Dire che è una sfida particolare sarebbe riduttivo, è sicuramente qualcosa di più. Oggi alle 18:00, al PalaMarani, la Pallacanestro Budrio ospita la Pontevecchio nella nona giornata del campionato di C Regionale e ritrova tanti ex del recente passato. Farà una strana sensazione vedere da avversari Michele Sighinolfi, Francesco ‘Gnotto’ Parenti, coach Miky Bazzi, e soprattutto due bandiere come Luca Innocenti e Pierfrancesco Acquaviva. Otto anni assieme con Inno e Pier, ricchi di gioie e soddisfazioni, dal 2003/04 al 2010/11, con una Coppa Italia di C1, il salto di categoria e la permanenza in B2.
Nell’estate 2011 ci eravamo lasciati così, con queste due lettere, quantomai attuali, di Inno e Pier.
Non sono mai stato una persona di tante parole…e lo confermerò anche in questa occasione.
Un saluto e un abbraccio sono però sentiti e dovuti.
Ad una Società che ha sempre creduto in me e mi ha visto crescere, anzi siamo cresciuti insieme e tanto.
A delle persone che considero di Famiglia con cui ho passato degli anni bellissimi e che hanno sopportato un brontolone come me.
Un saluto particolare a Luciano a cui bastava un’occhiata per capirmi e una parola per darmi carica.
Grazie di cuore!
Ciao a tutti!
Inno.
Cara Pallacanestro Budrio,
Sembra ancora ieri quando diciottenne, finiti gli esami di maturità, mi desti l’opportunità di indossare la tua maglia gialloblù, con stampato il tuo nome sul petto. Non sapevo cosa mi aspettava, ero carico di sogni ed entusiasmo, speravo di essere all’altezza di una sfida nuova e impegnativa.
Ora che ci ripenso è come se si srotolasse una pellicola cinematografica nella mia mente perché otto anni, vissuti così intensamente, equivalgono a una vita: il primo allenamento, l’esordio in campionato… è un film fatto di momenti, istantanee, luoghi e soprattutto persone. Di chi credette in un ragazzino proveniente da un settore giovanile importante, ma non così blasonato, e decise di affidargli la regia. O di chi mi ha sostenuto e incitato in partita o durante gli allenamenti, dando fiducia all’uomo ancor prima che al giocatore. O di chi, ancora, ha condiviso insieme a me vittorie esaltanti e delusioni. Ho due date, scolpite nella testa, che rimarranno sempre dentro di me: 19 marzo 2008 e 7 giugno 2009. Il PalaLido di Milano, un intero settore colorato di giallo, il primo trofeo importante a lungo inseguito…e poi il PalaMarani, quella tensione che si tagliava a fette, quel traguardo tanto cercato, quel sogno che diventa realtà, il cerchio che si chiude, una squadra fantastica che avrà sempre un posto speciale nel mio album dei ricordi. Tutti momenti che non avrei vissuto se non ci fossimo incontrati, cara Pallacanestro Budrio, e se non avessi avuto la fortuna di avere compagni di squadra meravigliosi, gente carismatica, uomini veri, persone eccezionali. Uno su tutti, sperando di non fare torto agli altri: Luca Innocenti, una persona fantastica, un compagno di squadra unico… tanti anni di gioie, arrabbiature e anche delusioni… capirsi solo con lo sguardo senza bisogno di tante parole. Un privilegio aver conosciuto lui e tutti i compagni di squadra che ho avuto, coi quali ho faticato in allenamento e lottato sul campo. Un onore e un orgoglio enorme essere stato il capitano di alcuni di loro, per quattro anni. Una soddisfazione unica il sentire forte e viva la fiducia di un allenatore come Julius e l’aver costruito con lui un rapporto fantastico, di vera fiducia reciproca, granitica, nel rispetto dei ruoli.
Mi sembrerà strano, molto strano, non indossare più la tua… la mia… maglia gialloblù n° 20, non entrare nel mio spogliatoio e sedere nello stesso posto, da otto anni a questa parte, non calcare il parquet del PalaMarani…e mi mancherà alzare lo sguardo, prima di ogni allenamento, e guardare lo stendardo della vittoria in Coppa Italia, a ricordarmi quanto è stato bello vivere momenti così, quanto sarebbe bello riviverli, quanto bisogna sudare per raggiungere certi traguardi e quanto nello sport quello che hai fatto conta relativamente perché il campo, solo il campo, è sempre lì ad aspettarti, giudice inflessibile. Mi mancheranno le chiacchierate con Ettore Zuccheri, a immaginare un modo di allenarsi differente e gli allenamenti sotto lo sguardo familiare di persone amiche, che non ti fanno mai mancare il loro sostegno. Come non pensare a Luciano Marani, che dal cielo ha sicuramente gioito per i nostri successi e a chi oggi porta avanti, quotidianamente e con passione, l’attività, i valori e la storia della Pallacanestro Budrio. Un grazie e un abbraccio ideale al Presidente Massimo Piazzi e a tutto il suo meraviglioso staff – da Marco Stivani a Guido Vecchi, da Cesare Veroli ad Adriano Zanolini – per il costante sostegno che mi hanno dimostrato in tutti questi anni. E grazie a Giulio Romagnoli, per aver fatto della Pallacanestro Budrio un modello di società sportiva etica, dove la professionalità e la passione contano molto più del professionismo presunto o sbandierato.
Mi mancherete…Mi mancherai semplicemente tu, cara Pallacanestro Budrio, e tutto quello che mi ha circondato in questi otto unici, fantastici e irripetibili anni. Ti auguro di passarne altri otto, stupendi come questi; poi altri otto e altri otto ancora…
Grazie, di cuore. E chissà che i sentieri della vita non ci facciano incontrare ancora, un domani.
Pier
Articolo di Stefano K Capitani