Che sia una delle rivelazioni del nuoto italiano degli ultimi anni, lui non lo dirà mai. Eppure è così: Marco Orsi, 21 anni, budriese di nascita è una delle promesse di questo sport, specializzato nelle distanze brevi (50 e 100 metri) dello stile libero, e nella staffetta.
Gli diamo appuntamento un sabato pomeriggio a Budrio, per parlare di lui, della sua carriera e del rapporto con il suo paese. E scopriamo che, dietro 186 centimetri di muscoli, si nasconde un ragazzo educato, di grande cuore e passione.
Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti sportivi?
Il 15 gennaio partirò per Miami insieme a velocisti della nazionale come Dotto, Magnigni e Pellegrini, per prepararmi al meglio per i prossimi campionati italiani di nuoto in marzo. Un appuntamento importante, visto che i risultati varranno per la qualificazione alle prossime olimpiadi di Londra 2012, evento sportivo per eccellenza, un sogno che attendo da due anni e per il quale mi sto impegnando al massimo per riuscire a rientrare fra i partecipanti. Se ci riuscirò sarà davvero fantastico.
Quali sono stati i momenti più importanti della tua carriera sportiva?
Sicuramente nel 2009, quando feci doppietta ai campionati italiani, qualificandomi primo sia nei 50m che nei 100m stile libero. In quell’occasione mi sono sentito veramente sicuro di me stesso. E poi nel 2011, quando ho vinto l’argento ai campionati europei, per i 50 stile. In realtà sono state tante le soddisfazioni, ma sono ancora molte quelle che voglio perseguire.
Se non avessi fatto il nuotatore, cosa avresti fatto?
Mah, sicuramente il mangiatore di nutella – ride – mi piace molto.
Cosa che, invece, non puoi fare..
Come no! La mangio, poca, non me ne privo. Seguo una dieta personale, non ho un preparatore dietologo che mi segue, quando sgarro è mia mamma la prima a riprendermi.
Tornando su quel che avresti fatto..
Avrei seguito gli studi con maggiore dedizione. Mi sono diplomato all’ITIS di Budrio con votazione 65/100. Mi è sempre piaciuto studiare, ma gli allenamenti mi portavano via molto tempo. Senza il nuoto mi sarei impegnato maggioramente per poi iscrivermi all’università, come molti miei coetanei.
Coetanei, magari laureati, ma disoccupati..
Purtroppo è vero. La crisi che si sta abbattendo su questo paese sta colpendo principalmente i giovani e la possibilità di trovare lavoro. Molti dei miei amici mi dicono che sono fortunato e lo riconosco. Sono stato fortunato a riuscire a fare della mia passione e del mio talento un lavoro. E molto del merito va sicuramente alla mia famiglia che ha sempre creduto in me.
A proposito di famiglia, sono stati i tuoi genitori a “buttarti in acqua”?
Sì, tutto è cominciato da piccolo, quando mia mamma, per riuscire a gestire me e le mie sorelle gemelle Monia e Silvia, ci portava a frequentare i corsi di nuoto della piscina di Budrio. Qua mi ha notato l’allenatore Andrea Luppi della Record Nuoto Club ed è cominciata la mia avventura agonistica.
A proposito di piscina di Budrio. Per anni si è cercato di fare un ragionamento in merito a una sua copertura, per permettere lo svolgimento dell’attività non solo in estate. Tuttavia non si è mai arrivati a decidere. Cosa ne pensi?
A Budrio ci sono tantissime persone che utilizzano la piscina in estate e sono sicuro che se ci fosse un progetto di copertura sarebbe altrettanto frequentata di inverno. L’ipotesi di una struttura pesante di chiusura è fuori discussione per gli alti costi, bisognerebbe pensare a un tendone di copertura, come allo Sterlino di Bologna. Sarebbe utile per chi vuole svolgere attività sportiva durante tutto l’anno, per i ragazzi che vogliono imparare a nuotare e per i tanti lavoratori e anziani che frequentano le piscine anche a Bologna dove mi alleno io, nonchè per la riabilitazione.
Tu invece ti alleni allo Sterlino, l’unica piscina di Bologna agibile con vasca da 50m. Il 25 di gennaio è la data fatidica che deciderà le sorti di questa piscina. Cosa farai se la chiuderanno?
Lo Sterlino è una realtà sportiva importante. Per la sua storicità avrebbe bisogno di opere di ristrutturazione, perchè le condizioni in cui versa la struttura non sono certo le migliori. Ora potrebbe verificarsi la chiusura dell’impianto e se ciò accadesse sarebbe molto grave e per quanto mi riguarda dovrei trasferirmi in un’altra città per allenarmi, cosa che mi dispiacerebbe, perchè io sto bene qua.
A Budrio..
Sì, qua mi trovo bene perché ci sono i miei amici, la mia ragazza e la mia famiglia. Sono cresciuto in questa realtà, ho frequentato le elementari di Vedrana e poi le medie di Budrio e appunto l’ITIS. In genere mi ritrovo con i miei amici al Green Park, prima al Canale, ma frequento anche le Torri dell’Acqua e la bocciofila. Anche se molti mi hanno offerto di andarmi ad allenare in altre città, con strutture più efficenti di quelle di Bologna, ho deciso di restare a Budrio, perché mi piace proprio.
Cosa farai un giorno quando lascerai l’agonismo?
Me lo sono chiesto molte volte. Ora sono nella polizia di Stato, e mi trovo bene, e quando smetterò di gareggiare potrei fare il poliziotto. Ma il mio sogno è quello di creare un grande centro sportivo polivalente nella provincia di Bologna. Certo, ci vogliono grandi investimenti e consigli giusti. Ma per ora continuo a nuotare.
Intervista di Andrea Farina
E’ un onore per il nostro paese avere in bravo giovane che ha tanti successi.Complimenti!