Budrio, perche’ l’inchiesta di Striscia la Notizia sul caso IPIA. Giorgini: “Laboratori pronti entro due settimane”

22 gennaio, 2013

Quattro classi senza laboratorio. Sono quelle dell’istituto IPIA (ex Fioravanti) di Molinella, temporaneamente attive nella sede del liceo G.Bruno di Budrio. Ieri mattina, per denunciare il fatto, è arrivata Striscia la Notizia con il mago Antonio Casanova (in onda sabato 2 febbraio) che ha inscenato un servizio-sketch insieme al preside Massimo Giorgini e ai ragazzi della scuola. Intorno all’inchiesta del programma TV una triste storia che danneggia gli studenti dell’istituto e mette a serio rischio il futuro della scuola. Giorgini, preside dell’istituto ha però assicurato: “Laboratori pronti entro due settimane”.

CASANOVA INFIAMMA GLI STUDENTI: TRA INCHIESTA E SPETTACOLI DI MAGIA
Aveva promesso che sarebbe venuto. E l’ha fatto. Contattato dal Comitato per gli studenti IPIA, il mago Casanova è arrivato con la troupe di Striscia la Notizia al liceo G. Bruno di Budrio, dove si trova il laboratorio inutilizzato dagli studenti molinellesi. Alle ore 11.00 gli studenti sono usciti dalla scuola e lo hanno sommerso di complimenti e richieste di foto ricordo. Poi è partita la registrazione del servizio: fra momenti di magia e domande di inchiesta Casanova ha fatto raccontare il disagio degli studenti al preside Massimo Giorgini.

GIORGINI: “LABORATORI PRONTI ENTRO DUE SETTIMANE”.
“Bene se arriveranno i macchinari da Molinella, ma se non succederà i laboratori saranno comunque pronti entro due settimane”. Così è intervenuto ai microfoni di Striscia il preside Massimo Giorgini, che ha raccontato le motivazioni dell’impossibilità per gli studenti di poter operare nella struttura. Il Comitato degli studenti, di concerto alla Provincia, al Comune di Budrio e alla presidenza dell’Istituto hanno già aperto la strada all’opzione alternativa: se il sindaco di Molinella non ritirerà l’ordinanza che vieta l’accesso alla struttura inagibile di paese (dove si trovano i macchinari da trasportare) gli strumenti da lavoro saranno trovati altrove. Sono già stati acquistati due torni da lavoro e una serie di computer grazie a un piccolo fondo a disposizione della scuola. Inoltre si sta lavorando, con il supporto dell’assessore alla scuola Aude Pinardi, per reperire macchinari da altre realtà: contatti sono stati presi con una officina di Molinella e con una scuola di Crevalcore, e proprio ieri pomeriggio è stata fatta visita al CNA di Budrio. La confederazione dell’Artigianato e della PMI avrebbe dato disponibilità per offrire ai ragazzi supporto logistico per la messa a disposizione di strutture idonee alla pratica e attività di stage e tirocinio. Anche il Comune di Budrio, con l’assessore alla scuola Luisa Cigognetti, è in prima fila per cercare di risolvere la questione IPIA, insieme all’assessore provinciale Bernardetta Chiusoli.

PERCHE’ IL CASO IPIA
E’ il terremoto del 20 maggio 2012 a far nascere il problema. L’istituto Professionale Industria e Artigianato (detto IPIA) di Molinella viene dichiarato inagibile: una scala pericolante mette a rischio la fruibilità dell’edificio. Il sindaco di Molinella Bruno Selva propone di spostare l’attività didattica in un vecchio ospedale ristrutturato in paese, nei pressi della stazione ferroviaria. Ma un po’ per i ritardi nelle decisioni e un po’ per la stessa vetustà dell’edificio, il presidente della regione Vasco Errani e la provincia di Bologna scelgono di trasferire le quattro classi dell’istituto a Budrio, presso il liceo G.Bruno, che è anche sede centrale del polo scolastico e di spostare i preziosi strumenti da laboratorio, del valore di 1milione di euro, in una struttura prefabbricata da mettere in piedi nel giardino del liceo. La decisione non viene ben digerita dal sindaco di Molinella: oltre a non avere temporaneamente la scuola attiva in paese, Bruno Selva teme che lo spostamento dei macchinari possa rappresentare la scusa per spostare definitivamente la scuola nella sede centrale di Budrio. La presa di posizione ufficiale – però – riguarda la sicurezza: il Sindaco, tramite ordinanza, aveva già vietato l’accesso alla struttura inagibile e, di conseguenza, lo spostamento dei macchinari nel nuovo laboratorio a Budrio.

STUDENTI SENZA LABORATORIO. NASCE IL COMITATO PER L’IPIA
Gli studenti si trovano così senza laboratorio. O peggio, con una struttura prefabbricata pagata dalla provincia 81mila euro per 9 mesi, realizzata all’esterno del liceo e mancante del tetto. Per essere chiusa la struttura aspetta infatti, da tempo, i macchinari bloccati a Molinella. Il piano di studi prevede una parte di laboratorio, in cui gli stessi possono imparare il mestiere per cui han deciso di iscriversi alla scuola, per questo oltre al disagio per gli studenti di Molinella, Altedo e Malalbergo (bacino di iscritti) di spostarsi ogni mattina a Budrio, prende piede anche la rabbia per l’impossibilità di svolgere attività pratica.

Il 31 ottobre 2012 nasce così il Comitato per gli studenti IPIA, formato da genitori e cittadini di Molinella, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e promuovere ogni iniziativa utile volta a garantire il diritto allo studio per gli studenti. Paolo Lamberti, fra i più attivi sostenitori del Comitato e consigliere della lista Molinella Civica, è anche preoccupato per il futuro della scuola: “Se non garantiamo al più presto l’attività di laboratorio – ha detto a Budrio Next – oltre a creare un grave danno all’attività didattica dei nostri ragazzi, finirà che quest’altro anno sarà difficile avere nuove iscrizioni e di conseguenza garantire la sopravvivenza dell’istituto a Molinella”.

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5 Commenti


  1. La situazione ha del paradossale, ma non capisco perchè ci si accanisca contro il Sindaco di Molinella. Se le autorità competenti (Regione, Provincia, Vigili del Fuoco od altro) hanno dichiarato pericoloso ed inagibile il fabbricato della scuola, il Sindaco di Molinella ha emesso regolare ordinanza per la quale NESSUNO può entrare in tale struttura. Se il Sindaco ritirasse l’ordinanza, e durante l’opera di trasferimento dei macchinari succedesse qualcosa di catastrofico la colpa a chi la si darebbe?

  2. La scuola è stata dichiarata dal tecnico ing. Andrea Barocci strutturista incaricato, che ha evidenziato il distaccamento della scala d’emergenza (in muratura)questa effettivamente sopratutto se sollecitata da una nuova scossa di terremoto potrebbe colassare, ma comunque è dall’altra parte del fabbricato. I vigili del fuoco hanno comunque dato parere favorevole per il trasloco, naturalmente è stato preparato dai tecnici specializzati un piano di sicurezza (come tra l’altro si fa in ogni cantiere). Questo piano è in mano del sindaco di Molinella da molto tempo ed è la garanzia che serve per modificare l’ordinanza. L’ordinanza recita:
    Interdizione assoluta e a chiunque dell’accesso all’istituto Fioravanti sito in Molinella in Piazza Massarenti se non previa autorizzazione da parte del sindaco. Credo sia chiaro che l’autorizzazione vada data, altrimenti chi entra viola la legge. Voglio aggiungere che tutto il centro dell’Aquila è stato messo in sicurezza con dei puntellamenti, poi sono stati svuotati i negozi, le case, i magazzini, noi a Molinella invece di puntellare abbiamo preferito recintare la struttura. A Crevalcore una scuola simile alla nostra ma gravemente danneggiata e a rischio vero di crollo totale è stata svuotata, tant’è che ora ci hanno offerto un tornio in prestito.

    • Eg. Sig. Lamberti, la ringrazio per la Sua precisazione che ha tolto molti dubbi non solo a me, ma spero a molti lettori di Budrio Next. A questo punto mi pare che non ci possano essere più scuse per il trasloco. Grazie ancora.

  3. Una precisazione al Sig. Lamberti. Il sottoscritto Ing. Andrea Barocci NON ha dichiarato inagibile la scuola, ma ha esclusivamente effettuato una valutazione di sicurezza, per conto dell’Amministrazione Comunale, sull’area pertinente a ridosso dell’edificio. La scuola è stata dichiarata inagibile a seguito di compilazione di scheda AeDES da parte del gestore dell’edificio.

  4. Grazie per la precisazione ing. Barocci, prendo atto e rettifico, ne approfitto per chiederle se fosse stato possibile puntellare la struttura al posto di recintarla, e se così, perchè si è scelta questa strada.

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