (day surgery)
    a causa di mancanza di medici chi sa quale altri servizi vengono tagliati?
    interventi grossi si fa a bologna o a bentivoglio.
    ci si occupa di organisare trasporto pubblico da budrio a bentivoglio senza avere bisogno di fare un giro a bologna?
    che tristezza!

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