Facciamo nostro il concetto di impronta ecologica [L’OPINIONE]

13 novembre, 2012

Sta succedendo che il territorio è usato esclusivamente per costruire. E’ merce per costruire. E’ come la calce, il mattone e l’asfalto; è un elemento che non è considerato di per sé e per quello che può dare, per i suoi prodotti agricoli, per la sua fertilità e bellezza. L’unico obbiettivo nell’uso del territorio è di consentire a qualcuno di costruire qualcosa che abbia un valore di mercato.

Secondo l’Osservatorio Nazionale sui Consumi di suolo: ogni giorno il cemento e l’asfalto sottraggono all’uso agricolo più di otto ettari di terreno nella sola Emilia-Romagna e cento ettari in tutta Italia.
Si tratta di un dato inquietante e non accettabile sia sotto il profilo naturale che socio-culturale.
Il centro di Bologna e i comuni di cintura hanno delle Impronte Ecologiche estremamente consistenti, superiori a 4,2 ha/procapite. Budrio ha una Impronta Ecologica compresa tra 3,9-4,2, più del doppio della soglia di sostenibilità (1,5). Moltiplicato l’Impronta Ecologica di Budrio per il numero dei suoi abitanti otteniamo un valore di 5,9 che indica che occorre l’estensione di 5,9 Budrio per garantire lo stato attuale dello sviluppo-consumo dei suoi abitanti.
Ciò significa che i cittadini di Budrio stanno consumando molto più suolo di quello che gli spetta, stanno prendendo in prestito del terreno da qualche altra parte.

Cos’è l’Impronta Ecologica? E’ un indicatore espresso in “ettari di superficie terrestre” che misura l’impatto della popolazione in un territorio. Tale indicatore mette in relazione la capacità delle superfici terrestri e marine di produrre materie prime e di assorbire i rifiuti, e i consumi della popolazione. Secondo la fonte Global Footprint Network la superficie del pianeta è di circa 500 milioni di kmq e la popolazione mondiale al momento è di circa 6,5 miliardi di persone. Questo significa che ciascuno di noi ha a disposizione 2,4 ettari/procapite di suolo senza considerare le altre specie. Nell’ecosistema un insetto, un animale serve a noi per sopravvivere perché ha un ruolo. Pertanto è stimato che affinché il ciclo vitale complessivo prosegua ad ognuno di noi occorrono 1,5 ettari/procapite di suolo (circa 2 campi da calcio).

Secondo il rapporto del 2005 della Rete Globale di Impronta Ecologica, mentre gli abitanti dei Paesi sviluppati utilizzano 6.4 ettari globali (gHa), quelli dei Paesi meno sviluppati necessitano di un solo gHa. Ad esempio, mentre ogni abitante del Bangladesch utilizza quanto si produce su 0.56 gHa, un nordamericano necessita di 12.5 gHa (22,3 volte tanto).
La media mondiale è: 2,7 media mondiale (IE ha/procapite). Per far sì che la popolazione mondiale possa raggiungere gli standard dei Paesi europei, sarebbero necessarie le risorse di un numero compreso tra tre e otto pianeti Terra.
Il pianeta terra ed i suoi abitanti stanno ora affrontando due grandi sfide: la siccità a seguito dell’innalzamento della temperatura media del pianeta e l’aumento della popolazione mondiale.
L’aumento del numero degli abitanti del pianeta comporta che avremo meno acqua e suolo proporzionalmente a disposizione.

Alla luce di quanto esposto ci si domanda perché l’amministrazione Provinciale e Regionale insiste nel confermare il grande consumo di suolo agricolo, paesaggistico e culturale che comporta il progetto del Passante Nord autostradale?
L’attuale momento storico ci impone di considerare la risorsa suolo come elemento fondamentale per l’alimentazione umana e non solo come risorsa a servizio di una economia edilizia.

Bisogna far rinascere il pensiero critico che si è spento. Occorre creare una cultura ed una conoscenza riguardo la risorsa suolo e l’irreversibilità del suo consumo.
Questo articolo desidera perseguire la strada della conoscenza e spera di poterne scrivere tanti altri.

Cristiana Carlotti
Legambiente

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3 Commenti


  1. Grazie Cristiana della tua “Opinione”.
    Alle domande che ti poni sui nostri amministratori regionali, provinciali e (aggiungo io) comunali che non hanno alcun rispetto dell’ambiente, c’é una sola risposta:
    I CITTADINI HANNO COMMESSO IL GRAVE ERRORE DI ELEGGERE PERSONE CHE NON HANNO ALCUN INTERESSE A TUTELARE LA QUALITA’DELLA VITA di chi abita nel nostro territorio. Tu sai certamente che questo territorio è uno dei più inquinati della terra.
    A questo errore c’é un solo rimedio ed é quello di convincere i cittadini a cacciare via tutti costoro alle prossime elezioni.
    Non ci sono altri argomenti che tengano. Noi del comitato di Mezzolara ci abbiamo provato in tutti i modi e con tutti gli argomenti razionali possibili: ci hanno solo preso in giro.

  2. Nei prossimi anni, con il crescere della popolazione e il diminuire della superficie agricola coltivabile, il problema dell’intera umanità sarà il cibo (oltre che all’acqua potabile).

    Giustamente si chiede Cristiana (e me lo chiedo anch’io) perchè i nostri amministratori continuino a sponsorizzare opere come il Passante Nord che eliminerebbere per sempre migliaia (ripeto MIGLIAIA, nella fattispecie 8.000) ettari di superficie coltivabile e per di più tra le più fertili d’Europa (capace di produrre, per fare un esempio, 35.000 – 40.000 TONNELLATE di patate).

    E ci domandiamo anche perchè si continuino a voler costruire case nonostante siamo pieni di immobili vuoti; addirittura vogliamo fare dei centri commerciali!

    I comuni hanno fatto bilancio nell’ultimo decennio con gli oneri di urbanizazione ed hanno fatto un errore, perchè finito il boom immobiliare e iniziata la crisi sono andati piedi all’aria: si veda Budrio, che per un centro commerciale sfumato (forse!?) deve vendere la metà delle azioni di Hera nonostante abbiano, in questo momento, il valore più basso mai avuto.

    Fossimo intelligenti finiremmo immediatamente di utilizzare suolo coltivabile per scopi diversi dalla produzione di cibo ed invece cosa facciamo? Quel suolo che non asfaltiamo o cementifichiamo lo destiniamo alla produzione di cereali da destinare alle biomasse.

    Avremo tanta elettricità in futuro ma avremo anche poco cibo.
    Siamo veramente molto furbi!

  3. Brava Cristiana e grazie Roi, ma temo che a Budrio come nel resto del Paese, come si suol dire “l’acqua è arrivata solo alla gola per il momento” e leggendo taluni commenti (Hera, ospedale, ecc) in fatto di arrampicate di specchi non siete messi tanto meglio che altrove: speriamo nella primavera prossima….auspicando che gli italiani diventino coraggiosi e si guardino un po’più intorno e non solo dentro casa.

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