Il consiglio comunale ha dato il via libera alla vendita di metà del pacchetto di azioni HERA del Comune di Budrio. Il motivo è sopperire alla mancanza di 1 milione di euro che il Comune attendeva come onere di urbanizzazione dal centro commerciale di Cento di Budrio, che forse mai si farà. Pierini: “Situazione grave, questa è l’unica possibilità di reperire subito risorse”. A favore tutto il gruppo PD, voto contrario del Movimento 5 Stelle. Noi per Budrio esce dall’aula al momento del voto.
MANCA UN MILIONE DI EURO PER PAGARE FORNITORI
Un milione di euro. Questo quanto manca al Comune di Budrio per effettuare pagamenti a fornitori nel campo dei lavori pubblici e della manutenzione straordinaria. Una cifra, che si sarebbe dovuta reperire dagli oneri di urbanizzazione derivanti dalla realizzazione dell’APEA di Cento e dal centro commerciale in essa previsto. Ma per ora i lavori nell’area non inizieranno, vista la sospensione autorizzata lo scorso 2 agosto 2012 dalla Soprintendenza ai Beni Culturali provinciale, a causa del vaglio della storicità di una palazzina RAIWay che insiste proprio sulla zona interessata. Per il Sindaco Pierini – quindi – “l’unica possibilità di reperire subito risorse è quella della cessione di metà delle quote di HERA del Comune di Budrio”. Un patrimonio – quello dell’attuale milione e mezzo di azioni possedute – che si attesta intorno a 1.817.000,00 di euro.
PIERINI: “SITUAZIONE GRAVE, SERVE RESPONSABILITA'”
Il sindaco Giulio Pierini ha giustificato così la scelta: “La situazione è grave. Il Comune deve dare risposta a chi attende pagamenti e per senso di responsabilità abbiamo deciso di compiere una scelta sofferta in un momento in cui fare scelte alternative, come vendere il patrimonio immobiliare o cercare altri oneri di urbanizzazione è impossibile, vista la crisi del settore immobiliare”.
MAZZANTI (NOI PER BUDRIO): “IL COMUNE CON L’ACQUA ALLA GOLA. NON E’ CHIARO DOVE VANNO A FINIRE QUESTI SOLDI” GHERARDI (M5S): “I NOSTRI TIMORI SI STANNO AVVERANDO”
“Sono preoccupato, questa situazione dimostra che siamo con l’acqua alla gola”. Così Maurizio Mazzanti, capogruppo di NOI per Budrio, è intervenuto sulla questione. “Voteremo contro questa delibera, in quanto non è chiaro quali sono i pagamenti e quali forniture il Comune deve adempiere. A oggi non ci è dato sapere e il problema è sempre quello – chiosa Mazzanti – che non ci vengono date risposte in merito al bilancio del Comune e della S.T.E.P (società di cui il Comune è amministratore unico, ndr). “E poi vendere a chi? – si interroga Mazzanti. “A quanto pare ci sono Comuni che hanno le possibilità economiche per comprare le nostre azioni. E tutto il discorso fatto da Pierini in campagna elettorale su quanto è virtuoso il nostro bilancio? Manca un milione di euro e lo scopriamo dopo gli assestamenti già fatti?”.
“Questa non è trasparenza” – gli fa eco Leda Carisi, del gruppo NOI per Budrio.
Interrogativo sostenuto anche da Luca Gherardi del Movimento 5 Stelle, che ha detto: “Non ci sono documenti chiari su dove andranno a finire i soldi recuperati con la vendita delle azioni HERA. Non voteremo a favore di operazioni di tipo economico a copertura di previsioni discutibili in cui lei (Sindaco, ndr) era Assessore al Bilancio”. Pasquale Gianfrancesco (PdL) ha detto che: “Sebbene noi siamo stati sempre a favore della cessione delle quote Hera, non posso votare a favore di una operazione che porterà un ammanco per il patrimonio pubblico, visto che il Comune ha comprato delle azioni che valevano 3,00 e oggi valgono 1,20”.
ROSSI (PD): “COSA DOVEVAMO FARE? AUMENTARE L’IRPEF O L’IMU? BERSANI (PD): “COLPA DI UNA PARTE CHE NON HA INTERESSE AL BENE COMUNE”
“In questa situazione difficile, in cui i Comuni sono sotto assalto per la riduzione del trasferimento statale, si è deciso di non rifarsi sui servizi sociali e sulla cultura”. Così Simona Rossi, capogruppo PD che dice: “Cosa si doveva fare? Aumentare l’IRPEF, l’IMU o vendere il teatro?” E ancora: “L’amministrazione comunale aveva puntato sull’APEA di Cento finanziata dalla Comunità Europea, un percorso virtuoso di innovazione, competitività energetica e condivisione di servizi, e non solo un centro commerciale. C’è chi ha deciso di esultare per il blocco dei lavori. Bene, ora avrà un bel rudere come museo”. Il consigliere Carlo Bersani ha detto: “Questo è colpa di una parte che non ha interesse al bene comune. Certi interventi – riferito all’opposizione – sono uno scandalo”.
“Cè chi ha messo la pulce nelle orecchie della Soprintendenza per bloccare tutto e sono le forze che si sono messe di traverso su questa questione”.
Il quadro del Comune di Budrio venutosi a delineare dopo l’Hera Castelli, ora del suo fido scudiero Pierini,è di un Comune che acquista e vende azioni,gioca sul tavolo dell’edilizia,è socio dei signori delle biomasse,e non naviga per niente bene economicamente, mettendo a serio rischio la propria comunità sociale.Direi poco edificante.Un sindaco paladino della trasparenza, che non risponde alle domande in modo netto e chiaro e chi dell’opposizione fà il suo mestiere, viene redarguito in modo sprezzante dai consiglieri di maggioranza,alcuni dei quali hanno fatto notare la loro puerile presenza, dopo mesi dalla loro elezione.Ricordo di un qualcuno che tanto tempo fà ebbe a dire:”tirem innanz”
Ancora una volta, e tanto più in questa occasione, ci troviamo a sbattere contro la parola “trasparenza”, tanto evocata ma mai messa in pratica veramente.
Trasparenza non vuol dire solo fare i consigli comunali in piazza, trasparenza non può limitarsi a pubblicare sul sito del comune i compensi di sindaco, assessori e consiglieri; trasparenza deve essere di più. Se l’amministrazione avesse voluto essere davvero trasparente avrebbe dovuto dirci ieri sera quali pagamenti e quali forniture il Comune deve adempiere con i soldi che ricaverà dalla vendita delle azioni di Hera. Bastava un elenco di voci con accanto l’ammontare in euro.
E darebbe idea di trasparenza se rispondesse con chiarezza alle domande che costantemente rivolgiamo in merito al bilancio della
S.T.E.P. che rimane invece una nebulosa oscura.
Se ci fosse trasparenza sapremmo anche perché il comune è, dal punto di vista economico, “con l’acqua alla gola” e sapremmo anche perché se salta un centro commerciale, di cui il paese non ha bisogno, i conti del comune vanno a rotoli.
E parliamoci con franchezza: ma è mai possibile che se si ferma la cementificazione del territorio, la macchina comunale va in tilt? Se ci fosse stato l’ok per il centro commerciale saremmo stati salvi quest’anno, ma il prossimo?
E come mai ci troviamo in questa condizione dopo anni in cui si sono incassati tanti quattrini per gli oneri di urbanizzazione?
Ma davvero chiedersi tutto questo vuol dire, come ha detto ieri sera il consigliere PD Bersani, “non avere interesse al bene comune”? Io penso invece che sia l’esatto contrario: trasparenza e coinvolgimento dei cittadini fanno il bene comune!
Termino manifestando il mio sbigottimento su un paio di dichiarazioni inerenti la palazzina Marconi: “qualcuno ha messo la pulce nell’orecchio della Sovrintendenza” (BERSANI); “c’è chi ha deciso di esultare per il blocco dei lavori. Bene, ora avrà un bel rudere per museo” (ROSSI).
Forse quella palazzina è un rudere senza valore, ma lasciamolo decidere a chi ha le carte in mano per poterlo fare e ringraziamo chi distribuisce pulci nelle orecchie; se quella palazzina avesse davvero un valore storico-culturale sarebbe sicuramente per Budrio un patrimonio più importante di quello che può rappresentare un centro commerciale.
E poi basterebbe valorizzarlo quel museo, per non farlo apparire un rudere.
Enrico Buccheri
NOI per Budrio
bene comune??? o bene del “COMUNE”???
Ma lei Sign. Bersani, fa i conti sul presunto o sull’effettivo?? E comunque lei dov’era?? vista la sua presenza nei consigli dei precedenti 2 mandati???
Un consiglio al consigliere Bersani.
Tratto dall’intervento del consigliere comunale di maggioranza Bersani, nel consiglio comunale di Budrio, nella tarda serata del 15/11/2012.
Il consigliere Bersani rivolto all’opposizione sintetizzando:” Voi non sapete quanto lavoro ci sia voluto per mettere a punto e perfezionare il progetto APEA/ACEA.
Noi(Amministrazione Comunale) avevamo la quasi certezza di introitare quel milione di euro derivanti dagli oneri di urbanizzazione del comparto di Cento, mettendolo adirittura in bilancio 2012.Qualcuno però ha voluto mettere i bastoni tra le ruote,(riferendosi alla palazzina RAI di Cento nel bel mezzo del comparto APEA/ACEA di cui la sovraintendenza alle belle arti regionale,ne stà valutando il valore storico)provocando il blocco;qualcuno che non ha a cuore il bene di Budrio”
Consigliere Bersani,chi pretende il rispetto della legalità,non può essere paragonato ad un semplice bastone messo tra le ruote di chi della legalità ne fà un uso”distratto”.
Consigliere Bersani,il bene di Budrio lo si fà anche ponendo attenzione che le azioni amministrative non abbiano vincoli legislativi.
Consigliere Bersani,invece di inveire contro il”delatore” o “pulce nell’orecchio” se la prenda con chi ha fatto la pentola, scordandosi il coperchio.
Con rispetto
Faccio una piccola precisazione: oltre a Bersani, anche Orlandini ha ribadito il concetto. Secondo loro ci sono “forze politiche che hanno lavorato nell’ombra per far saltare un grande progetto. Queste persone non hanno a cuore il bene di Budrio”.
Ho risposto loro che è dovere di qualsiasi consigliere (non solo di opposizione) controllare l’operato dell’Amministrazione, e segnalare eventuali problematiche. Se la Soprintendenza ha fermato tutto per valutare, non è sicuramente colpa del M5S, nè di Noi per Budrio, ma di un evidente “falla” nel progetto.
A quel punto Pierini, anzichè fare un gesto responsabile ammettendo l’errore, non ha trovato meglio che sottolineare la firma del M5S nell’opera di sospensione.
Questi personaggi dovrebbero capire una cosa:
possono tranquillamente continuare a dire che i ragazzi del M5S sono irresponsabili, non capiscono nulla di leggi e di amministrazione, sono incompetenti, non saprebbero fare una O con un bicchiere, e tante altre robe del genere.
Ma dire che noi, tutti nati e cresciuti a Budrio, tutti residenti e con lavoro a Budrio, tutti con figli che vivono a Budrio, siamo “persone che non vogliono bene al proprio paese” è una PANZANATA talmente grossa che ci sarebbe da vergognarsi solo a pensarla…
Spero che non fosse nelle loro intenzioni essere così offensivi, ma se le parole hanno un peso, allora bisogna cominciare a pesarle, prime di dirle. Evidentemente, d’ora in poi, quando Pierini accusa di far “chiacchiere da bar” dovrà cambiare il destinatario…
Gabriele Carlotti
Chissà quanto costa ristrutturare la vecchia palazzina,magari riportandola allo stato del progetto originale.Poi per farne un museo bisognerebbe pure riempirla con qualcosa.Trovare risorse per la manutenzione ordinaria,il personale.Chissà quanta gente poi ci andrebbe in questo piccolo museo di Budrio,che ne ha già 4,in centro storico, difficili da mantenere.E in competizione con il museo di Pontecchio Marconi,tra l’altro,ben più attraente.Quante belle idee,quando al Comune arrivano sempre meno soldi…Perchè non ammettere che la storia della palazzina è esclusivamente un pretesto per fermare il Centro Commerciale?Con tutto quello che di positivo e di negativo ne deriva?
perchè non ammettere che qualcuno non ha fatto bene il proprio mestiere?che qualcuno ha detto gatto prima di averlo nel sacco?
gentile Sig.Enrico è la Sovraintendenza che ha fermato tutto non il movimento 5 stelle o noi per budrio..sono state riscontrare delle irregolarità..ha presente?