Budrio, furto da film alla gioielleria Roveri

9 gennaio, 2013

Proprio come nel film Colpo Grosso a Milano: un furto da film che ha lasciato di stucco i budriesi che mai avevano visto simile professionalità in un colpo studiato nei minimi dettagli. E’ successo lunedì sera con vittima la gioielleria Roveri di Budrio: una banda di malviventi è riuscita a entrare nella storica attività facendo un buco nel pavimento dalle cantine del palazzo di Piazza Filopanti e depradando l’oro e i gioielli in modo indisturbato.

LA DINAMICA
Sono appena passate le ore 10 di sera quando il titolare della gioielleria Roveri riceve a casa la chiamata di allarme dalla gioielleria di piazza Filopanti. Il contatto con i carabinieri è immediato: anche i militari della stazione di Budrio hanno ricevuto la segnalazione telefonica e preannunciano al titolare l’invio di una gazzella sul posto. Roveri, fiducioso di trovarsi a che fare con un falso allarme, si reca sul posto per un controllo. Quando arriva trova la serranda regolarmente abbassata, senza segni di infrazione, né atti di vandalismo. Ma quando innesta l’apertura della saracinesca e la solleva fa solo in tempo a scorgere i ladri in fuga che si buttano nel buco nel pavimento. E’ in quel frangente che si rende conto del furto: il negozio è completamente predato e le vetrine di oro e gioielli svuotate.

SCATTA LA FUGA DEI LADRI NELLE CANTINE DEL PALAZZO
I malviventi lasciano gli strumenti del crimine e si fiondano nel buco nel pavimento, senza però dimenticare la refurtiva. Nelle cantine del palazzo scelgono, per evitare le telecamere pubbliche di sorveglianza, di non uscire dal portone principale di accesso su Piazza Filopanti. Decidono così di farsi strada verso l’uscita su via De Gotti, proprio di fronte all’accesso dell’urp comunale, che forzeranno per lanciarsi nella fuga.

UN COLPO DA MAESTRO, I PARTICOLARI DEL FURTO
Non lasciano dubbi gli elementi del furto sul fatto che la banda fosse professionista del crimine. Il buco nel pavimento non sarebbe stato aperto quella sera, ma i malviventi avrebbero operato nei giorni antecedenti per limare l’apertura fino a lasciare una sottile cartilagine. La stessa moglie del titolare che lavora nell’attività aveva notato, nei giorni precedenti il furto, una debolezza strutturale del pavimento, senza tuttavia pensar mai che potesse essere causata da un simil atto delinquenziale.

Una volta fuggiti dal negozio i malviventi han lasciato gli strumenti del crimine: proprio sotto il buco, nelle cantine, è stato trovato un materasso che aveva la funzione di ammortizzare il suono dei pezzi di calcinacci che cadevano al suolo. Nel negozio è stata trovata una struttura in plexigass a bastone, utile per l’oscuramento della telecamera di sorveglianza. Un’altro elemento di sorpresa è stata la piccola circonferenza del buco: la persona che è entrata nel negozio era sicuramente di stazza assai minuta

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2 Commenti


    • bah!….. Un commento un pò laconico! Ironicamente forse vorrai dire che il fine giustifica i mezzi….. già, con i tempi che corrono……!!!

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