Hamelin, il tema della pedofilia al teatro di Budrio

15 novembre, 2012


Sabato 17 novembre alle ore 21:00 la compagnia teatrale Gli Incauti sarà in scena con lo spettacolo Hamelin al Teatro Consorziale di Budrio, spettacolo realizzato nell’ambito dell’accordo GECO (Giovani Evoluti e Consapevoli) con la regia di Simone Toni. Si tratta del secondo appuntamento di prosa della stagione dopo il successo di Paolo Poli Aquiloni.
Abbiamo avuto la possibilità di apprezzare a Budrio questa compagnia bolognese svariate volte negli ultimi anni: ha infatti portato in scena 1984 da George Orwell, Le Cosmicomiche da Italo Calvino e Oscar Wilde, il Clown dal cuore infranto sulla prigionia del celebre scrittore.
[Clicca sull’immagine per aprire la foto di Alessandro Frinzi]

HAMELIN, UNA STORIA DIFFICILE
Hamelin è il titolo del testo teatrale del 2006 firmato da Juan Mayorga che mutua il nome della città in cui è ambientata la fiaba dei fratelli Grimm, Il pifferaio magico. Con la fiaba ha in comune anche la considerazione sulla posizione svantaggiata dei bambini, spesso succubi delle azioni egoiste degli adulti. Questa volta non si tratta di bambini magicamente rapiti però, ma del tema della pedofilia. Lo spettacolo gioca con la percezione dello spettatore e la necessità umana di individuare buoni e cattivi per poter affrontare situazioni difficili come quella trattata: un giudice è sicuro della colpevolezza di un giovane borghese in un caso di pedofilia, ma la questione si rivela molto complessa e i punti di vista dei personaggi coinvolti complicano quella che inizialmente era sembrata una certezza.
La tematica delicata della pedofilia viene spesso affrontata in maniera semplicistica sia nelle violente serie televisive che dominano il palinsesto che dalle notizie di cronaca che purtroppo mirano ad accendere un interesse morboso nel lettore. Non è il caso di questo spettacolo che ha un approccio problematico e lascia aperta la riflessione.

GLI INCAUTI, UNA PICCOLA COMPAGNIA TEATRALE BOLOGNESE
Gli spettacoli che la compagnia ha già inscenato a Budrio si sono distinti per una certa connotazione sperimentale che punta sulla recitazione, con scene semplici ma di grande impatto. In particolare ricordo Le Cosmicomiche, spettacolo che ho apprezzato moltissimo per l’interpretazione e per la sperimentazione evidente in alcune scene che hanno visto gli attori costretti in posizioni inusuali e scomode per evocare il mondo fantastico di Calvino.

Il loro lavoro dimostra come, nell’ambito del teatro, non sia necessario disporre di mezzi economici straordinari per ottenere risultati di grande qualità, e credo davvero che questa sia una delle peculiarità da salvaguardare di questa arte. Fa molto piacere quindi che il compito sia stato assunto dal Teatro e dal Comune di Budrio che in questi anni hanno dato sostegno a questa compagnia, nonostante si tratti di una realtà piccola che fatica più di altre a trovare riconoscimento. Così mi ha spiegato l’attore Luca Carboni che ha gentilmente risposto alle mie domande ed espresso gratitudine verso il nostro paese che ha operato una scelta in controtendenza rispetto al panorama italiano in cui la crisi economica viene spesso adottata come scusa davanti all’incontestabile e progressivo impoverimento culturale.
Va ricordato inoltre che la compagnia sta portando avanti un’iniziativa di monitoraggio sul rapporto tra giovani e teatro, progetto di cui fa parte anche Hamelin, che verrà messo in scena anche venerdì 16 alle ore 10 per le scuole, e pertanto invita gli studenti a compilare il questionario sul loro sito nella pagina dedicata a questo spettacolo.

Maria Ludovica Piazzi
(la fotografia è di Alessandro Frinzi)

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