Creano un’attesa, prolungano la frase, esprimono imbarazzo, minaccia, emozione, a volte irritano, ma soprattutto si adoperano per far capire che un discorso s’interrompe, non si conclude. Sono i puntini di sospensione che rimandano alla lingua parlata più che a quella scritta.
Ed è per questo che nelle Racconti e storie… quasi vere di Emes Manferrari sono disseminati quasi a manciate sulla pagina scritta, proprio per l’istintiva e naturale vocazione dell’autore a considerare la pagina di un libro, più che una produzione destinata alla lettura, un mezzo per trattenere la narrazione, ma solo per un momento, giusto il tempo necessario per farla arrivare al pubblico di lettori-uditori che hanno scelto di farsi rapire dal racconto.
RACCONTI E STORIE… QUASI VERE
Il racconto, del resto, è una deformazione professionale dell’autore, vista l’ormai veneranda esperienza di commediografo e regista, a cornice della sua professione primaria di veterinario, che lo mette in contatto con la sua gente e la sua campagna, da cui trae spunti per dare corpo a una folla di personaggi, di storie e di situazioni per l’appunto vere o quasi vere.
Le storie raccontate si appropriano di questo patrimonio di parole, di luoghi e di persone e lo trasmettono con lo stile essenziale e spontaneo tipico degli emiliani, per farne lo specchio di un contesto sociale più ampio ed universale.
L’idea che anima questa prima edizione è quindi di considerare il libro una raccolta di racconti da raccontare, una sorta di sceneggiatura itinerante in cerca di interpreti che lo portino nei teatri, nelle piazze, nei giardini, in ogni luogo di incontro con il pubblico più genuino.
L’ambizione per il futuro è invece di andare a caccia di nuovi autori del territorio e farne una collana più ampia.
Una sorta di chilometro zero della letteratura, per valorizzare le risorse artistiche nostrane e dar voce all’anima dei loro racconti.
Il libro inaugura la collana Teatro Lib(e)ro edita da Edizioni Stilelibero – Budrio (BO).
ERMES MANFERRARI
Ermes Manferrari nasce nel 1961 a Budrio, piccolo centro della provincia bolognese, dove tuttora vive con la moglie Jette e i loro tre figli: Mie, Thomas e Jakob. A Budrio, inoltre, lavora come medico veterinario, occupandosi della clinica e chirurgia dei piccoli e grossi animali.
Incuriosito ed attratto fin da ragazzo dalla forza e dalla capacità comunicativa che il teatro riesce a generare, nel 1990, quasi per gioco, scrive “Una famiglia in forma”, la sua prima commedia dialettale.
Lo stesso anno, insieme a un gruppo di volontari accomunati dalla passione per il teatro (ed anche affetti da una profonda ed incurabile “imbecillità cronica”), fonda la compagnia teatrale “Gli amici del veterinario”, gettando così le basi per una collaborazione che continua ancora oggi a distanza di più di un ventennio, con sedici commedie dialettali all’attivo. Il fatto di rappresentare copioni sempre nuovi ed originali interpretati da attori del paese, il devolvere l’intero incasso in opere di beneficenza e i frequenti riferimenti di “satira politica locale” introdotti nei testi, hanno reso questa compagnia popolare e unica nel suo genere.
Dal 2003, Ermes Manferrari inizia anche a coltivare una nuova vena narrativa, che lo spinge a scrivere racconti di contenuti diametralmente opposti a quelli delle commedie dialettali da lui composte in precedenza. Racconti e storie… quasi vere è la prima raccolta di questi scritti.
Non oso pensare quale sia il concime che usa nel coltivare la sua vena narrativa dato il suo secondo lavoro.Debbo ammettere però che il prodotto che ne esce,ha un sapore genuino tipico di quei prodotti fatti in casa non paragonabili a nessun altro.
Seguo il lavoro del commediografo nostrano, apprezzo il tono ruspante diluito con ironia e intelletto.
Ottimo e lodevole l’impegno di tutta la Compagnia del Veterinario.
Sosteniamoli, fa bene alla salute.
Catia, Budrio