Venerdì 14 dicembre 2012, alle ore 20:45, verrà presentato al Teatro Consorziale di Budrio, l’ultimo libro a firma del nostro concittadino Dario Zappi, dal titolo Personaggi Tipici della Nostra Terra. A differenza degli altri suoi scritti, questo è il frutto di una ricerca, nuova e originale nella quale, attraverso episodi, battute, motti, raccolti dalla viva voce di nostri concittadini, alcuni dei quali ultranovantenni, Zappi presenta in modo ironico, arguto e garbato, un nuovo e indovinato ritratto del nostro modo di essere budriesi. Tiziano Casella propone – qui a seguire su Budrio Next – una piacevole conversazione con l’autore.
CONVERSAZIONE DI TIZIANO CASELLA CON DARIO ZAPPI
All’inizio dell’estate scorsa Dario Zappi mi fece una telefonata per chiedermi il favore di correggergli alcune “frasettine” che aveva scritto in dialetto, con una grafia a suo dire piuttosto approssimativa, in un libro al quale stava lavorando. Gli risposi subito affermativamente. Poi, un po’ sorpreso per quella richiesta, gli domandai, confidenzialmente: “Scusa Dario, alla tua età hai ancora “voglia” di scrivere?”
“Ecco”, mi rispose “non è una questione di voglia, ma di necessità. Ti dirò che non riesco a stare senza far nulla. Del resto sono sempre stato così. Adesso se penso al giorno in cui dovessi trovarmi nell’impossibilità di scrivere, quel giorno segnerebbe la mia fine”.
“Va bene! Va bene! Ma, non dirmi che hai scritto solo per scrivere!?. Quali motivazioni ti hanno spinto a compilare un brogliaccio di oltre 200 pagine?”
“Tu non ci crederai, ma tutto è nato da un lontanissimo ricordo; un incontro che risale a un’ottantina d’anni fa con Giorgio Zecchi, il barbiere di Piazza Matteotti, oggi ancora vivente e dalla memoria ancora lucidissima, che conobbi in quegli anni, nella sua bottega.
“Quel lontanissimo ricordo” come dici tu, “ha impiegato un bel po’ di tempo, però, a svegliarsi!”
“Per la verità”, mi rispose “è rimasto sempre vivo nella mia mente, ma non riuscivo a dargli corpo”
“Cioè? Cosa vuol dire :“Non riuscivo a dargli corpo”?
“Vuol dire che Zecchi mi aveva raccontato tanti episodi, scherzi e battute in dialetto, la lingua viva e vivace delle mostre radici, che mi avevano interessato moltissimo, ma non volevo scrivere una loro raccolta, fine a se stessa. Raccolte simili ne sono state scritte tante: una in più non avrebbe avuto alcun senso. Dovevo dare uno scopo alla mia ricerca, altrimenti non valeva la pena che la facessi.
“Allora, ci sei riuscito?
“Non lo so”, mi confidò, “ma sentivo che quei racconti, quelle facezie avevano un significato che andava oltre al piacere della battuta in se stessa. Essi rappresentavano qualcosa di più: nel loro insieme rappresentavano la vivacità mentale della nostra gente, il modo di essere dei budriesi:… in una parola, rappresentavano la loro forza vitale, il loro stigma di budriesi-bolognesi: gente speciale, dalle mille risorse, però sempre arguta anche nella miseria. Ecco, la messa a fuoco di questa idea è stata il motore di tutta la ricerca”. E aggiunse: “Non voglio dirti di più. Mentre correggerai il mio dialetto sono sicuro che potrai farti una tua opinione che, se credi, mi esprimerai… però con sincerità”.
Trascorsero alcune settimane, durante le quali avevo cominciato il “lavoretto sulle frasettine” e lo chiamai: “Dario, ho bisogno di vederti!” Ci incontrammo subito e per prima cosa, scherzosamente dissi a Zappi: “Innanzitutto ti debbo dire che le “poche frasettine” che mi avevi chiesto di correggere, si sono trasformate in un lavoro lungo e impegnativo: sono almeno un terzo del libro!… Ma, ti dico subito che è stato molto piacevole. L’idea di presentare un ritratto del nostro modo di essere budriesi-bolognesi, attraverso episodi, motti, battute, alcune delle quali raccolte dalla viva voce di nostri concittadini ultranovantenni, è nuovo, originale, e mi piace molto. Per di più, scorrendo il tuo brogliaccio. ho rilevato altre due caratteristiche veramente interessanti. La prima: le parti in italiano rappresentano di fatto un supporto a quelle in dialetto, in cui si colloca la parte più genuina, vivace e pulsante del libro. La seconda: hai pensato bene di far seguire alle frasi in dialetto la traduzione letterale in italiano. In questo modo il testo, diciamo, con i suoi due livelli di lettura, è fruibile da tutti e, nello stesso tempo, è uno strumento molto importante per la tutela e la valorizzazione del nostro dialetto.”
“Per quanto riguarda la raccolta dei Proverbi che mi dici?
“Ti dico che va benissimo, ma ti consiglio di far seguire a ciascuno, oltre alla traduzione letterale in italiano, una sorta di didascalia metaforica, che restituisca al lettore il valore comunicativo reale del proverbio.”
Dario accettò con convinzione e a questo punto gli proposi: “Considerate queste premesse, cosa ne diresti di includere il tuo libro, nella serie dei Quaderni per il dialetto, la cui pubblicazione è iniziata nel 1997, facendolo uscire con il numero 7?” Il Prof. accettò con entusiasmo. Così, da quel momento, insieme, abbiamo deciso di collaborare fino alla stampa, ma anche oltre quest’ultima, impegnandoci insieme nella promozione del libro. Zappi ha espresso il desiderio di continuare a donare l’auspicabile utile derivante dalla vendita del libro, in beneficenza all’A.N.T. e alle Opere Marella, come già per gli altri suoi libri pubblicati recentemente. Inoltre, poiché il “Quaderno n.7” viene realizzato, come i precedenti, con la collaborazione del Comune, il Sindaco ci ha consentito l’uso del Teatro Consorziale per la presentazione, che avverrà venerdì 14 dicembre, alle ore 20,45. Essa sarà a cura del Prof. Giuseppe Fausto Modugno, e sarà accompagnata da suoi interventi al pianoforte. La conclusione della serata, anch’essa musicale, sarà affidata a Fausto Carpani. Il prezzo di copertina del libro sarà di € 12,00, ma la sera della presentazione si potrà acquistare ad un prezzo scontato.
Il libro è realizzato col contributo di:
Associazione culturale Senza confini
Associazione culturale e ricreativa dugliolese
Centro Sociale e Culturale La magnolia
Circolo Amici delle arti
Circolo Club & Club
Circolo I mulini a Vento
Corale Vincenzo Bellini
Fondazione Cervellati – Museo della Valle dell’Idice
Proloco Lo dolce piano
Proloco di Mezzolara
Sponsor : Agriturismo La Dondina – Budrio
vorrei acquistarlo….dove??? stregatto…tentazioni…??
ciaoooo grazieeeee